«Recuperare il vasto patrimonio abitativo del centro storico, per lo più di pregio, frutto della maestria dei nostro scalpellini che hanno saputo creare un esempio di Liberty unico nel suo genere, evitandone un progressivo spopolamento e degrado, come sta avvenendo nei piccoli centri, in particolare nell’area montana, e renderlo fruibile alle giovane coppie, al turismo e a quanti sceglieranno di risiedere a Canicattini Bagni, per scongiurare ».
È quanto dichiarato dal sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, nel corso della conferenza che si è tenuta ieri pomeriggio nella Sala del Gal Val d’Anapo, promossa dall’Assessorato comunale all’Urbanistica, guidato dall’assessore Michele Gallo, sullo “Studio preliminare ai Piani di Riqualificazione Urbana di Canicattini Bagni”, redatto dall’architetto Paolo Ficara e reperibile nel sito internet del Comune www.comunedicanicattinibagni.it nella sezione “Ufficio Tecnico”.
Lo studio, realizzato su incarico del Comune, su proposta dell’allora assessore all’Urbanistica Salvatore Miano, presente ieri all’incontro assieme ad altri consiglieri comunali, amministratori e tecnici della città, nasce dalla presa d’atto da parte dell’Amministrazione comunale, del crescere di un preoccupante e progressivo abbandono del centro storico urbano da parte dei cittadini, e la conseguente chiusura e consegna di molte abitazioni ad un, seppur involontario, stato di degrado di questo patrimonio abitativo.
Da qui la scelta voluta dal sindaco Amenta, di mettere in atto tutta una serie di iniziative e proposte tese al recupero e alla riqualificazione di queste aree per riconsegnarle ai cittadini e renderle nuovamente “vive”. Una scelta di indirizzo dell’Amministrazione comunale che si è proiettata anche nel progetto in atto di rivisitazione del PRG che, contrariamente al passato, non prevede una “espansione” urbanistica, ma piuttosto il “recupero e la riqualificazione” del patrimonio già esistente.
“Vivere qui … è più facile”, questo lo slogan scelto per questa campagna che nasce, come si è detto, da una precisa scelta politica ed amministrativa che ha già portato al finanziamento di progetti di riqualificazione del centro storico, come via Principessa Jolanda, via Cavour, aree adiacenti sino alla riqualificazione di Piazza XX Settembre, diventata, in particolare in questo periodo con il Festival Etnico, il Festival Jazz, il Raduno Bandistico, le Rassegne Teatrali e le manifestazioni promosse dall’Amministrazione comunale in questi anni, palcoscenico e crocevia culturale della città, ospitando migliaia di visitatori.
E ancora, all’istituzione della Rete Museale cittadina ospitata al Museo dei Sensi di via De Pretis (Museo del Tessuto, Casa dell’Emigrante, Museo della Medicina Popolare), che proprio nel cuore del centro storico è allocato. Interventi, questi, che hanno favorito la rivitalizzazione di questa area anche con la nascita di nuove strutture dell’accoglienza e della ristorazione.
«Obiettivo è dunque quello di ripopolare il centro storico – ha detto l’assessore all’Urbanistica Gallo – e incentivare il flusso turistico stagionale, destinando le abitazioni recuperate ad una nuova funzione che può essere anche quella di casa/vacanza da offrire in affitto, attraverso incentivi, come quelli già in atto, ad iniziare dal contributo comunale per gli interventi di manutenzione delle facciate (30% per una spesa fino a 10 mila euro; 25% per una spesa fino a 20 mila euro per gli immobili vincolati; 25% per una spesa massima ammissibile di 40 mila euro), l’abbattimento delle tariffe sui diritti di segreteria per le pratiche edilizie, l’abbattimento della TARSU e del canone idrico e fognante per i primi cinque anni dal momento del cambio di residenza, e riduzione dei costi di costruzione. Costi – ha sottolineato ancora Gallo – tra l’altro già bassi a Canicattini Bagni rispetto ad esempio al comune capoluogo, basti vedere i costi di costruzione (intorno a 1000 euro al metro quadro a Canicattini rispetto ai 3000 di Siracusa), così come quelli del servizio idrico integrato, appena lo 0,56 centesimi a metro cubo rispetto all’1,60 di Siracusa, o ancora il costo in euro di appena l’1,50 al metro quadro del servizio rifiuti a Canicattini contro il 3,60 di Siracusa».
A tutto ciò si aggiungono ai tanti servizi che l’Amministrazione comunale del sindaco Amenta ha attivato in questi anni per rendere la città funzionale.
«Dai servizi sanitari e specialistici convenzionati con l’Asp (Dermatologia, Diabetologia, Geriatria, Odontoiatria riabilitativa per disabili) – ha infatti ribadito il primo cittadino – a quelli di prevenzione con la Lilt, all’Assistenza domiciliare integrata, al Centro diurno disabili, a quello per gli anziani, alla Scuola di Musica frequentata da oltre 120 bambini, alle strutture sportive, ad una fitta rete di Associazioni sportive, del volontariato, culturali e teatrali, che vivacizzano la città con le loro attività, all’offerta formativa con la scelta che abbiamo fatto di dare una sede stabile ed accogliente al Liceo Scientifico presente da 40 anni in città, agli stage realizzati nel corso dell’anno per giovani musicisti con il Jazz e il Raduno bandistico, che portano a Canicattini centinaia di giovani provenienti da tutta Italia, così come per i corsi di etnobotanica e per guide naturalistiche che sosteniamo ogni anno con l’Ente Fauna Siciliana, e tanto altro ancora. Ma soprattutto – ha concluso Amenta – quello che offriamo è la tranquillità dei luoghi, un vasto patrimonio storico, artistico e paesaggistico di inestimabile valore, dove l’aria è ancora buona e fresca la sera e dove l’accoglienza è calorosa».
Ricognizione esterna dei singoli edifici in tutto il territorio urbano ad esclusione delle periferie di ultima edificazione, la caratteristica dello studio realizzato da Ficara, utilizzando una planimetria risalente a metà degli anni 80 in parte aggiornata, sufficiente ad identificare ogni particella del centro urbano analizzato. Naturalmente, ha precisato il tecnico, i criteri di valutazione, così come le scelte operate nell’indagine e nella stessa classificazione degli edifici, devono essere considerate “di carattere provvisorio”, in quanto una classificazione più veritiera può essere proposta solo da una conoscenza dell’organismo edilizio nella sua interezza.
L’analisi del tessuto urbano con particolare riferimento alla perimetrazione del Centro Storico, ha permesso così di rendere maggiormente evidente il fenomeno di graduale spopolamento del centro città, e i numeri non lasciano dubbi a riguardo: su 1438 unità immobiliari ben 665, pari al 46,2% sono di nuova costruzione. Gli immobili tradizionali sono invece 773, quindi il 53,8% del totale. Quelli in apparente stato di abbandono o sfitti sono rispettivamente 299 pari al 38,7% (edilizia storica) e 131, pari al 19,6% della nuova edilizia. Inoltre sono stati conteggiati nella stessa categoria, al di fuori del CSU ma entro la perimetrazione del 1955, ben 241 edifici tradizionali e “solo” 73 unità abitative di nuova edificazione. Appare chiara la tendenza ad abbandonare l’edilizia storica in favore di costruzioni di nuova edificazione.
«Diventa prioritario, poiché allo stato le risorse dell’ente non permetterebbero – ha puntualizzato l’architetto Ficara – un intervento diretto dello stesso Comune con forme di incentivi o finanziamenti di una certa importanza, come hanno già confermato il sindaco Amenta e l’assessore Gallo. Tale obiettivo potrà essere raggiunto con la trasformazione di cubature esistenti dallo stato di abbandono o degradate in residenziali da proporre a potenziali acquirenti sia locali che provenienti da altri centri.
Occorre rilevare che il recupero sia del singolo edificio che di queste porzioni di città, consentiranno di eliminare l’attuale immagine di degrado oggi ben visibile nelle periferie, in particolare sud e nord della città. E in questa azione l’Amministrazione dovrà svolgere di fatto un ruolo prevalentemente di “controllo e indirizzo” cercando di costruire opportunità come sta già facendo, riducendo l’iter burocratico e offrendo incentivi a vario titolo, affinché il privato sia stimolato ad intervenire con risorse proprie o pubblico-private, progetti e iniziative che rispondano, oltre che alle proprie esigenze e quelle della collettività, al tema della qualità urbana».
L’iniziativa di ieri, promossa dall’Assessorato all’Urbanistica, è stata bene accolta dai tecnici presenti che si sono impegnati a dar vista ad un “forum” per approfondire la tematica.
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