La Cna di Palazzolo Acreide dichiara apertamente guerra all’abusivismo. Ci vorrà ancora molto tempo, infatti, perché il trend produttivo di artigiani, commercianti, micro e piccole imprese cominci una netta inversione di tendenza rispetto i dati critici degli ultimi anni. Se a questa condizione si aggiunge la ormai triste realtà di centinaia di operatori autonomi in nero, con personale in nero, operanti nel nostro territorio ed appartenenti ai più disparati settori quali parrucchieri, estetisti, impiantisti, edili e perfino autoriparatori, per la Confederazione nazionale dell’artigianato si corre seriamente il rischio di bloccare sul nascere qualunque andamento positivo di sviluppo e ripresa delle aziende artigiane.
Il riferimento è alla ormai consolidata prassi dell’impunità per casi di economia sommersa che svolgono la propria attività lavorativa senza essere iscritti alla Camera di Commercio, senza alcun controllo da parte delle istituzioni, senza rispettare le vigenti normative sulla sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro e senza versare nessun tributo operando in regime di concorrenza assolutamente sleale nei confronti di chi lotta strenuamente per contrastare la crisi e per sottrarsi a licenziamenti altrimenti inevitabili.
Se poi si pensa anche che centinaia di precari e disoccupati espulsi dal mercato del lavoro, cumulano il lavoro a tempo parziale, le indennità di assistenza al lavoro in nero, e se si aggiungono a questi i soggetti in cassa integrazione ed in mobilità, si può comprendere quanto sia fragile il sistema imprenditoriale. Le imprese regolari debbono pagare le tasse, rispettare le norme cogenti con tutti i limiti della burocrazia (il cui costo in provincia abbiamo stimato di circa 35 Milioni di euro), caricandosi costi importanti al fine di garantire un sistema basato sul pieno rispetto delle regole.
Pensare che su di un livello parallelo ci siano delle realtà che operano abusivamente, rubando porzioni enormi di mercato alle aziende è inaccettabile. “E’ ora che ciascuno faccia la propria parte – affermano il presidente comunale Nello Lombardo e il vice-segretario provinciale Gianpaolo Miceli – le istituzioni hanno la responsabilità di una inversione di tendenza nell’azione ispettiva, per contrastare questo triste fenomeno che vede interessate migliaia di imprese regolari (e quindi altrettante famiglie) impegnate in un confronto impari con un sistema che si fa beffe del rispetto delle regole, dello Stato e che rischia di rompere seriamente la coesione sociale su porzioni importanti del nostro territorio. Ci impegniamo per dare lavoro al territorio, stimolando anche le Pubbliche Amministrazioni a fare investimenti e manutenzioni per dare respiro al mondo produttivo..al contempo abbiamo la necessità che tutti rispettino le regole. Per tali ragioni stiamo promuovendo un programma specifico in cui ci faremo carico di effettuare segnalazioni alle autorità e ci aspettiamo un sostegno vero e forte da parte delle istituzioni”
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