Lingua della memoria e degli affetti, lingua dell’insulto e dello sberleffo, lingua aforistica e surreale, lingua parlata, sussurrata, gridata, viva, “caura caura”. Da almeno un decennio la lingua siciliana d’arte vive, insieme alla poesia – che della lingua è il laboratorio – un periodo di grande fioritura.
Lo documenteranno giovedì a Buccheri nella Scalinata di S. Antonio, dalle 21, un cenacolo di poeti siciliani coinvolti dall’associazione Leggerete per “Paesaggi della lingua”, proposta della sezione Poesia del Festival I Art.
Il reading di Catania vedrà sulla scena Sebastiano Aglieco, Angela Bonanno, Sebastiano Burgaretta, Biagio Guerrera, Francesco Margani e Renato Pennisi. Gli interventi musicali sono di Puccio Castrogiovanni, i cunti di Gaspare Balsamo. “Non poeti dialettali – spiega Biagio Guerrera dell’associazione Leggerete – ma poeti che usano il siciliano come lingua pienamente inserita nel contesto culturale nazionale e internazionale. Incrociando cunti e musica, parlate e stili testimonieranno la stessa urgenza espressiva”. Lo spettacolo è gratuito.
L’incontro “Paesaggi della Lingua” è incluso nel Festival I Art, il grande contenitore di eventi multidisciplinari che fa parte dell’omonimo progetto comunitario, capofila il Comune di Catania, ideato e diretto da I World.
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