Inizia domani la due giorni dedicata a Giuseppe Fava, il giornalista ucciso dalla mafia di origini palazzolesi. Alle 9,30 e alle 11,30 nella sala dell’ex biblioteca di Palazzolo Acreide, 400 studenti delle scuole superiori locali, assisteranno allo spettacolo teatrale “Lezione sulla mafia”, basato sulla lettura dell’intervento tenuto da Giuseppe Fava agli alunni dell’Itis di Palazzolo Acreide il 22 dicembre del 1983. Lo spettacolo, con l’accompagnamento musicale dell’orchestra “Musicainsieme a Librino”, sarà portato in scena da “Teatro alla Lettera”, prima compagnia teatrale universitaria della Sicilia e del Meridione d’Italia, fondata dall’attore e autore Roberto Disma che sarà accompagnato nella recita dalla palazzolese Ginevra Alibrio.
E intanto la fondazione Giuseppe Fava ha deciso per quest’anno di assegnare il premio “Giuseppe Fava 2018” a Fabio Leli, regista di “Vivere alla grande”. Il documentario sull’invasione del gioco d’azzardo in Italia, che ha avuto le prestigiose anteprime al 68° Festival del Film di Locarno e al 20° Milano Film Festival, sarà proiettato per l’occasione nella giornata di domani, 28 gennaio, alle 17 nell’aula consiliare del comune di Palazzolo Acreide, paese natio del giornalista ucciso dalla mafia nel 1984.
Il regista Fabio Leli sarà presente alla proiezione per rispondere alle domande sul film e alle curiosità del pubblico su un tema, come quello del gioco d’azzardo legalizzato, che sta modificando le abitudini e il modo di vivere di tanti cittadini italiani.
“Vivere alla grande” analizza e documenta, in maniera spietata, la piaga sociale del gioco d’azzardo, il disfacimento progressivo della società italiana (famiglie, anziani e nuove generazioni), le gravi responsabilità della classe politica, il potenziale criminogeno collegato al settore, le lobby affaristiche, le patologie connesse, la pubblicità ingannevole, l’omertà dei media, le collusioni con la criminalità organizzata e la solitaria battaglia contro il gioco d’azzardo, combattuta da pochi coraggiosi.
Definito da Repubblica “una ricognizione minuziosa e mai vista prima di un problema sociale che ha molti versanti oscuri”, il film torna in Sicilia dopo aver toccato più di settanta località in tutta Italia. Un’occasione imperdibile per porre l’attenzione su un fenomeno senza controllo che sta distruggendo tante famiglie italiane e generando diseconomia e malessere sociale.
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