“4 braci ai 4 Canti”a Sortino, con la festa dei macellai all’insegna… dell’arrusti e mangia si celebra l’arrivo della Primavera

Enogastromia di qualità con protagonisti, oltre alle carni alla brace, i pizzoli e le preparazioni al miele tra cui lo "Spiritu de fascitrari" ma anche cultura

Ritorna oggi a Sortino “4 braci ai 4 Canti”: quest’anno si celebrerà l’inizio della Primavera con la festa dei macellai all’insegna dell'”arrusti e mangia” ma anche tanti prodotti enogastronomici, sport e cultura. Molte le novità che arricchiscono il programma della manifestazione giunta alla terza edizione che vede i macellai protagonisti della kermesse enogastronomica all’insegna dell'”arrusti e mangia” che caratterizza le scampagnate siciliane.

Quest’anno la mattinata sarà vissuta nel segno dello sport con la gara podistica “Primo Trofeo Vivi Sortino” a cura dell’A.P.D. Placeolum di Palazzolo Acreide che percorrerà le vie del paese e che sarà valida per il campionato regionale.

Enogastromia di qualità con protagonisti, oltre alle carni alla brace, i pizzoli e le preparazioni al miele tra cui lo “Spiritu de fascitrari” ma anche cultura: dalle 10,30 sarà possibile visitare il museo dei pupi, la “casa do fascitraru” e l’Antiquarium con la mostra dei reperti di Pantalica. Per l’occasione l’associazione Laboratorio Civico ha organizzato la mostra “Sortino nel tempo”. Nel pomeriggio verrà riproposta la giornata Ri-Fai ossia i percorsi alla scoperta di cripte e chiese che ha riscosso tanto successo durante le giornate di Primavera Fai.

A sera si chiude con lo spettacolo di cabaret di Giuseppe Castiglia.

“Festeggiamo l’arrivo della primavera – dichiara il sindaco di Sortino Vincenzo Parlato – invitando tutti a una festa in cui, come nelle tradizionali scampagnate, si mangia e ci si diverte attorno alla brace con tutti i nostri prodotti di eccellenza come il pizzolo e il miele. Ma vogliamo celebrare anche lo sport con la gara podistica e le nostre meraviglie culturali come cripte, chiese e musei e con la mostra dei reperti di Pantalica del museo Paolo Orsi”.


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