Sequestro preventivo per il ponte sul fiume Anapo lungo la Sp45 Cassaro Montegrosso. Lo ha disposto il Tribunale di Siracusa con provvedimento del Gip Salvatore Palmeri nel procedimento penale ancora a carico di ignoti per il reato di omissione di lavori in costruzioni che minacciano rovina.
Il Libero consorzio, titolare dell’infrastruttura, ometteva di provvedere alla manutenzione e al rafforzamento del ponte per rimuovere il pericolo di crollo e non adottava misure idonee tali da interdire accesso e transito.
Il procedimento prende il via dalla relazione tecnica dei Vigili del fuoco del 3 aprile 2017 lungo i ponti sui fiumi Anapo e Ferla in seguito alla quale, dopo una conferenza di servizi, veniva evidenziata la necessità di adottare provvedimenti per limitare e interdire il traffico.
Due anni dopo, 19 aprile di quest’anno, nuovo sopralluogo dei Vigili del Fuoco da cui emergeva che mentre il ponte sul torrente Ferla era stato oggetto di lavori di ripristino tali da eliminare il pericolo di dissesto, sull’Anapo il degrado era più accentuato a causa della mancanza di interventi. E anche a fonte dell’avvenuta approvazione del progetto di rafforzamento, i lavori non sono stati eseguiti.
Il consulente tecnico ha infatti accertato la “sussistenza di condizioni di rischio grave e attuale di crollo” per la struttura e la necessità di chiudere al transito il tratto relativo al ponte sul fiume Anapo ma anche l’area sottostante.
La via di comunicazione più veloce per arrivare a Siracusa è quindi bloccata e isola di fatto i due Comuni montani. “Si ripropone quanto accaduto con la frana di qualche mese fa – lamenta il sindaco di Ferla Michelangelo Giansiracusa – chiediamo l’intervento immediato e massiccio al presidente della Regione, abbiamo sollecitato un vertice alla prefettura e invitiamo il Libero consorzio di Siracusa velocizzare le procedure di gara”.
Anche Sebastiano Bongiovanni, consigliere dell’Unione dei Comuni e a Cassaro, chiede aiuto anche per una stagione turistica che rischia di saltare: “l’isolamento dei due comuni montani ha inevitabili ricadute negative sul tessuto economico locale, che con la Valle dell’Anapo e la riserva di Pantalica ha nel turismo e nell’agricoltura le principali fonti su cui si basa l’economia locale”.
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