Buccheri, Devianza minorile e dispersione scolastica: al via il progetto “Soleluna”

Dalla parte dei bambini, soprattutto quelli a rischio, quelli più deboli, che più di altri devono sentirsi addosso il calore e l’aiuto della propria Comunità. Da questo concetto ha preso spunto la scelta dell’Amministrazione comunale di Buccheri e del suo giovane sindaco Alessandro Caiazzo, di avviare un progetto di Educativa Familiare che riguardasse i propri cittadini minori, da 0 a 14 anni, teso a prevenire la devianza minorile e la dispersione scolastica.

Dallo scorso mese di Ottobre e sino a Maggio del 2015, nasce così a Buccheri “Soleluna”, il progetto di Educativa Familiare proposto dall’impresa sociale Passwork, a cui è stato affidato ilo servizio.

“Soleluna”, attraverso le attività messe in campo dagli specialisti di Passwork (psicologi, pedagogisti, educatori), per otto mesi, nel periodo scolastico, lavorerà per rimuovere e prevenire situazioni di marginalità sociale attraverso la programmazione individuale e l’organizzazione di azioni volte a dare risposte adeguate ai bisogni pedagogici, relazionali ed espressivi del minore e del suo contesto familiare e sociale di riferimento.

E questo significa anche ridurre la dispersione scolastica, sostenendo l’azione propria della scuola mediante l’individuazione dei bisogni emergenti e la programmazione di interventi mirati alla valorizzazione delle competenze e delle risorse degli stessi operatori scolastici e della progettualità più allargata del contesto scuola. Realizzando, tutti quegli interventi educativi al domicilio degli utenti che coinvolgono sia il minore che il suo nucleo familiare.

Quella che abbiamo avviato con Passwork – afferma il sindaco Alessandro Caiazzo – ha due aspetti importanti, necessari, se si vuole essere operativi e ottenere risultati concreti: “agire” e “produrre” prevenzione lavorando sull’individuo, sul contesto scuola-famiglia e sul sistema. Vogliamo così rivolgere il nostro intervento mirato sui minori il cui il disagio, se pur presente, non sia ancora emerso nella sua drammaticità. Come Amministrazione comunale abbiamo l’obbligo di prevenire il disagio, proprio ad iniziare dai più piccoli dei nostri cittadini, per offrire loro le stesse opportunità di tutti gli altri.

È aspettando quelli che rimangono indietro che miglioriamo la nostra società, e quindi il nostro essere “comunità solidale”. Su questo progetto, inserito nei servizi che abbiamo proposto per il Piano di Zona del Distretto Socio sanitario D 48 al quale apparteniamo, impegniamo anche risorse del nostro Bilancio comunale, dopo i tagli operati dalla regione ai servizi Sociali che, come si sa, ha rifinanziato solo per un terzo. La società e la comunità ideale del futuro – conclude il sindaco Caiazzo – si hanno solo se si attenzionano le problematiche e si previene il disagio dei più piccoli“.

Il nostro è un progetto sinergico che coinvolge la scuola, le famiglie e le strutture stesse del Comune – aggiunge il sociologo Sebastiano Scaglione, amministratore Unico di Passwork – i minori a rischio di disagio o devianza, con difficoltà scolastiche e sociali, vengono infatti individuati sulla scorta di valutazioni operate dall’Ufficio dei Servizi Sociali. Oltre a prevenire, dunque, l’obiettivo è anche quello di mettere in rete, nel contempo, le risorse stesse della scuola, degli enti pubblici e del privato sociale, al fine di incrementare l’efficienza-efficacia dell’esistente“.

Le azioni sui cui ha iniziato ad operare “Soleluna” riguardano, pertanto, la dispersione scolastica, prevedendo percorsi di recupero ed inserimento sociale, inducendo i ragazzi a proiettarsi in una dimensione, quella futura, che sovente trascurano di “vedere”, riducendo il tasso di istituzionalizzazione, e sviluppando, al contrario, interventi che rappresentano un’alternativa all’istituzionalizzazione dei minori, sostenendo la famiglia e tutte le agenzie educative.
Attraverso poi la partecipazione alle attività di laboratori creativi e di animazione, si tenderà altresì a valorizzare le competenze dei minori, per rafforzarne l’autostima e la fiducia verso le proprie potenzialità.

Ed inoltre, rafforzare le competenze educative della scuola e della famiglia, con colloqui e consultazioni, ed intervenendo attraverso la realizzazione di un ciclo di incontri che avrà come obiettivi quello di favorire l’acquisizione di nuove modalità comunicative e relazionali.

 


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