“Questa è una comunità sana, una comunità di persone perbene. Il vostro sindaco è una persona perbene e sta facendo il proprio lavoro con grande dignità ed onesta. Non consentiremo che in una terra onesta che ha un suo percorso di legalità, ci si possa piegare alla paura dopo fatti come quelli accaduti al sindaco Paolo Amenta. Lo Stato, le Istituzioni, noi tutti, saremo sempre al fianco di sindaci e di cittadini che si battono per la legalità”.
Così il Prefetto di Siracusa, Armando Gradone, questa mattina parlando nell’aula consiliare del Comune di Canicattini Bagni, ad amministratori, consiglieri, cittadini e rappresentanti delle Associazioni locali, nel testimoniare al sindaco Paolo Amenta e a tutta la città, la vicinanza e la solidarietà delle Istituzioni e dello Stato, dopo il fallito attentato di venerdì scorso ai danni del primo cittadino, quando un ordigno rudimentale, composto da due bombolette di gas da campeggio, e altrettante bottiglie con del liquido infiammabile, collegati ad un tubo con della polvere esplosiva ed una miccia, era stato rinvenuto legato al portone dell’abitazione del sindaco. Un ordigno che avrebbe messo a repentaglio la sicurezza del sindaco Amenta così come quella della sua famiglia.
Il Prefetto Gradone, nella visita di questa mattina a Canicattini Bagni, era accompagnato dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Noto, capitano Gennaro Micillo, dal Comandante della Stazione di Canicattini, maresciallo Sebastiano Pappalardo, e dal Comandante della Polizia Municipale della città, capitano Giuseppe Casella.
Prima dell’appuntamento nell’aula consiliare, il Prefetto Gradone ha voluto incontrare in privato il sindaco Paolo Amenta per rinnovare tutto il sostegno della Prefettura nella battaglia per la legalità, che aveva già avuto modo di esternare telefonicamente al primo cittadino, venerdì scorso, non appena diffusasi la notizia del mancato attentato intimidatorio.
Al Prefetto il primo cittadino ha rappresentato lo sforzo che, giorno dopo giorno, nonostante la difficile situazione economica in cui versano i Comuni, la sua Amministrazione fa per dare risposte ad un disagio sociale che cresce sempre più, mentre si assiste a fenomeni come quelli di tanti Distretti Socio-Sanitari in Sicilia, che non sono riusciti neanche a spendere le risorse delle loro triennalità, nel dare servizi alle fasce più deboli della popolazione dei loro territori.
E di come, nello stesso tempo, ha aggiunto Amenta, si lavori per dare speranza di un futuro migliore alle giovani generazioni, attraverso percorsi di sviluppo che passano dalla difesa e dalla valorizzazione delle risorse del territorio, ad iniziare dalla cultura, dalle eccellenze agroalimentari, dal paesaggio, dalle tradizioni.
Poi l’incontro con le Associazioni, tante quelle presenti, le Forze Sociali, i cittadini, la Giunta ed i Consiglieri comunali. Presenti anche il Coordinatore provinciale delle Associazioni Antiracket, Paolo Caligiore, e i rappresentanti del Presidio canicattinese di Libera, con il quale, ormai da tempo, il sindaco Amenta, l’Amministrazione ed il Consiglio comunale, hanno iniziato un impegno comune di legalità e di trasparenza, che lo scorso 27 maggio ha portato all’approvazione, all’unanimità, unico Comune in provincia di Siracusa, dell’Anagrafe degli Eletti, su proposta di oltre 400 cittadini, così come prevede lo Statuto Comunale.
“La presenza di S. E. il Prefetto, così come del Comandante dei Carabinieri – ha detto il sindaco Amenta all’inizio dell’incontro – è per noi un segnale forte della vicinanza delle Istituzioni. I messaggi di stima e di solidarietà che in questi giorni mi sono giunti da tutta la Sicilia, sono la testimonianza di come non siamo soli in questo difficile cammino per affermare i principi di legalità, di giustizia e di trasparenza, nella nostra azione amministrativa. Il nostro unico obiettivo è quello di fare solo ed esclusivamente gli interessi dei cittadini e del territorio, e di certo non si torna indietro, nonostante questo vile atto che non ha toccato solo la mia persona, ma bensì anche quella dei miei familiari”.
E le parole del Prefetto Gradone nei confronti di quelli che ha definito “vigliacchi” che usurpano parole come “onore” che al contrario di come comunemente sia entrato nella letteratura di questa terra, “vuol dire essere cittadini onesti e persone perbene”.
“Che cosa vogliono! – ha tuonato il Prefetto nell’aula consiliare di Canicattini Bagni –. Vogliono che questa città laboriosa ed onesta si pieghi alla paura? Ebbene, sappiano che non lo consentiremo! Saremo sempre al fianco di sindaci come Paolo Amenta e di cittadini che si battono per la legalità. Io non ho paura! Il vostro sindaco non ha paura! Ognuno però deve fare la propria parte. In questa difficile situazione che il Paese sta attraversando certo ci sono responsabilità, ma il cittadino non deve mai sfuggire dalle sue che sono quelle del rispetto delle regole democratiche e della collaborazione con le Istituzioni, con le Forze dell’Ordine.
Il disagio – ha proseguito il Prefetto – non può e non deve mai produrre violenza. È giusto che rivendichiate i vostri diritti, ad iniziare dal lavoro che rappresenta la dignità e la possibilità di avere un futuro. E in questo territorio ci sono le risorse per crescere e guardare avanti. Alle Istituzioni dobbiamo chiedere di fare di più ma non possiamo non stare dalla stessa parte. Gesti come quelli contro il sindaco Amenta, vogliono togliere a questa comunità la libertà e dignità. Non dobbiamo permetterlo! Non dovete permettere che vi rubino l’onore, la libertà e questo straordinario percorso di legalità che state facendo insieme al vostro Sindaco”.
Un discorso molto apprezzato, quello del Prefetto Gradone, segnato da un lungo e caloroso applauso.
Subito dopo hanno preso la parola, per rinnovare la loro solidarietà e vicinanza al sindaco Paolo Amenta, alla sua famiglia, e all’intera comunità canicattinese, il coordinatore provinciale delle Associazioni Antiracket, Paolo Caligiore, il presidente del Consiglio, Antonino Zocco, il vice sindaco Salvatore La Rosa a nome dell’intera Giunta, il capogruppo della minoranza consiliare di “Trasparenza e Cambiamento”, Pietro Savarino, che ha sottolineato: “nonostante le mie diversità di vedute su parte dell’azione amministrativa del sindaco Amenta, di fronte ad atti intimidatori come questi, che mi riportano alla mente quello da me subito nell’ottobre del 2002, quand’ero assessore, con l’incendio della villetta di campagna, io rinnovo il mio sostegno al primo cittadino”.
Dello stesso tenore anche l’intervento del collega di gruppo, Sebastiano Gazzara, che nel rimarcare le parole forti del Prefetto, ha sottolineato come ci sia la necessità di iniziare dai ragazzi delle scuole, quel percorso di legalità, che poi deve camminare sulle gambe di tutti i cittadini.
Ha ricordato Giovanni Falcone, e il suo monito a non restare soli, il capogruppo del Gruppo Misto, Sebastiano Cascone, nel rinnovare la sua solidarietà e vicinanza al sindaco Paolo Amenta e alla famiglia.
Per il capogruppo della maggioranza di “Sviluppo e Futuro”, Gaetano Amenta “c’è bisogno di sconfiggere l’indifferenza, e al di la delle diversità, lavorare su un’unica piattaforma di valori che sono la dignità, la legalità l’onestà e quell’onore di cui parlava il Prefetto”.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche l’etnologo e guida naturalistica, Paolino Uccello, il professore Salvatore Amenta, e l’ingegnere Angelo Rubino, per rinnovare la solidarietà al sindaco ed evidenziare come il futuro deve guardare alle risorse del territorio e ai giovani, così come l’educazione alla legalità deve coinvolgere i ragazzi sin dall’età scolare.
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