Mentre a Canicattini Bagni in questi giorni, da oggi a lunedì, prende vita la 32° edizione del Raduno Bandistico, domani il sindaco Paolo Amenta sarà a Castellammare del Golfo (Trapani) per ricevere il premio Internazionale degli Italiani in Patria e nel Mondo “Guglielmo Marconi” alla memoria del grande maestro e direttore d’orchestra canicattinese, Arturo Basile, nel centenario della nascita (Canicattini Bagni 1914 – Vercelli 1968), primo direttore stabile dell’Orchestra dell’Ente Radiofonico Nazionale.
A consegnare il premio al primo cittadino di Canicattini Bagni saranno Mina Cappussi, fondatrice e direttore editoriale “Un Mondo di Italiani”, e Antonio Currà, presidente del Chapter Milano di Filitalia International. Ad accompagnare il sindaco Paolo Amenta per ritirare il prestigioso premio del 12° incontro internazionale degli “Italiani in Patria e nel Mondo”, ci sarà anche Emanuele Petruzzelli, ricercatore e studioso canicattinese di Musica, che oggi lavora a Milano, autore di una mostra documentaria e di un libro su Arturo Basile “Una carriera come un romanzo”. La mostra e il libro sono stati presentati dal 16 al 19 gennaio di quest’anno a Canicattini Bagni al Museo Civico Tempo, in occasione del ricordo che la città ha voluto tributare a uno dei suoi figli più illustri, apponendo anche una targa ricordo del centenario sulla facciata della casa di nascita di Arturo Basile, in via Monsignor La Vecchia 1, di fronte alla Chiesa Madre.
Il maestro Arturo Basile, scomparso a seguito di un incidente stradale all’età di 54 anni nel pieno della carriera, nel secondo dopoguerra diresse opere nei maggiori teatri del mondo, con i principali interpreti dell’epoca, come Maria Callas, Leontyne Price, Richard Tucker, Giuseppe Di Stefano e Renata Tebaldi, alla quale, all’inizio degli anni sessanta, fu legato da una relazione sentimentale. Nato a Canicattini Bagni, dove faceva ritorno con piacere, Arturo Basile, all’età di 9 anni si trasferì con la famiglia a Torino, dove a 12 anni iniziò lo studio dell’oboe al Regio Conservatorio Giuseppe Verdi diretto da Franco Alfano. Studiò tra gli altri col maestro Giorgio Federico Ghedini, e dopo il diploma, ottenuto nel 1933, dagli anni quaranta iniziò la carriera di direttore con l’orchestra sinfonica dell’Eiar (l’odierna Rai), dirigendo nei maggiori teatri del mondo, con i principali interpreti dell’epoca.
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