Un percorso a piedi per scoprire le trazzere siciliane: l’Antica trasversale sicula fa tappa a Palazzolo, Cassaro, Sortino, Ferla e Buccheri

Sono partiti da Kamarina per arrivare a Mozia, mappando tutto quello che incontreranno sulla loro strada e aggiungendo quanto magari l’anno scorso è sfuggito

Sono partiti il 4 ottobre Peppe De Caro, Tano Melfi e il gruppo storico dell’Antica Trasversale Sicula, più tutti coloro che lo affiancano, zaino in spalla. Sono partiti da Kamarina per arrivare a Mozia, mappando tutto quello che incontreranno sulla loro strada e aggiungendo quanto magari l’anno scorso alla precedente edizione è sfuggito.

Il percorso permette di ripercorrere a piedi l’itinerario dell’Antica Trasversale Sicula che collegava – e collega – le greche Kamarina e Morgantina e la cartaginese Mozia. Ben 577 chilometri attraverso gli insediamenti più significativi delle popolazioni pre-romane della Sicilia. Partendo da Kamarina hanno raggiunto l’antica via Selinuntina e il sito di Pantalica, da lì hanno attraversato il saltus camarinensis a Licodia Eubea per dirigersi verso il santuario siculo di Palikè. Quindi Morgantina, lago di Pergusa, Enna, Hyppana (Prizzi), Entella e Segesta, sino a Mozia, attraversando le antiche ferrovie dismesse, le riserve naturali e i siti patrimonio dell’Unesco. Il rientro è in programma intorno alla metà di novembre.

Domenica la carovana si è fermata a Palazzolo Acreide, ieri è passata da Cassaro percorrendo la “targia” o scala che permetteva ai viandanti di oltrepassare a piedi i tornanti della strada, elemento che attesta l’antichità del percorso, e assieme agli archeologici del Servizio Civile cittadino ha potuto visitare i musei e i luoghi più caratteristici delle due città per riposare nel comune più piccolo. Oggi hanno raggiunto Sortino passando da Pantalica, domani toccherà a Ferla e giovedì a Buccheri, per poi portarsi a Vizzini e proseguire fino alla fine.

L’Antica Trasversale Sicula percorre regie trazzere borboniche e tracciati ferroviari dismessi attraverso le antiche strade del vino, del grano, del sale, dell’olio, del miele e dello zolfo, passando per i principali insediamenti e santuari greci, siculi, sicani, elimi e cartaginesi, molti dei quali riconosciuti dall’Unesco per la loro unicità. Un tracciato unico che già qualche appassionato ha già percorso rimanendone estasiato.


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