Il suggestivo e struggente canto del Venerdì Santo a Canicattini Bagni “U lamentu”, cantato durante la processione del “Santissimu Cristu” dai “Nuri”, devoti vestiti di bianco con una mantella rossa sulle spalle, un corona di spine intrecciata sul capo ed una canna in mano, è stato iscritto nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia, il Libro delle pratiche espressive e dei repertori orali.
Secondo la Commissione Eredità Immateriali, che nella seduta dello scorso 22 Giugno ha valutato la richiesta del Comune di Canicattini Bagni, “U lamentu mantiene inalterati i tratti connotativi del pianto rituale legato alla Passione, espressione di un canto vocale responsariale eseguito dalle antiche confraternite”.
Il provvedimento è stato trasmesso nei giorni scorsi al Comune di Canicattini Bagni e alla Soprintendenza dei Beni Culturali di Siracusa, e è consultabile sul sito www.regione.sicilia.it/beniculturali/reis.
“Siamo soddisfatti ed orgogliosi del riconoscimento – ha affermato la Sindaca di Canicattini Bagni, Marilena Miceli – perché testimonia il lavoro fatto in questi anni da chi mi ha preceduto, e che continueremo a fare, per salvaguardare e valorizzare un patrimonio di tradizioni di inestimabile valore. Un ringraziamento doveroso ai devoti che continuano questa tradizione”.
”U lamientu” appartiene a quell’antica tradizione orale che si tramanda da generazioni nella nostra comunità – aggiunge Paolo Amenta, Presidente del Consiglio comunale e già Sindaco della città, che ha iniziato le procedure per il riconoscimento -. In esso sono contenuti il dolore e la passione popolare e rappresenta, assieme al patrimonio storico, archeologico e culturale del territorio canicattinese, un punto fermo del lavoro di valorizzazione, all’interno del percorso di sviluppo sostenibile che in questi anni ci siamo intestati e nel quale crediamo”.
“U lamientu” è il momento più toccante, ricco di fede, di cultura popolare e di tradizioni, durante la processione del Venerdì Santo, alla quale partecipa tutta la città, con l’uscita della statua lignea del ‘600 del “Santissimu Cristu”. I “Nuri”, che se lo tramandano di padre in figlio, lo intonano rigorosamente in dialetto siciliano, rievocando i momenti della Passione e Morte di Gesù Cristo rappresentando così i sentimenti di dolore, tormento, pianto e sofferenza di Cristo e della madre Maria, che nel canto si intrecciano.
In questa serata la città di Canicattini Bagni offre uno spettacolo unico, ricco di devozione e tradizione che non si ripete in nessun altro Comune della Sicilia.
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