Palazzolo Acreide, La Polizia di Stato incontra gli alunni della scuola media: “un discorso stimolante”

Si è tenuto il 28 aprile nei locali del plesso “D’Albergo”, l’incontro tra le classi terze della scuola secondaria di I grado “Messina” di Palazzolo Acreide e la Polizia di Stato di Siracusa. L’iniziativa si colloca nell’ambito del progetto di Educazione alla Legalità “Le regole come regola” al fine di sensibilizzare gli alunni alla prevenzione di atti di illegalità, microcriminalità e bullismo.

Tre – spiega l’alunna Miriam Buonocuore – sono stati gli argomenti principali su cui i poliziotti si sono confrontati con i ragazzi attraverso un linguaggio giovane ed essenziale, mantenendo alto l’interesse di tutti: la mafia, la sicurezza su Internet ed infine la droga. Parlando di mafia, i poliziotti hanno fatto capire a tutti che la mafia esiste ancora ma che con l’aiuto di ogni singolo cittadino può essere sconfitta, citando l’esempio di uomini come Falcone e Borsellino, uomini straordinari, ma anche di un’assoluta normalità e umanità”. Si è parlato anche di cultura mafiosa, fenomeno importante quanto la mafia stessa, se non di più: la mentalità mafiosa, il “pensare come un mafioso”, credendo che chi fa del male in realtà è un eroe e non il contrario.

Per quanto riguarda la sicurezza su Internet – continua Miriam – il discorso è stato particolarmente stimolante perché tutti i giovani oggi sono quotidianamente a contatto con tecnologie che possono nascondere insidie”. I rappresentanti delle forze dell’ordine hanno allertato i ragazzi sui pericoli insiti in essi, legati all’uso quotidiano di social network e alla diffusione di materiale fotografico che difatti appartiene a dei minori. Infine per quanto riguarda la droga, i poliziotti hanno informato i ragazzi sui reali rischi delle dipendenze non solo dalle droghe pesanti, ma anche quelle leggere.

Durante l’incontro i ragazzi hanno posto delle domande su dubbi e perplessità che sono loro ricorrenti e si sono rivelati impazienti di partecipare ad un successivo incontro, in cui si possa parlare di cyber-bullismo e di microcriminalità.

Maurizio Aiello


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo