“Gli effetti di una legge elettorale assurda hanno stravolto il risultato e la volontà popolare espressi in occasione delle elezioni amministrative al Comune di Sortino. Prendere circa 300 voti in più e perdere per 90 è difficile da digerire per il semplice motivo che i voti attribuiti alla mia lista, con la convinzione che si estendessero anche al candidato sindaco e senza voto disgiunto a mio sfavore, hanno solo formalmente attribuito la vittoria ad un altro schieramento. Un’assurdità che sta per essere corretta dal Parlamento Siciliano con un nuovo disegno di legge. Come dire, oltre il danno anche la beffa“.
Ha perso per soli 90 voti, Carmelo Spataro: 90 voti che hanno permesso all’avversario Vincenzo Parlato di diventare sindaco con il 25,98% (Leggi Qui). Ha perso per una manciata di preferenze e un voto di lista che invece l’avrebbe premiato, per questo lo sfidante Spataro oggi è arrabbiato con la legge elettorale.
Ciononostante il risultato viene accettato e il progetto politico andrà certamente portato avanti perche ampiamente premiato dall’elettorato. E non esita a respingere l’assalto renziano alla roccaforte iblea. “Un risultato eccezionale – commenta – nonostante la scelta di candidarmi sia stata presa solo alla vigilia della scadenza della presentazione delle liste. Una qualificata presenza al Consiglio comunale garantirà, senza isterismi, il controllo sull’operato dell’amministrazione sostenendo i provvedimenti coerenti con il nostro programma e fermi oppositori di tutto ciò che non ci convincerà. Una cosa è certa: chi pensava di aver già vinto rinunciando alle primarie per piantare con arroganza la bandierina renziana a Sortino è stato sonoramente sconfitto e dovrà tornarsene a Siracusa a testa bassa riflettendo sui propri errori“.
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