Ancora un atto intimidatorio nei confronti di un Amministratore del Comune di Canicattini Bagni a distanza di un paio di mesi dell’attentato con un ordigno rudimentale che ha distrutto il portone di ingresso del dirigente del dell’Ufficio tecnico, il geometra capo Giuseppe Carpinteri, a cui appena un anno prima era stata data alle fiamme l’auto.
Questa notte, intorno alle 3 a essere presa di mira da ignoti attentatori è stata la Rover 1.4 di colore blu della famiglia dell’assessore ai Lavori Pubblici, Urbanistica, Pubblica Istruzione e Sport, Pietro Savarino, 61 anni, già vice sindaco nella passata legislatura con il sindaco Paolo Amenta, e titolare di rubriche delicate come l’Igiene Pubblica, e quindi il sistema dei Rifiuti, Polizia Municipale, Urbanistica e i Tributi, ed esponente di primo piano del gruppo politico “Sviluppo e Futuro” che sostiene l’attuale sindaco, Marilena Miceli.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, come emerge anche dalla denuncia presentata dall’assessore Savarino ai Carabinieri della locale Stazione, intorno alle 3 una vicina di casa ha dato l’allarme alla famiglia Savarino, di un incendio scaturito all’interno dell’auto intestata alla moglie dell’assessore, posteggiata davanti casa in via Grimaldi.
Ignoti, come hanno potuto evidenziare i Vigili del Fuoco di Siracusa, la Polizia Municipale e il suo comandante Giuseppe Casella, e i Carabinieri, intervenuti immediatamente sul luogo, dopo aver infranto il deflettore posteriore del lato destro della vettura, vi hanno gettato dentro del liquido infiammabile che ha distrutto il sedile posteriore e parti interne dell’abitacolo.
Il pronto intervento dei vicini di casa, a quanto pare svegliati dal rumore dei colpi inflitti al deflettore per mandarlo in frantumi, che ha permesso di dare l’allarme ai Vigili del Fuoco e alla famiglia dello stesso assessore Savarino, fortunatamente ha limitato i danni al solo mezzo dell’esponente politico di “Sviluppo e Futuro”, evitando così ben più gravi danni alle altre auto e alle abitazione di ingresso in via Grimaldi.
“Non ho subito minacce specifiche – ha sottolineato dal canto suo l’assessore Pietro Savarino – ma presumo che l’evento sia indirizzato alla mia persona per la funzione pubblica esercitata nella passata legislatura, dove avevo l’incarico di Vice Sindaco e di Assessore a rubriche molto delicate“.
Totale e forte condanna dell’atto intimidatorio, non appena avuta notizia dell’accaduto, è stata espressa dal sindaco di Canicattini Bagni, Marilena Miceli, dai componenti della Giunta, dal Presidente del Consiglio Comunale, Paolo Amenta, e da Consiglieri comunali, assieme alla piena solidarietà e vicinanza all’assessore Pietro Savarino e alla sua famiglia, già vittima nel 2002, anche in quell’occasione Assessore comunale, di un altro episodio intimidatorio nella propria campagna.
Solidarietà a Savarino anche da parte del personale comunale e da tanti cittadini. “In questo momento, a nome mio personale e dell’intera città – ha dichiarato il sindaco Marilena Miceli – esprimo tutta la vicinanza e solidarietà nei confronti di Pietro Savarino e della sua famiglia, per il vile attentato intimidatorio subito, nell’espletare con dovizia e impegno il suo compito di amministratore pubblico sensibile, come sempre, alle problematiche della nostra comunità. Atti criminali come quello di questa notte, così come quelli che hanno interessato il Dirigente dell’Ufficio Tecnico, e ancora prima, nel 2013, l’allora sindaco Paolo Amenta, o nel 2015 il Presidente di una cooperativa sociale, non possono essere sottovalutati dalle Forze dell’Ordine e dagli investigatori. È necessario fare luce su questi episodi, individuandone i colpevoli ed eventuali mandanti qualora presenti, per non fermare il percorso di legalità e, soprattutto, non ridurre la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Sempre più ogni giorni, purtroppo, gli amministratori pubblici si ritrovano soli ad affrontare una crisi ampia e devastante, in particolare nelle nostre aree, ed un disagio sociale, dei quali non hanno responsabilità, privi, tra l’altro, di mezzi, ad iniziare da quelli finanziari, subendo i drastici tagli alle risorse dalla Regione e dallo Stato. È necessario che lo Stato riprenda il pieno controllo del territorio, garantendo e salvaguardando chi assume ruoli istituzionali. Chiederò pertanto al Prefetto di Siracusa una maggiore attenzione su questi episodi che rischiano, veramente, di destabilizzare la serenità e il sistema democratico di una intera comunità“.
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