Botta e risposta tra i consiglieri di minoranza del gruppo politico “Insieme per cambiare” e il presidente del Consiglio comunale di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, candidato alle prossime elezioni regionali del 5 novembre. I consiglieri di minoranza il 13 ottobre scorso avevano chiesto ad Amenta la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per discutere di stato di sicurezza degli edifici scolastici a Canicattini Bagni; stato dell’arte del progetto di riqualificazione urbana della zona ovest e di via Grimaldi e misure adottate per il progetto di riqualificazione urbana di via Alfeo e zone limitrofe.
“Il 24 ottobre – spiega Danilo Calabrò, capogruppo di “Insieme per Cambiare” – perché sollecitato dal nostro interessamento, il presidente del Consiglio comunale ha convocato la riunione dei capigruppo per il 26 ottobre, nella quale si è discusso dell’importanza degli argomenti indicati e da inserire all’ordine del giorno, come chiesto dai Consiglieri di minoranza”.
Durante la riunione lo stesso Calabrò, ha proposto di convocare il Consiglio comunale per il 31 ottobre. “Ma – prosegue – il presidente del Consiglio comunale Amenta, evidenziando di essere candidato alle prossime elezioni regionali del 5 novembre 2017, pertanto molto impegnato e ritenendo che gli argomenti da trattare non avessero una scadenza tale da giustificare la convocazione per la data proposta dalla minoranza (e in periodo prefestivo), ha dichiarato che convocherà il consiglio comunale per una data successiva alle elezioni regionali, anche per non trasferire all’interno dello stesso la competizione elettorale“.
Il capogruppo di opposizione ha insistito affinché la convocazione fosse fatta al più presto, vista l’importanza degli argomenti proposti e nel rispetto dei termini. Ma a oggi nessuno dei punti è stato portato in aula.
A stretto giro di posta, il presidente del Consiglio comunale di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, risponde alle accuse di mancata convocazione della seduta straordinaria del Consiglio, rilasciate dal gruppo consiliare “Insieme per Cambiare” in merito alla richiesta fatta dal gruppo di minoranza lo scorso 13 ottobre con all’ordine del giorno tre punti da loro proposti: stato di sicurezza degli edifici scolastici a Canicattini Bagni; stato dell’arte del progetto di riqualificazione urbana della zona ovest e di via Grimaldi; misure adottate per il progetto di riqualificazione urbana di via Alfeo e zone limitrofe.
“Ritengo strumentali e pretestuosi – afferma il presidente Paolo Amenta – gli attacchi nei miei confronti da parte del gruppo Insieme per Cambiare di un presunto mio rinvio di convocazione della seduta da loro richiesta, e le accuse di anteporre il mio impegno elettorale di candidato all’Ars agli impegni istituzionali. Ho solo fatto notare, nel corso di una riunione dei capigruppo, all’avvocato Danilo Calabrò, che scadendo i termini per convocare la seduta in data 3 novembre, proprio subito dopo la Commemorazione dei defunti e a ridosso delle elezioni, e non avendo una scadenza i punti richiesti all’ordine del giorno, trattandosi di relazioni da riferire in aula, di poter posticipare la convocazione del Consiglio di un paio di giorni, a martedì 7 novembre, ovvero all’indomani della conclusione delle procedure legate alle elezioni regionali. Quindi nessuna fuga, né tantomeno non ritenere importante la discussione sui punti proposti, relativi allo stato di sicurezza degli edifici scolastici a Canicattini Bagni, su cui la mia amministrazione, nel periodo di sindacatura, è intervenuta, così come sugli altri due punti riguardanti lo stato dell’arte del progetto di riqualificazione urbana della zona ovest e di via Grimaldi; e le misure adottate per il progetto di riqualificazione urbana di via Alfeo e zone limitrofe. L’impressione, purtroppo è che ancora il gruppo di Insieme per Cambiare pensa di essere in una sorta di prolungamento della campagna elettorale delle amministrative, e non nella fase successiva di confronto e di proposta, com’è giusto che sia nel ruolo affidato dagli elettori. La polemica e gli attacchi gratuiti fini a se stessi, non fanno certo gli interessi dei cittadini“.
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