Anche quest’anno per la 47sima accoglienza estate 2016, i bambini bosniaci saranno ospiti il 9 luglio del parco avventura di contrada Santa Maria a Buccheri. La manifestazione viene interamente sponsorizzata dall ‘Ugl di Siracusa e da società private.
“L’iniziativa è partita nel dicembre 1992, a distanza di pochi mesi dall’inizio del conflitto nei Balcani – spiegano gli organizzatori -. Le notizie trasmesse dai media che presentavano stragi, morte, rovine e distruzione apparivano in stridente contrasto con l’atmosfera suggestiva, di pace e solennità . Con tanta rabbia e ribrezzo per quello che accadeva a qualche centinaio di chilometri da noi, incoraggiati da tanta voglia di fare e di aiutare chi in quei momenti soffriva e spesso moriva , decidemmo di mobilitarci in favore dei nostri vicini di casa così sfortunati. Ebbe così inizio quello che a distanza di pochi anni verrà definito un grande esempio di volontariato “puro” che non ha forse precedenti in Italia. Spinti dalle necessità e dalle sofferenze della gente, dei bambini e degli anziani colpiti da una guerra fratricida e senza regole, sostenuti dal popolo siciliano, che in materia di solidarietà, rimane imbattibile, ci si costituisce subito nel “Coordinamento Regionale per gli aiuti ai popoli della ex Jugoslavia”.
Per superare gli odi atavici e le rivalità etniche , il coordinamento ha scelto di investire sui bambini e sui giovani. Fino a oggi sono arrivati oltre 16 mila 500 bambini provenienti dagli orfanatrofi. ” Lo scopo di questa accoglienza è di aiutare questi bambini a superare i traumi e gli effetti dolorosi, spesso profondi, causati nella loro anima dalla guerra – proseguono -. Queste esperienze hanno creato anche rapporti d’amicizia tra le famiglie italiane e i piccoli Bosniaci con i loro familiari o tutori. Rapporti d’amicizia che hanno avuto, nella stragrande maggioranza dei casi, una felice continuità nel tempo. Le famiglie che offrono un periodo d’accoglienza ai bambini bosniaci, compiono un gesto d’amore e contemporaneamente realizzano il primo passo di quello che sarà un rapporto d’incontro e di scambio di culture , in un’unica logica di pace e fratellanza. Per questi bambini e’ quindi una vacanza di gioia, per creare e rafforzare la cultura della pace. L’aiuto che nel tempo sarà dato a questi ospiti,sarà di supporto a quella che e’ la loro realtà d’origine, la loro famiglia, i loro amici, ecc. Siamo certi che al nostro cammino si affiancheranno sempre più uomini e donne pronti a collaborare per dare una speranza di vita a coloro, che in qualsiasi parte del mondo, hanno bisogno di noi”.
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