Milazzo in semifinale e Palazzolo che deve salutare la Coppa Italia: dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio grazie all’illusoria rete di Peppe Grasso, sono stati i rossoblu, nella ripresa, a ribaltare il risultato, e (complici una serie di infortuni e di episodi sfavorevoli alla formazione iblea), a vincere accedendo alle semifinali in virtù del 3 a 1 finale.
Al triplice fischio finale è stata la squadra di casa, dunque, ad avere la meglio e a far festa bissando il successo di misura dell’andata. Una gara che, comunque, i gialloverdi (scesi in campo con una formazione ampiamente rimaneggiata) hanno ben interpretato nonostante il risultato penalizzante di quindici giorni fa ed il fatto che l’avversaria, il Milazzo, non era assolutamente semplice da affrontare.
La qualificazione, sulla carta, sembrava lontanissima per il Palazzolo, ma, dopo il gol del provvisorio 0 a 1 con cui si era chiuso il primo parziale, i giochi sembravano essere riaperti. Nella ripresa, però, in pochi minuti sono arrivati due gol del Milazzo (a siglarli sono stati Ancione e Genovese) per spegnere ogni residua velleità del Palazzolo.
È servita solo per le statistiche, in pieno recupero, la rete del 3 a 1 di Ancione. “Non abbiamo affatto sfigurato, – ha detto, comunque, al termine della gara, il patron del Palazzolo Graziano Cutrufo – e la sfortuna, purtroppo, ci ha penalizzato oltre ogni nostro nostro demerito. Parlo di qualche errore nostro e di due infortuni che spero possano essere superati ben presto in vista dei prossimi impegni di campionato. Ci tenevamo a fare bene e a passare il turno, è vero, – ha aggiunto – ma oggi dovevamo fare a meno di molti giocatori e comunque l’importante, per noi, era e rimane il campionato. Per questo bisogna dimenticare in fretta le due partite col Milazzo e guardare con grande concentrazione a quella di sabato col Torregrotta, un’avversaria che può nascondere delle insidie. Per tenere il passo delle prime servirà vincere le prossime tre gare, – ha concluso – nel frattempo cercheremo di muoverci sul mercato e di rinforzare con qualche innesto di valore una rosa già competitiva”.
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