Anche Palazzolo, Buscemi e Canicattini avranno un ecomuseo. In Sicilia anche altri Ecomusei che hanno ottenuto l’approvazione, in particolare in base al criterio dell’esperienza di attività, sono: “Mare memoria viva“ a Palermo e “Madonie” a Castellana Sicula, nel Palermitano; “Grotta del Drago” a Scordia, “Cielo e Terra” ad Acireale, “Riviera dei Ciclopi” ad Acicastello, “Valle del Loddiero” a Militello Val di Catania, in provincia di Catania; “I luoghi del lavoro contadino” a Buscemi-Palazzolo Acreide e “Iblei” a Canicattini Bagni, nel Siracusano; “Cinque Sensi” a Sciacca e “I sentieri della memoria” a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento; “Rocca di Cerere Geopark” a Enna.
L’Ecomuseo è una forma museale, mirante a conservare, comunicare e rinnovare l’identità culturale di un piccolo territorio. È di fatto un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un’area attraverso un progetto condiviso di tutela, valorizzazione, manutenzione e produzione di cultura di un ambiente omogeneo. “Viene riconosciuto un immenso lavoro – spiega Rosario Acquaviva, fondatore del museo etnografico “I luoghi del lavoro contadino” – premiando l’esperienza che è nata dal basso da un gruppo di volontariato che ancora oggi garantisce la fruibilità di questi luoghi. Un progetto pilota il nostro che nasce negli anni 80 e che oggi finalmente viene riconosciuto come volano per la tutela del territorio, del passato e che interagisce con la comunità”.
Il presidente della Regione Musumeci, durante la firma del decreto, ha preso l’impegno di far seguire, in tempi brevi, un provvedimento con il quale assicurerà le prime risorse finanziarie agli 11 ecomusei e misure di accompagnamento alle altre sei strutture museali del territorio che non hanno ancora raggiunto i requisiti minimi previsti dalla legge. “Sono orgogliosa – spiega il sindaco di Buscemi Rossella Lapira – di appartenere a una comunità che riesce ancora oggi a mantenere viva, rinnovare e trasmettere alle nuove generazioni l’identità culturale di un paese, Buscemi, e dell’intero territorio ibleo. Le piccole botteghe, le abitazioni di un tempo ormai lontano, i vicoli e i paesaggi accompagnano, passo dopo passo, il visitatore a riscoprire odori e sapori delle antiche tradizioni buscemesi. Un doveroso ringraziamento va al direttore del museo Rosario Acquaviva che, nonostante le innumerevoli difficoltà, è riuscito sempre a curare con amore e dedizione ogni particolare aspetto del neo ecomuseo e a tutti i cittadini di Buscemi che hanno donato la loro storia”.
“Si amplia ancor più l’offerta turistica – conclude l’assessore al turismo Maurizio Aiello – con un itinerario ecomuseale storico e naturalistico che si aggiunge a quello barocco e gastronomico. I numeri di questi ultimi due anni ci danno ragione. Centinaia di visitatori al mulino solo nei weekend, iniziative con le scuole, ripristino di sentieri insieme al mondo dell’associazionismo. Non mi stancherò mai di dirlo: il futuro di queste comunità passa per il turismo lento”.
Soddisfatto anche il sindaco di Canicattini Bagni, Marilena Miceli: “L’altopiano ibleo, con la sua storia, la sua cultura, le tradizioni e i suggestivi paesaggi, da oggi, con il riconoscimento, da parte della Regione, del nostro “Ecomuseo degli Iblei” con sede a Canicattini Bagni, uno degli 11 riconosciuti in Sicilia, diventa un Museo a cielo aperto che si offre al visitatore, aprendo nuove opportunità economiche e anche occupazionali per i nostri giovani che intendono investire in turismo ecosostenibile. Per la nostra amministrazione che in continuità con quella del mio predecessore Paolo Amenta ha creduto e lavorato guardando al percorso di sviluppo ecosostenibile di questo prezioso scrigno che sono gli Iblei, questo riconoscimento è motivo di grande soddisfazione ed orgoglio e ci permetterà di coinvolgere le attività produttive del territorio”.
Un riconoscimento che metterà in mostra ogni pezzo dell’altopiano ibleo, come sottolinea Paolino Uccello, con le sue masserie, le vecchie concerie, i mulini, le antiche fontane, il barocco e il liberty dei centri abitati, le aree archeologiche dalla storia antica, i percorsi naturalistici, gli antichi mestieri e, soprattutto, la cultura e le tradizioni, le feste religiose ricche colore e devozione, e la ricchezza enogastronomica di quest’area della Sicilia: “questa l’idea di sviluppo ecosostenibile nella quale abbiamo creduto e per il quale abbiamo lavorato in questi ultimi 15 anni – aggiunge l’ex Sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, oggi Presidente del Consiglio comunale e dell’Agenzia di Sviluppo degli Iblei – facendo diventare, nel contempo, un ex orfanatrofio nel Museo dei Sensi e costruendo il Sistema Rete Museale Iblei. Un progetto che vede al centro il territorio con le sue ricchezze storiche, culturali, ambientali, ma anche innovative e progettuali. Questo riconoscimento della Regione apre nuovi scenari dove i protagonisti saranno, oltre ai luoghi, le comunità degli Iblei, le imprese, i giovani, le scuole, gli operatori dell’accoglienza, la ristorazione e i soggetti che con le Amministrazione pubbliche dovranno far star bene i visitatori”.
Un coinvolgimento a 360 gradi, dunque, quello che rappresenta l’Ecomuseo degli Iblei, e il primo passo, assicura Paolino Uccello, sarà, nell’attesa dei finanziamenti annunciati dal Presidente Musumeci, la predisposizione di percorsi triennali degli eventi che faranno conoscere e vivere questo vasto patrimonio, collegandolo alla costa, grazie anche ai tre pulmini turistici acquistati dal Comune di Canicattini Bagni con fondi comunitari e già consegnati alla società che si è aggiudicata la gara per la gestione del servizio.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo