Con un ordine del giorno, presentato lo scorso 3 aprile, a firma dei Consiglieri comunali di maggioranza, Luca Russo, Giuseppe Valvo e Giuseppe Lombardo, il Consiglio comunale di Palazzolo Acreide sarà presto chiamato a dire la sua alla norma che introduce l’Imu sui terreni agricoli.
“La decisione del Governo Nazionale di voler applicare l’Imu anche sui terreni agricoli – hanno dichiarato i Consiglieri comunali Russo, Valvo e Lombardo – finirà per gravare pesantemente sulle tasche dei cittadini del Comune di Palazzolo Acreide proprietari di terreni agricoli ma non in possesso dei requisiti previsti dalla Legge per l’esenzione.”
La Legge nazionale, infatti, sgrava dal pagamento dell’imposta solo i coltivatori diretti o gli imprenditori agricoli professionali, in quanto il Comune di Palazzolo Acreide è stato classificato, dalla nuova disposizione del Governo, Comune parzialmente montano. “Se l’imposta risulta insostenibile per le imprese agricole – continuano i Consiglieri – in quanto il reddito ricavato dai terreni, nella maggior parte dei casi, è inferiore alla tassa da versare alla Stato, ancor di più lo è per coloro che non traggono alcun reddito dai terreni e si impegnano per tenere pulite, a proprie spese, le loro proprietà, a beneficio dell’intero territorio”.
L’Ordine del giorno vuole essere uno mezzo per sollecitare il presidente del Consiglio dei Ministri e le forze politiche rappresentate in Parlamento a rivedere la norma che introduce l’Imu sui terreni agricoli, in linea con le istanze dei Comuni e delle organizzazioni di categoria.
“Saluto con favore l’iniziativa dei Consiglieri comunali – ha dichiarato Carlo Scibetta, sindaco di Palazzolo Acreide – e confido in un tempestivo ravvedimento del Governo in quanto, così com’è strutturata, l’Imu agricola si configura sempre più come una vera tassa patrimoniale, con il rischio concreto che possa contribuire ad aumentare il già diffuso fenomeno dell’abbandono dei terreni, creando un grosso danno all’agricoltura e al territorio nel suo insieme, in contro tendenza alle politiche europee di ripopolazione delle campagne e di ritorno all’agricoltura”.
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