Sortino, campo regionale di formazione per tirocinanti scout: la Polizia di Stato incontra i giovani per parlare di bullismo

"In una società dove i valori e i principi fondanti, spesso, vengono a mancare prevaricati da sentimenti di odio e non accettazione dell'altro, la trattazione di determinati temi – hanno spiegato i capi scout - può smuovere le coscienze e, nei casi migliori, piantare un seme che, trovando terreno fertile, può rendere migliore la nostra realtà sicuramente migliore"

Si è svolto a Sortino, organizzato dall’Agesci Sicilia Formazione Capi, il campo regionale di Formazione per Tirocinanti scout, nell’ambito del quale la Polizia di Stato ha tenuto un incontro di legalità sui temi del bullismo. Per la Questura di Siracusa sono intervenuti Francesco Bandiera, dirigente delle Volanti e Santina Genovese, in servizio all’Ufficio per la Comunicazione.

In una società dove i valori e i principi fondanti, spesso, vengono a mancare prevaricati da sentimenti di odio e non accettazione dell’altro, la trattazione di determinati temi – hanno spiegato i capi scout – può smuovere le coscienze e, nei casi migliori, piantare un seme che, trovando terreno fertile, può rendere migliore la nostra realtà sicuramente migliore. Bandiera ha spiegato che il bullismo è una forma di disagio sociale, una tematica attuale e trasversale, un fenomeno che bisogna cercare di capire scrutandone le sottili avvisaglie ma non confondendoli con i veri e propri atti di delinquenza dove nella maggior parte dei casi la vittima è casuale. La vittima di bullismo non è scelta a caso, piuttosto presenta caratteristiche non conformi agli stereotipi comuni; viene presa di mira per il modo di vestire o per un difetto fisico, per il colore della pelle o per il buon rendimento scolastico. Così la stessa è soggetta a subire atti o comportamenti aggressivi reiterati a cui difficilmente riesce a sottrarsi perchè incapace di difendersi“.


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