Inaugurato a Canicattini Bagni l’11° anno accademico dell’Università della Terza Età

Ospite la presidente della II sezione civile del Tribunale di Siracusa, Ornella D’Orazi

Superato il decimo anno di vita, inizia un nuovo ciclo di Unitre, l’Università della Terza Età di Canicattini Bagni, promossa dall’amministrazione comunale e diretta dal professore Giuseppe Di Mari, con la collaborazione, nei vari corsi, di esperti professionisti e docenti volontari che in questi anni, hanno messo a disposizione degli iscritti del centro diurno anziani canicattinese tutta la loro esperienza.

Lo scorso venerdì pomeriggio, nell’aula consiliare di via Principessa Jolanda, si è così dato il via all’11° anno accademico, alla presenza del sindaco Marilena Miceli, dell’assessore alla Cultura, Loretta Barbagallo, dell’assessore alla Pubblica istruzione, Pietro Savarino, e del presidente del Consiglio comunale e vice presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, che dieci anni addietro, da Sindaco, diede vita a questa “Accademia dell’Umanità”, come ama definirla Giuseppe Di Mari, che in questi lunghi anni ne ha curato la realizzazione insieme al compianto padre, l’ex preside Carmelo Di Mari, e come detto, alla madre, professoressa Teresa Amodio. Ospite di questo nuovo avvio per la tradizionale “Lectio Magistralis” d’inizio Anno Accademico, Ornella D’Orazi, presidente della seconda sezione civile del Tribunale di Siracusa.

Un riqualificazione culturale e sociale quella che in questi anni abbiamo voluto avviare e attuare, e che l’amministrazione Miceli sta proseguendo – ha sottolineato nel suo intervento il presidente Amenta – che ha visto nascere oltre al Centro Diurno Anziani, il centro diurno disabili, con attività e laboratori di recupero, il Museo dei Sensi, del Tessuto, dell’Emigrazione e della Medicina Popolare, ampliate e aperte al territorio, in particolare ai bambini, le attività della Biblioteca comunale, e dato vita a questa straordinaria esperienza dell’Università della Terza Età che ha coinvolto e continua a coinvolgere centinaia di nostri anziani, desiderosi di ampliare le loro conoscenze”.

Un’esperienza che in questi primi dieci anni di vita ha dato ottimi risultati, e che di anno in anno, ha portato all’ampliamento dei corsi, consolidando ed arricchendo gli argomenti proposti, passando dalle tradizioni popolari alla medicina, dall’alimentazione agli stili di vita, alla conoscenza dell’informatica e, da quest’anno, anche dei nuovi strumenti quotidiani della comunicazione, come gli smartphone, le lingue straniere, dall’inglese allo spagnolo, naturalmente nella “città della musica” non può mancare appunto la Musica, la legalità, la conoscenza della Costituzione e il suo straordinario messaggio di “cittadinanza attiva”, e poi ancora itinerari artistici e storici.

Un arricchimento culturale – ha detto il sindaco Marilena Miceli – alla quale, dopo la prima decade con ottimi risultati, abbiamo voluto dare un nuovo corso, aprendo le attività di Unitre al territorio, uscendo da Palazzo Cianci sede del Centro diurno anziani. Un’esperienza che vogliamo guardi sempre più al futuro, diventando patrimonio di tutta la città, coinvolgendo professionalità ed eccellenze della nostra comunità, in particolare i giovani, favorendo quello scambio intergenerazionale che contribuisce alla crescita culturale e sociale di una comunità. D’altra parte, in questi anni l’Università della Terza Età voluta dall’allora sindaco Amenta, e che la nostra Amministrazione è orgogliosa di proseguire e sostenere, ha rappresentato un punto di partenza e non di arrivo per i nostri anziani, la cui fasce di scolarizzazione oggi sono sempre più alte, grazie all’allungamento delle prospettive di vita”.

A chiudere l’apertura del nuovo Anno Accademico l’intervento di Ornella D’Orazi, presidente della seconda sezione civile del Tribunale di Siracusa. Una “Lectio Magistralis” incentrata principalmente sulla Comunicazione, in particolare riferita al settore giudiziario, quella della presidente D’Orazi.

“Viviamo in un mondo in cui siamo sommersi da informazioni che ci pervengono di ogni tipo e con ogni mezzo – ha esordito la presidente della seconda sezione civile del Tribunale di Siracusa –. La comunicazione, per essere efficace, deve però essere rappresentare i fatti così come si sono svolti nella realtà. Una magistratura consapevole del proprio ruolo e delle responsabilità deve farsi carico del diritto della collettività ad essere informata. Il problema di una comunicazione corretta, trasparente e tempestiva riguarda ogni fase del processo e risponde all’aspettativa dei cittadini di comprendere i motivi della decisione per formarsi un’opinione il più possibile informata, fuori da condizionamenti, luoghi comuni e reazioni emotive. E allora il tema della comunicazione passa attraverso l’espressione e la forma di un linguaggio semplice, facilmente comprensibile. La comunicazione è quindi necessaria a sviluppare nel cittadino il senso di partecipazione che Giorgio Gaber in una nota canzone identificava con la libertà e ad elevare il confronto democratico in una società che si esprime attraverso le leggi che si dà e che sono alla base della convivenza civile. E se da un lato i cittadini attraverso la partecipazione alla vita democratica del Paese possono incidere sulla giustizia della legge anche il giudice ha uno strumento che gli consente di arginare il divario che può esistere tra la legge e i principi inviolabili che sono alla base del vivere civile, che sono scritti nella Costituzione”.


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