Paolo Cugno era in grado di intendere e di volere quando uccise la sua compagna Laura Petrolito a Canicattini Bagni. Lo psichiatra Filippo Drago, perito nominato dal gup del Tribunale di Siracusa e direttore del Biometec (Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche) dell’Università di Catania, ha sottolineato nella relazione che il 28enne “non presenta segni o sintomi di specifiche patologie psichiatriche”.
Il difensore di Cugno, l’avvocato Titta Rizza, aveva inizialmente proposto una consulenza collegiale per stabilire se Cugno fosse in grado di intendere e di volere al momento dell’omicidio della compagna, visti i suoi trascorsi problemi di salute mentale culminati in un trattamento sanitario obbligatorio subito nel 2014. Richiesta contestata dal Pm Marco Dragonetti e dalle parti civili. Per questo aveva avanzato richiesta di rito abbreviato condizionato a una nuova perizia psichiatrica. Domani si torna in aula per l’udienza.
Nella relazione dell’esperto emerge come non vi sarebbero elementi tali da aver potuto determinare una riduzione dalla capacità di intendere e di volere dell’uomo e non sussisterebbe la necessità di sottoporre periodicamente Cugno a perizie. Laura Petrolito venne uccisa il 17 marzo del 2018 con 16 coltellate. Il corpo venne poi gettato in un pozzo, nel tentativo di nasconderlo.
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