Borgo dei Borghi. Il sindaco di Palazzolo chiede audizione in commissione vigilanza Rai. Cafeo: “necessaria massima trasparenza”

L’articolata istanza del sindaco Gallo elenca punto per punto le anomalie riscontrate, a cominciare da un evidente conflitto d’interessi da parte di un membro della giuria

“Approvo senza alcuna riserva la decisione da parte del sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo, di chiedere un’audizione in Commissione Vigilanza Rai in merito a quanto accaduto nel corso dell’ultima puntata della trasmissione “Il borgo dei borghi” andata in onda su Rai 3 lo scorso 20 ottobre in prima serata”. A commentare la decisione presa dal primo cittadino di Palazzolo Acreide è Giovanni Cafeo, segretario della III Commissione Ars Attività Produttive.

“Come tantissimi altri cittadini, anche io ho seguito con interesse ed entusiamo la scalata verso quello che sembrava un grande successo di Palazzolo Acreide e quindi del nostro territorio – continua l’On. Cafeo – un risultato corroborato da una percentuale di voti popolari sempre molto alta nonché di gran lunga superiore a quella dei borghi concorrenti. Se da un lato però il peso nella votazione della cosiddetta giuria di qualità era già noto da regolamento dall’altro sono troppe le anomalie e i punti oscuri di questa vicenda che ha portato, come evidente dai fatti, ad un improvviso ribaltamento della volontà popolare”.

L’articolata istanza del sindaco Gallo elenca punto per punto le anomalie riscontrate, a cominciare da un evidente conflitto d’interessi da parte di un membro della giuria, Philippe Daverio, insignito della cittadinanza onoraria da parte del comune poi risultato vincitore. “Sono quindi convinto che bene ha fatto il Primo Cittadino a chiedere chiarimenti direttamente alla commissione di Vigilanza Rai – conclude Cafeo – Voglio ricordare in chiusura che la vittoria della trasmissione non rappresentava soltanto un prestigio per il borgo risultato al primo posto, ma comportava anche un discreto premio in denaro, una piccola boccata d’ossigeno per le casse sempre striminzite dei comuni, destinata ai servizi della città e messo in palio da un programma proposto dal servizio pubblico; da qui la necessità di massima trasparenza e chiarezza, senza campanilismi ma nel pieno spirito di correttezza e rispetto delle regole”.


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