In merito alla decisione dell’Assessorato regionale al Lavoro di sospendere, come comunicato dal Dirigente Generale Dipartimento Lavoro (prot. 32784/US/2015 del 30/06/2015) la chiusura degli sportelli dei Centri per l’Impiego, così come chiesto e auspicato da un intervento del Vicepresidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni, lo stesso prende atto di questa decisione interlocutoria che evita l’impoverimento dei territori.
In provincia di Siracusa il provvedimento di chiusura avrebbe riguardato i Comuni di Canicattini, Cassaro, Ferla, Floridia, Palazzolo, Solarino, Sortino, Melilli, Priolo, Avola, Pachino, Rosolini, Portopalo, Francoforte e Siracusa per il centro di Cassibile. Sarebbero rimasti attivi soli i Centri di Siracusa, Augusta e Noto.
“Prendo atto con molta soddisfazione – dichiara il Vicepresidente Paolo Amenta – della decisione di buonsenso adottata dall’Assessorato Regionale al Lavoro di sospendere la chiusura degli sportelli dei Centri per l’Impiego decisa in un primo tempo, in attesa dell’incontro fissato per il prossimo 22 Luglio tra l’Assessore e i Sindaci dei Comuni interessati. Un incontro nel quale, come Sindaci, non possiamo non ribadire quanto sinora sostenuto che, in un momento di grande disagio e di crisi, il lavoro è al centro di tutto, per cui creare attorno ad esso ulteriore disagi, costringendo i cittadini a recarsi nei Centri provinciali, spesso senza averne neanche le possibilità economiche o addirittura le competenze e gli strumenti per quanto riguarda l’espletamento online del servizio, sarebbe una penalizzazione che non possiamo permettere. Tagliare inoltre un servizio così importante, oltre a impoverire ulteriormente i territori, privando i cittadini di richiede un certificato, effettuare una iscrizione, o anche per l’avvio com’è avvenuto per i lavoratori dell’antincendio nella forestale, non farebbe altro che favorire l’evasione e la mancata iscrizione negli elenchi dei disoccupati, con la conseguente perdita dei requisiti”.
“D’altra parte – continua il Vicepresidente Amenta -, le motivazioni addotte di un risparmio nei costi, non erano sostenibili, considerato che, come avviene a Canicattini Bagni, tutti i costi di questo servizio, dai locali all’energia elettrica, dal telefono a persino la cancelleria, sono a carico dei Comuni, l’unico costo della Regione sono i lavoratori, un costo che avrebbe comunque anche spostando tutti gli sportelli.”
“Mi auguro – conclude Paolo Amenta – che questa pausa serva per riflettere con più attenzione sull’importanza di un servizio che rappresenta un punto di legalità nel variegato sistema previdenziale ed occupazionale“.
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