Nella mattinata di oggi, i militari della Stazione dei Carabinieri di Sortino, a conclusione di attività info-investigativa, traevano in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Siracusa il sortinese L.A., classe ’50, poiché ritenuto autore del reato di atti persecutori commessi in danno della moglie e della figlia fin dai primi giorni del mese di luglio.
I carabinieri, infatti, a seguito di approfondite indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa, hanno raccolto numerosi elementi di prova sulle responsabilità dell’uomo sottoposto al provvedimento restrittivo. Nella fattispecie, gli investigatori accertavano, anche grazie alla fattiva collaborazione delle donne, che la moglie, nel mese di luglio aveva lasciato la casa familiare a seguito delle continue minacce e dei maltrattamenti subiti dal marito, trovando rifugio nell’abitazione della figlia senza però che la scelta di allontanarsi dall’uomo avesse consentito però alla vittima di ritrovare la propria tranquillità.
Infatti, da quel momento l’uomo ha posto in essere una vera e propria attività persecutoria estrinsecata in molestie e continue minacce di morte non solo nei confronti della moglie ma anche della figlia, colpevole, ai suoi occhi, di aver offerto accoglienza alla madre. I militari della Stazione Carabinieri di Sortino hanno appurato, infatti, che gli atteggiamenti minacciosi e violenti sono in ulteriori azioni persecutorie concretizzatisi finanche in un inseguimento automobilistico ove l’uomo ha percorso una strada in senso vietato dirigendosi contro l’auto ove viaggiavano le due donne che, solo grazie alla prontezza di riflessi, sono riuscite ad evitare il peggio imboccando una traversa laterale. Ma non è tutto.
Nel corso dell’attività investigativa espletata con accuratezza e precisione si è constatato che l’arrestato, minacciando di male ingiusto il datore di lavoro di una delle due donne, riusciva a farle perdere il lavoro. È chiaro come le condotte, vissute in prima persona e subite per mesi, abbiano cagionato nelle due donne un fondato timore per la loro incolumità al punto di costringerle ad alterare le proprie abitudini di vita ma sedimentando la loro forza interiore per rivolgersi alla caserma dei Carabinieri.
Grazie alla vicinanza dell’Arma dei Carabinieri in ogni comunità e al conseguente rapporto di fiducia che si istaura con i cittadini, anche oggi si racconta una triste storia terminata con un lieto fine, ove i presidi dello Stato in strettissimo legame di collaborazione con la Procura della Repubblica di Siracusa hanno assicurato alla giustizia l’uomo arrestato, che espletate le prescritte formalità di rito, veniva posto agli arresti domiciliari nella sua abitazione con obbligo di non comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano.
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