Legambiente invia, attraverso il coordinamento circoli rappresentato da Pippo Giaquinta e Laura Liistro, una lettera aperta in merito al fenomeno alluvionale che colpì i comuni di Solarino e Floridia il 17 Settembre 2003 e in merito alla mancata applicazione delle disposizioni prescritte dal PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico):
“A seguito dell’evento calamitoso del 17 Settembre 2003, giorno in cui si è verificato il fenomeno alluvionale a carattere eccezionale che ha coinvolto il territorio dei comuni di Solarino e Floridia, questa associazione sensibile come sempre alle problematiche del territorio segnala quanto segue: Il territorio del comune di Solarino a seguito di quell’evento fu colpito dall’esondazione di alcuni torrenti , affluenti del fiume Anapo e limitrofi al centro abitato , torrenti in ordine decrescente del bacino imbrifero denominati a nord “torrente di cava del parroco e cava camper”; A sud immediatamente sotto il centro urbano “torrente di contrada maltese”; Ad ovest nella parte alta del paese in contrada “Fullone,” tale torrente per altro riversa le proprie acque all’interno del centro abitato in corrispondenza dell’estremità nord occidentale del centro urbano, nei pressi della via Aldo Moro.
Tali acque continuando il proprio deflusso invasero già allora le vie Marconi, via Principe Umberto,via Macchiavelli per poi raggiungere l’estremità sud del paese in corrispondenza della ss124 per Floridia e quindi raggiungere la contrada S.Demetrio. Questa grave situazione alluvionale, legata al rischio idrogeologico risulta denunciata già dagl’inizi del ‘900, con un documento tecnico dell’ing. Rispoli del 11 Agosto 1923 e già allora si mettevano le premesse per un intervento tecnico finalizzato alla messa in sicurezza del territorio indicato al fine di salvaguardare la vita umana. Alla luce di ciò nel 2003 dopo l’evento indicato anche l’assessorato al Territorio ed Ambiente regionale ha redatto il PAI, (piano per l’assetto idrogeologico) del territorio prescrivendo altresì precise disposizioni che a tutt’oggi non ci risulta che siano state applicate con efficacia per la diminuzione di tale rischio idrogeologico.
A fronte di tutto ciò questa associazione lancia un grido di allarme, (anche alla luce degli eventi alluvionali di questi giorni, che stanno colpendo numerose parti d’Italia) per svegliare le coscienze dei cittadini e soprattutto per portare delle soluzioni a tale problema o quantomeno avviare una seria politica di interventi per limitare i rischi sottolineati. Si propone quindi l’applicazione integrale delle prescrizioni imposte con il PAI, (Piano per l’Assetto Idrogeologico), un confronto pubblico aperto tra tutti i soggetti interessati al problema nonché l’istituzione di un gruppo di lavoro tecnico che affronti tali problemi ed indichi eventuali soluzioni pratiche urgenti per la mitigazione del rischio ed infine l’elaborazione di un codice comportamentale per tutti i cittadini al fine di evitare ulteriori cementificazioni di territorio e consumi inutili di suolo.“
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