Tartufo Nero di Ferla: la festa dello scorzone in un borgo incantevole

Da sei anni, durante la settimana di festeggiamenti per il Santo Patrono Sebastiano, si onora il pregiato e profumato tubero nero

Protagonista è stato lo scorzone nero ibleo, particolare tipologia di tuberus aestivum recentemente scoperto anche nei boschi di Ferla. Da sei anni, durante la settimana di festeggiamenti per il Santo Patrono Sebastiano, si onora il pregiato e profumato tubero nero. Nel rispetto di quel comune, noto per la sua compostiera di comunità in legno e per la casa dell’acqua, un’ecofesta di tutto rispetto. Tartufo sì ma a km0.

No plastica, né per posate né per stoviglie. Spazio alle forchette legnose, che tanto ricordano il ruvido di uno stecco da gelato. Tovaglie di stoffa pronte per un bel lavaggio e un party futuro. Una lunga tavolata sociale riccamente impreziosita da oggetti comuni tornati a nuova vita (a cura di Ricicreo Ferla). Ecco che qualche barattolo di vetro per pomodoro, capovolto e con un po’ di spago, trova un nuovo mestiere come portacandele. Spighe e fiori a decorare un tavolo in festa. Duecentocinquanta coperti magistralmente gestiti dagli chef: Maurizio Urso, Concetto Rubbera, Francesco Manuele e Salvo Calleri.

Tartufo nel formaggio, nella frittata, nel raviolo, nella salsiccia e persino nel gelato! Un’unione simbiotica, non invasiva né prepotente ma al contrario accogliente e complementare. Lo scorzone ibleo, meno superbo del nobile di Norcia o del cugino d’Alba, dimostra “ruffianamente” di potersi sposare con chiunque e in qualsiasi circostanza. Ad allietare i commensali, simpaticamente portati a condividere gomiti e fianchi con degli sconosciuti, il duo “Circo Ramingo”: funambolici acrobati, amici del fuoco e dei cappelli.

Figura di spicco nella sua disarmante cordialità il sindaco Michelangelo Giansiracusa nei panni ora di padrone di casa, accompagnatore ai tavoli, cameriere, presentatore e fotografo. Non ha lesinato sorrisi e gentilezza, ha trattato ogni ospite con garbo greco. Non si è risparmiato  dalle fatiche sedendosi e consumando quella cena che lo avrebbe visto più a capotavola che in giro a coordinare. Torni a casa pensando che è bello, che l’Asd Ferla avrà i finanziamenti per la Promozione (grazie al contributo dei commensali soddisfatti e gaudienti). Pensi che un sindaco di un paesello di appena duemila anime continua a dare esempi di civiltà e a grande umanità.

Michela Italia


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