Corse clandestine di cavalli sulla Canicattini – Siracusa: due denunciati. Fondamentale l’uso delle immagini pubblicate su Facebook

L’indagine ha consentito agli investigatori di fare luce sulla corsa clandestina e di individuare due dei responsabili, uno in veste di proprietario di uno dei due cavalli impiegato nella corsa, l’altro quale preparatore

Nella mattinata di ieri, agenti della Polizia di Stato, in servizio al commissariato di Noto, al termine di un’articolata attività investigativa, hanno denunciato R.S. (classe 1954) e R.U. (classe 1959) entrambi di Noto, già noti alle forze di Polizia, per i reati di maltrattamento di animali e competizioni non autorizzate di cavalli.

I fatti risalgono al 28 maggio, quando nelle prime ore del mattino, sulla SP 12 Canicattini-Siracusa, in contrada Damma, aveva luogo una corsa clandestina di cavalli. L’indagine ha consentito agli investigatori di fare luce sulla corsa clandestina e di individuare due dei responsabili, uno in veste di proprietario di uno dei due cavalli impiegato nella corsa, l’altro quale preparatore.

Nella circostanza, un folto gruppo di persone si concentrava nei pressi della strada provinciale per assistere all’inizio della competizione. I due cavalli con calesse e fantini correvano all’impazzata gareggiando pericolosamente in modo da occupare tutta la carreggiata della strada, disinteressandosi di eventuali mezzi provenienti dalla direzione opposta che erano costretti a fermarsi per lasciare il passaggio ai protagonisti della gara. Dietro i calessi lo stuolo di giovani con i ciclomotori suonavano i clacson per incitare i due equini. Uno di essi è stato riconosciuto dagli investigatori come appartenente alla scuderia di uno dei denunciati.

Nei giorni a seguire, anche attraverso l’utilizzo dei social network, gli investigatori acquisivano ogni utile informazione sul proprietario e sul preparatore dell’animale. Al fine di individuare l’esatta ubicazione del posto ove si era svolta la competizione, gli investigatori effettuavano un attento sopralluogo nell’area collinare individuando il posto corrispondente a quello incriminato. Uno degli indagati, peraltro, aveva filmato il tutto postandolo su Facebook.

Dall’analisi delle immagini si nota con quale violenza costringessero i cavalli a gareggiare, senza alcuna considerazione del grave pericolo posto in essere nei confronti degli utenti della strada, costretti a manovre di fortuna per evitare un brusco impatto con i cavalli. Infine una perquisizione veniva svolta nella scuderia in argomento ove veniva rinvenuto il cavallo riconosciuto e acquisiti ulteriori riscontri probatori. Sono in corso ulteriori indagini per risalire all’identità di altri soggetti coinvolti nelle citate corse clandestine.


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