Palazzolo Acreide, “Lo zio sta picchiando la mamma”: un bambino chiama il 112. Arrestato un uomo romeno

Nel corso della notte i militari della Stazione Carabinieri di Palazzolo Acreide hanno tratto in arresto, in flagranza dei reati di maltrattamenti in famiglia, minaccia, violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale Catalin Paul Pasnicu, cittadino rumeno classe 1980, da anni ormai stabilmente residente in Italia, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia.

Nella tarda serata di ieri un bambino, con la voce rotta dal pianto ed in evidente stato di agitazione, ha contattato il numero di emergenza 112 chiedendo l’intervento dei Carabinieri in quanto lo zio stava aggredendo sua madre.

Sul posto è intervenuto immediatamente il personale della Stazione Carabinieri di Palazzolo Acreide: i Carabinieri, assicuratisi che la vittima fosse in condizione di sicurezza in quanto assistita da alcuni vicini di casa, raccolti i primi elementi, hanno provveduto immediatamente alla ricerca del fratello della donna che nel frattempo si era allontanato.

Dopo pochi minuti i militari hanno rintracciato l’uomo nella propria abitazione: Pasnicu, fingendo che non fosse accaduto nulla, si è dichiarato disponibile a seguire senza problemi i Carabinieri, iniziando però da subito ad ingiuriare la sorella. In tale frangente, credendo che la sua disponibilità potesse far abbassare il livello di guardia degli operanti, al fine di darsi alla fuga, ha dato una spallata ad uno degli stessi facendolo cadere dalle scale: il militare, prontamente rialzatosi nonostante un forte colpo al torace ed alla mano destra, insieme al collega ha bloccato immediatamente Pasnicu, conducendolo in caserma con non poca difficoltà.

Nel frattempo la vittima, medicata per una escoriazione riportata alla mano, è stata accompagnata al Comando Stazione di Palazzolo Acreide per formalizzare denuncia. La donna ha riferito che quello della scorsa sera era solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di minacce, violenze e di aggressioni, di cui nemmeno lei è in grado di dare una spiegazione ben precisa, ma che risalgono indietro negli anni quando i due fratelli, unitamente ad un terzo anch’egli trasferitosi in Italia, vivevano in Romania: problematiche familiari mai risolte che, con il passare degli anni, hanno deteriorato i rapporti trasformando un legame di fratellanza in una sorta di persecuzione.

La donna ha infatti riferito che il fratello la ingiuriava tutte le volte in cui la incontrava per strada, minacciandola anche di morte, arrivando in alcuni casi anche alle mani. La vittima, tranquillizzata e riportata alla calma, è stata messa in contatto con un centro antiviolenza ed antistalking per ricevere assistenza psicologica e legale.

I Carabinieri continueranno a seguire con la massima attenzione la vicenda. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


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