Canicattini, Pasqua 2013: I riti nella cittadina e la Via Crucis

Comune di Canicattini su celebrazioni pasquali:

«Prepariamo il nostro cuore al grande dono della Resurrezione di Cristo che apporta in noi ogni bene spirituale e materiale». Con queste parole di don Rosario Pitruzzello, l’anziano parroco della Chiesa madre di Canicattini Bagni, e con le Via Crucis che già nei giorni scorsi si sono svolte in giro per i quartieri della cittadina iblea (“Vadduni”, “Vigna di Serrantinu”, “San Giovanni”), sono entrati nel vivo le celebrazioni e le manifestazioni della Settimana Santa, nella quale i canicattinesi rivivono e partecipano alle rappresentazioni della Santa Pasqua 2013 che, come sempre, si fondano in un insieme di devozione, fede e tradizioni.

Domani, DOMENICA 10 MARZO, alle ore 19,00 in Chiesa Madre, sarà il Coro parrocchiale “S. Maria degli Angeli” diretto da Cettina Borgia e Paolo Zocco, ad animare, con canti e musica, la celebrazione domenicale con un singolare appuntamento, “Via Crucis: Cammino di salvezza”. Mentre VENERDÌ 15 MARZO la Via Crucis si terrà nel quartiere “Pizzu Muru”.  Da DOMENICA 17 A MARTEDÌ 19, sempre in Chiesa Madre, le celebrazioni saranno segnate dal Novenario in onore di San Giuseppe.

VENERDÌ 22 MARZO la Via Crucis torna nei quartieri, questa volta nel “Quartiere Matrice”. SABATO 23 MARZO, si parlerà di Pasqua e delle sue tradizioni, alle ore 19,00 sempre in Chiesa Madre con il professore Salvatore Amenta, “La Pasqua tra storia e tradizioni”.

DOMENICA 24 MARZO, sarà dedicata alla celebrazioni delle “Palme” nelle parrocchie cittadine (Chiesa Maria Ausiliatrice – Chiesa Madre – Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio); nella stessa giornata, alle ore 19,30 saranno i giovanissimi e i giovani dell’Azione Cattolica a dare vita, per le vie della città, alla “Passione di Cristo”.

MERCOLEDÌ 27 MARZO, invece, come da tradizione, alle ore 20,30 saranno le ragazze ed i ragazzi dell’AGESCI, Gruppo Scout Canicattini 1, a dare vita alla “Vera Cruci “, la Via Crucis che inizia dalla sede Scout di Via Principessa Jolanda e, percorrendo tutta la salita e la scalinata di Via Cavour, si conclude nella parte alta del paese, in Via Roma, alla “Vera Cruci”.

GIOVEDÌ 28 MARZO, partecipazione alla S. Messa Crismale che si terrà alle 9,30 nella Cattedrale di Siracusa; alle ore 18,00 S. messa in “Coena Domini” in Chiesa madre. VENERDÌ 29 MARZO dalle ore 17,00 Liturgia di passione, Adorazione della Croce e Santa Comunione e dalle ore 19,00 il momento più toccante, ricco di fede, di cultura popolare e di tradizioni, quando tutta cittadina partecipa alla lunga processione del Venerdì Santo con l’uscita della statua lignea del ‘600 del “Santissimu Cristu” e la presenza dei “Nuri”, devoti vestiti di bianco con una mantella rossa sulle spalle, un corona di spine intrecciata sul capo ed una canna in mano, che intonano, lungo il percorso, “U Lamientu”, un tradizionale canto di dolore, rigorosamente in dialetto siciliano, che si tramanda di padre in figlio, dove si intrecciano dolore, tormento, pianto e sofferenza della passione di Cristo e della madre Maria.

In questa serata il paese offre uno spettacolo unico, ricco di devozione e tradizione che non si ripete in nessun altro Comune della Sicilia.  Il venerdì al tramonto ha così inizio la processione del Cristo flagellato. Dopo la funzione religiosa nella Chiesa Madre di Piazza XX Settembre, al pronunciamento della parola “Ecce Homo”, viene svelato il simulacro che viene posto nel fercolo di stile gotico. Inizia così la processione, con in testa lo stendardo alto, pesante e nero, che una volta i “massari” della cittadina si contendevano all’asta, a suon di tumuli di grano, sino a quando si “libbirava u stinnardu”.

Durante la lunga processione per le vie della cittadina i “Nuri”, che precedono il simulacro, eseguono un canto popolare “U lamientu ro Santissimu Cristu” al quale si alterna “U Cantu re Virginieddi” vestite di bianco. Lungo il suo percorso la processione si soffermerà al 117 di Via Garibaldi, “na casa di Pinieddu”, dove in una nicchia sul prospetto è raffigurato il simulacro del Cristo flagellato, per ricordare le soste che un tempo i “Nuri” facevano nelle case di amici e parenti che gli offrivano da bere. Nella sosta nella casa di Pinieddu, per tradizione, molti canicattinesi emigrati all’estero, soprattutto dagli Stati Uniti, sono soliti chiamare amici e parenti per sentire al telefono “U Lamientu”.

DOMENICA 31 MARZO, infine, tra migliaia di cittadini, “A Paci Paci”, tre incontri tra i simulacri della Madonna Addolorata, che abbandonato il velo nero indossa quello azzurro, e il Cristo Risolto. Il primo incontro davanti alla Chiesa di Maria SS. Ausiliatrice (U Santuzzu), il secondo in Via XX Settembre, davanti alla Chiesa delle Anime Sante, e il terzo in piazza davanti alla Chiesa Madre.


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