Tante imprecisioni ma anche tanta sfortuna e parecchie decisioni arbitrali sfavorevoli hanno impedito ai gialloverdi di battere l’Atletico Catania e di accedere al turno successivo della Coppa Italia di Promozione.
Palazzolo che, dopo lo 0-0 della gara d’andata, doveva assolutamente vincere e che comincia a gran ritmo chiudendo subito nella sua trequarti l’Atletico. Al 14’, però, con la squadra di casa protesa in avanti alla ricerca del gol, un lungo lancio dalle retrovie consente all’attaccante etneo Ventura di scattare sul filo del fuorigioco e di battere con un preciso pallonetto al volo il portiere gialloverde Aglianò per la rete del provvisorio vantaggio ospite.
Gli ibeli provano a reagire due minuti più tardi, con un colpo di testa di poco al lato di Nastasi, ma l’occasione più ghiotta per pareggiare ce l’ha Andrea Germano, che al 32’ salta con un sombrero il suo diretto marcatore ritrovandosi tutto solo davanti al portiere Romeo, il quale, nella circostanza, si rende protagonista di un grandissimo intervento mandando la sfera in angolo sul destro dell’attaccante gialloverde. Al 36’, poi, è Sollano, dal limite, a calciare forte trovando la provvidenziale deviazione di un difensore catanese.
L’assedio del Palazzolo è costante e al 43’ Saraceno, di testa, sigla il gol del pari ma il guardalinee induce il direttore di gara ad annullare tra le vibranti proteste dei giocatori gialloverdi per una posizione di fuorigioco a dir poco dubbia. Allo scadere della prima frazione di gioco, poi, si assiste ad un episodio curioso e ai limiti dell’assurdo quando l’arbitro prima lascia correre applicando il vantaggio su un fallo ai danni di Saraceno al limite e poi ritorna sulla sua decisione precedente fischiando la punizione in seguito ad un palese e reiterato fallo da rigore sempre ai danni dell’esterno del Palazzolo, che nel frattempo si era rialzato e stava andando in porta.
La ripresa comincia con un destro potentissimo di Quarto che, calciando dalla lunga distanza, sfiora la traversa: è il preludio alla splendida rete dell’1-1, che, al 50’, viene siglata da Germano: l’attaccante gialloverde, nell’occasione, è abilissimo a saltare in slalom il portiere avversario dopo un bel passaggio in profondità e a depositare il pallone in rete con un preciso destro.
La gara s’infiamma col Palazzolo che continua a spingere alla ricerca del gol-qualificazione e la formazione ospite che di rendepericolosa soprattutto in contropiede, prima con La Marca e poi con un destro impreciso di D’Urso. Il pallone per potrebbe cambiare la storia della partita, all’ultimo minuto di recupero, ce l’hai sui piedi il difensore Christian Ricca, che, però, calcia di sinistro in precarie condizioni di equilibrio mandando al lato da ottima posizione. La qualificazione al turno successivo, dopo il pari a reti bianche dell’andata, viene dunque conquistata dall’Atletico Catania.
“Qualsiasi altra squadra, in seguito a ciò che è successo ieri all’interno del rettangolo di gioco, avrebbe perso la testa chiudendo almeno in otto: noi, invece, abbiamo pensato soltanto a giocare a calcio fino al triplice fischio finale onorando questo sport senza cadere nelle provocazioni e uscendo a testa alta anche in un momento così difficile”.
Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera dell’Atletico Catania (1-1 nella gara di ieri dello “Scrofani Salustro” dopo lo 0-0 dell’andata) e con una classifica che, in campionato, vede la formazione gialloverde a ben dieci lunghezze di distanza dalla vetta, arriva lo sfogo del difensore Christian Ricca, che anche nel match di ieri ha dato tutto dimostrando grande personalità e attaccamento alla maglia che indossa.
“Credo poco alla sfortuna, – tiene a sottolineare il centrale difensivo classe 1984 – ma è sin troppo chiaro che quella di ieri non può essere definita una partita di calcio. Non critico né l’atteggiamento degli avversari né le controverse decisioni della terna arbitrale, che si è trovata catapultata in una situazione sgradevole che può verificarsi soltanto in queste categorie. Le responsabilità, in fin dei conti, sono solo ed esclusivamente nostre, – aggiunge – perché abbiamo preso un gol dopo una distrazione e mancato parecchie occasioni, così come del resto era accaduto nelle ultime partite. Sull’atteggiamento e sulla voglia di fare, però, credo che non si possa dir nulla a questa squadra, che ci ha creduto sempre e comunque dando l’anima fino alla fine. Abbiamo cercato quanto più possibile di giocare a calcio, come del resto ci ha sempre chiesto di fare il nostro presidente, ma visto che spesso, come ieri, non ci è consentito e che la categoria in cui militiamo è questa forse non è nemmeno il caso di lamentarsi.
Non basta, infatti, essere bravi dal punto di vista tecnico. In campo, l’hanno visto tutti, c’è stata una sola squadra ma con l’Atletico Catania contava vincere e non ci siamo riusciti. Dobbiamo rimboccarci le maniche e mandare giù prima possibile questo boccone amarissimo. E proprio chi ha più esperienza, in tal senso, può e deve dare il suo contributo. Certamente non è facile pensare alla gara interna di campionato con il Priolo, ma il calcio è fatto così. Andiamo avanti senza protestare e senza fare risse perché purtroppo ci sono squadre che non dal punto di vista tecnico, ma sotto molti altri aspetti, ci sono state superiori e lo stanno dimostrando. Avevamo degli obiettivi importanti, e nessuno, qui, ha intenzione di mollare o gettare la spugna anche perchè la società è seria e ha sempre dimostrato di saper fare le scelte giuste senza mai improvvisare”.
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