Un progetto di ricerca per approfondire le conoscenze e tutelare le Orchidee che crescono spontanee nella Riserva Naturale Orientata “Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cavagrande” è stato avviato, dalla scorsa stagione invernale, dalla equipe scientifica del Centro Studio Ibleo di Ferla, con l’autorizzazione dell’Ufficio Provinciale di Siracusa del Dipartimento Regionale Azienda Regionale Foreste Demaniali, Ente gestore dell’area protetta.
«Le Orchidee nostrane, spiega il Dr. Carmelo Frittitta – dirigente provinciale dell’Azienda Foreste -, costituiscono un patrimonio floristico di notevole interesse scientifico e conservazionistico che annualmente concorre ad attirare moltissimi visitatori nel territorio della Riserva, pertanto è necessario conoscerne e monitorarne il numero di specie e la distribuzione a livello locale per poterne potenziare l’azione di salvaguardia e valorizzazione». Le ricerche sono state affidate al naturalista Dr. Angelo Zimmitti, ricercatore del C.S.I., da anni impegnato in indagini di carattere botanico nel territorio Ibleo. «Lo studio, finalizzato alle Orchidacee nostrane, – spiega il f.to Zimmitti – ha percorso un arco di tempo abbastanza lungo e laborioso attraverso ricognizioni e monitoraggi specifici che hanno permesso un’attenta analisi delle specie presenti nella Riserva di Pantalica e Valle dell’Anapo e dei loro habitat.
Tra le numerose specie censite, sono state osservate specie tipiche di climi freschi e ambienti montani come la cefalantera giallognola (Cephalanthera damasonium) e l’orchidea elleborine (Epipactis helleborine), qui ritrovate, con grande sorpresa, a quote eccezionalmente basse. Entrambe le specie, in Sicilia sono poco comuni e diffuse maggiormente lungo i monti della catena settentrionale, mentre nell’area iblea sono estremamente rare e localizzate. Si tratta di ritrovamenti che di certo vanno ad arricchire lo straordinario valore geobotanico e ambientale del territorio studiato, all’interno del comprensorio ibleo, infatti, la Valle dell’Anapo si conferma un unicum in quanto a livelli di naturalità e biodiversità. Le ricerche orchidologiche, tuttora in corso, porteranno alla stesura di una guida fotografica di stampo divulgativo finalizzata al riconoscimento e alla tutela delle numerose specie, e sottospecie, presenti nel territorio. ».
L’opera, rivolta ad un vasto pubblico di appassionati e studiosi di botanica, dovrebbe essere disponibile già verso la fine dell’anno. Per il presidente del Centro Studio Ibleo, l’antropologo Dr. Giuseppe Garro, il progetto rappresenta un nuovo e importante momento di crescita culturale per la giovane associazione ferlese, nata nel 2010, già impegnata in numerose azioni volte alla tutela e alla promozione delle bellezze culturali e naturali del comprensorio Ibleo.
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