“Senza memoria non c’è futuro”: la storia di un bimbo che descrive gli orrori dei campi di concentramento narrata nel video di tre alunne di Palazzolo Acreide commuove la giuria

Alle tre allieve una targa di riconoscimento per il pregevole lavoro realizzato

Si è svolta lo scorso 1 giugno nella sede del Consiglio di Stato (Palazzo Spada) a Roma la cerimonia di consegna dei riconoscimenti agli alunni che hanno partecipato al Bando di Concorso indetto dal Consiglio di Stato in collaborazione con il Miur dal titolo “Senza memoria non c’è futuro” i principi di democrazia e tolleranza, libertà e solidarietà, uguaglianza e giustizia e la loro tutela davanti ai giudici, a 70 anni dalla nascita della Costituzione e con il monito degli 80 anni dalle leggi razziali, per le attuali e le future generazioni.

Fra gli studenti che hanno preso parte alla cerimonia svoltasi alla presenza del presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, anche tre alunne della classe III B dell’Istituto Vincenzo Messina di Palazzolo Acreide. Si tratta di Chiara Alì, Costanza Caligiore e Marta Peluso. Le alunne hanno partecipato con un video di tre minuti, estrapolato da un power point progettato e realizzato da loro sui minori nei campi di concentramento, con la supervisione dell’insegnante Simona Trigila.

Il video narra la storia di un bimbo che viene deportato e vive la tragica realtà dei campi di concentramento, riuscendo però a sopravvivere solo grazie alla sua fantasia ed alla purezza d’animo che lo contraddistingue. Alla fine morirà come i tanti bambini vittime dell’odio razziale. Partecipata la manifestazione arricchita dal piccolo concerto della Banda Carabinieri nel cortile del palazzo, dal lancio di palloncini tricolore e dalle importanti testimonianze di varie persone che hanno subito la discriminazione razziale. Un’esperienza arricchente per le alunne siciliane che hanno partecipato al Bando grazie alla sensibilità dell’Istituto che frequentano, diretto da Egizia Sipala.


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