Canicattini Bagni, Venerdì si presenta il libro di Gian Carlo Cerruti

Nell’ambito del rapporto affettivo che la città di Canicattini Bagni da sempre ha avuto con il mondo del Ciclismo, ma soprattutto con il fenomeno mai interrottosi dell’Emigrazione verso luoghi e “terre promesse”, come dimostrano i tanti atleti, anche a livelli professionistici, che dalla cittadina iblea hanno mosso i primi passi per intraprendere il fantastico “viaggio” nel mondo della due ruote, il Comune di Canicattini Bagni, Assessorato allo Sport, in collaborazione con il Consorzio delle Associazioni della Provincia di Siracusa, si presenta VENERDI 14 GIUGNO alle ORE 18 nel Salone del Museo Civico TEMPO (Museo del Tessuto, dell’Emigrazione e della Medicina Popolare) di via De Pretis 18 (alle spalle di via XX Settembre) a Canicattini Bagni, il libro di GIAN CARLO CERUTI “Il ciclismo dalla Sicilia alla Toscana – antropologia di una migrazione”, edito da Unicopli.

All’incontro con GIAN CARLO CERUTI, coordinato dal giornalista Gaetano Guzzardo, dell’Ufficio Stampa del Comune, saranno presenti, il sindaco Paolo Amenta, l’assessore allo Sport, Salvatore La Rosa, il presidente regionale della Federazione Ciclistica, Salvatore D’Aquila, il vicepresidente Sergio Monterosso, il presidente provinciale Angelo Pistritto, la dirigente dell’Ufficio Sport del Comune, Paola Cappè, i rappresentanti delle Associazioni Ciclistiche e tanti sportivi di ieri e di oggi.

GIAN CARLO CERUTI, ex presidente nazionale della Federazione Ciclistica Italiana dal 1997 al 2005, è laureato in Scienze Antropologiche ed Etnologiche, in Filosofia e in Scienze Politiche, ed è stato inoltre, componente del Consiglio Nazionale CONI e della Commissione Mondiale per la “Lotta al doping” dell’Unione Ciclistica Internazionale, e Consigliere Nazionale dell’Istituto del Credito Sportivo.

Il testo è il frutto di una ricerca etnografica effettuata in Sicilia e in Toscana a cavallo tra il 2008-2009, e affronta l’emigrazione dall’isola al continente di tanti giovani ciclisti alla ricerca del “grande sogno”. Un’emigrazione che ha avuto inizio dal secondo dopo-guerra ma che ha assunto una dimensione di massa a partire dagli anni ‘70/80. Giovani di 13-14 anni, assieme alle loro famiglie, hanno lasciato la Sicilia per giungere in Toscana, la terra della prosperità economica e della possibile realizzazione dei sogni ciclistici di diventare campioni. Alcuni di loro hanno realizzato il sogno, mentre la stragrande maggioranza ha fallito l’obiettivo.

La ricerca ha consentito di svolgere un lavoro antropologico basato sulle esperienze dei protagonisti: dai contesti territoriali di partenza a quelli di arrivo. Ha consentito, inoltre, di evidenziare le esperienze positive dei ciclisti e di alcuni familiari rimasti in Toscana e quelle negative che hanno comportato il rientro in Sicilia con il fallimento dei sogni e degli investimenti economici impiegati per un’ipotetica carriera sportiva e promozione sociale.


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