Il Libero Consorzio comunale si è mobilitato con i suoi uffici (viabilità, protezione civile e polizia provinciale) dopo la frana di lunedì scorso sulla provinciale 45 Cassaro-Montegrosso che ha isolato la zona dal capoluogo.
Una “due giorni” scandita da vari interventi per mettere intanto in sicurezza l’area interessata dal distacco di materiale roccioso. Sin da subito la protezione civile dell’Ente, i tecnici della viabilità e la polizia provinciale, con l’ausilio della squadra di pronto intervento di Siracusa Risorse, hanno presidiato la zona per impedire il transito di autoveicoli e per segnalare i pericoli. Successivamente i vertici del Libero Consorzio, insieme alle altre autorità interessate, hanno partecipato a un vertice in prefettura nel corso del quale è emersa la necessità di un accurato studio gelogico per comprendere bene la natura del fenomeno franoso verificatosi lunedì scorso.
Questa mattina due nuovi sopralluoghi sul posto effettuati dalla protezione civile dell’Ente che nella circostanza ha immediatamente attuato il Piano di Attivazione Interno che prevede diversi livelli di allerta e rischio. Il primo sopralluogo in elicottero con i vigili del fuoco. E naturalmente sono stati eseguiti rilievi fotografici che saranno attentamente esaminati dal geologo del Libero Consorzio Comunale. Il secondo sopralluogo, via terra, con il fuoristrada della protezione civile, essendo l’area inaccessibile ai normali mezzi. Secondo i primi rilievi – ma la situazione va monitorata e studiata in profondità – si sarebbe trattato di una frana dovuta, in parte, ai recenti eventi alluvionali. Gli uffici sono ovviamente al lavoro per adottare le soluzioni più opportune, anche se prima – chiariscono – bisognerà verificare bene lo stato dei luoghi.
In sede di riunione in Prefettura, i rappresentanti del Libero Consorzio hanno evidenziato la necessità di operare in sinergia fra le istituzioni per quanto riguarda gli interventi da attuare per mettere in sicurezza l’area, per le difficoltà economiche che attraversa l’Ente di via Roma. In questa ottica il rappresentante dell’Ente ha auspicato anche l’intervento della Regione Siciliana, competente in ordine al dissesto idrogeologico.
Anche Confartigianato Imprese Siracusa interviene sulla frana che nei giorni scorsi ha interessato la Sp 45 che collega i comuni di Cassaro e Ferla con la Statale 124.
“La mancata manutenzione delle strade provinciali è un fattore di costante pericolo per la sicurezza dei veicoli e delle persone e rischia di mettere in ginocchio il già fragile tessuto economico del territorio siracusano – dichiara Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Imprese Siracusa – per questo occorre richiamare le rappresentanze politiche e di categoria ad una forte mobilitazione”.
Per Confartigianato è giunto il momento che il territorio nel suo insieme faccia appello ai governi regionale e nazionale, affinché non si perda tempo nell’affrontare il tema legato al dissesto idrogeologico e alla manutenzione della viabilità della zona sud, in particolare quella che collega la zona montana al resto della provincia.
“Le copiose ed intense precipitazioni dell’autunno appena trascorso hanno peggiorato la già fragile condizione delle infrastrutture stradali provinciali – continua La Porta – e la prospettiva di un ulteriore isolamento della zona montana sarebbe devastante per la debole realtà economica e sociale di questo territorio. Il sistema dei trasporti su gomme è l’unico che, per il momento, garantisce la sopravvivenza della zona montana e lo sviluppo in termini di presenze turistiche. I centri abitati e le relative realtà imprenditoriali e commerciali, strettamente legate ai flussi turistici della Valle dell’Anapo e di Pantalica, non possono permettersi il lusso di arretrare in termini di servizi ai viaggiatori che sono attratti e affascinati da questi luoghi ricchi di beni culturali e naturalistici unici al mondo ed una buona rete viaria è fondamentale in tal senso”.
Per Daniele La Porta, occorre mettere in campo una forte mobilitazione della politica, delle amministrazioni locali e delle rappresentaze sindacali e datoriali “per favorire il ricorso ai fondi comunitari e per richiamare i governi regionale e nazionale a fare tutto quanto e di loro competenza per fronteggiare un’emergenza che rischia di accelerare il processo di spopolamento dei comuni iblei”.
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