Canicattini Bagni, “European Solidarity”: domani mobilitazione per chiedere di cambiare il Regolamento di Dublino

In occasione dell’incontro del Consiglio Europeo per discutere di immigrati

Il sindaco di Canicattini Bagni, Marilena Miceli, accogliendo e condividendo, assieme a tutta l’amministrazione comunale, la proposta sottopostale dal consigliere comunale Luisa Chiarandà, del gruppo di minoranza, di aderire alla mobilitazione “European Solidarity”, che si tiene in tutte le piazze europee in occasione del Consiglio Europeo di giovedì 28 giugno per discutere di immigrazione, stamani ha invitato i consiglieri comunali del proprio Comune, i colleghi sindaci dei Comuni dell’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei” e i loro Consigli comunali, assieme alle strutture e agli Sprar che nelle sette città dell’Unione accolgono ed ospitano donne, bambini, ragazzi e uomini, richiedenti asilo e rifugiati, a partecipare alla manifestazione che si terrà domani alle 18,30 in piazza XX settembre a Canicattini Bagni.

L’invito del sindaco Miceli è rivolto altresì a tutte le realtà associative e ai cittadini di Canicattini Bagni e degli altri Comuni dell’Unione, affinché insieme si sostenga il messaggio che i Governi Europei devono fare la propria parte per l’accoglienza, senza dimenticare la responsabilità storica di dare sostanza al principio di solidarietà su cui si è fondata l’Unione europea.

In piazza si porteranno le barchette di carta per chiedere a tutti i Governi Europei di fare la propria parte, di cambiare il regolamento di Dublino nella direzione già indicata dal Parlamento Europeo e di aprire vie legali e sicure per l’accesso in tutti i Paesi Ue.

Da Canicattini Bagni, e dalle tante piazze europee che in questi giorni si mobiliteranno prima dell’incontro del Consiglio Europeo, si alzerà la voce per sostenere che chiedere asilo in Europa è un diritto, ma regole e politiche ingiuste continuano a far pagare a chi cerca rifugio l’incapacità dei Governi di affrontare sfide comuni con risposte comuni, come successo alle 629 persone bloccate in mare sull’Aquarius.

La battaglia per la solidarietà europea non si fa sulla pelle delle persone in mare ma cambiando le regole sbagliate come il Regolamento di Dublino, che lasciano le maggiori responsabilità sui Paesi di Confine. Il Parlamento Europeo ha già votato a larga maggioranza per superare l’ingiusto criterio del “primo Paese di accesso” e sostituirlo con un sistema di ricollocamento automatico che valorizza i legami significativi dei richiedenti e impone a tutti i Paesi di fare la propria parte, come già chiedono i Trattati europei.

All’appuntamento di Canicattini Bagni hanno già aderito le strutture dell’accoglienza presenti in città, lo Sprar “Obioma” e Centro accoglienza msna “Casa Aylan”, gestititi da Passwork, lo Sprar “La Pineta” gestito dall’associazione La Pineta e dall’Arci, lo Sprar dell’Unione dei Comuni “Obioma Iblei” e il Cas “Capocorso” di Siracusa, gestiti sempre da Passwork.


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