Canicattini al Film festival Diritti Umani di Lugano con il corto ”CittàGiardino” con i giovani migranti di ”Casa Aylan”

Il corto, girato interamente nel territorio ibleo, ha come protagonisti i ragazzi migranti di “Casa Aylan”, la struttura di accoglienza di Canicattini Bagni gestita dalla locale impresa sociale Passwork

Verrà proiettato domenica 14 ottobre alle 14:15 al Cinema Corso di Lugano il cortometraggio “CittàGiardino” del regista Marco Piccarreda, in occasione del 5° Film Festival Diritti Umani, l’appuntamento internazionale che dal 9 al 14 ottobre si svolge nella città ticinese.

Il corto, girato interamente nel territorio ibleo, ha come protagonisti i ragazzi migranti di “Casa Aylan”, la struttura di accoglienza di Canicattini Bagni gestita dalla locale impresa sociale Passwork presieduta dal sociologo Sebastiano Scaglione, che ospita minori stranieri non accompagnati. Al dibattito dal titolo “Vite sospese”, che farà seguito alla proiezione del corto, prenderà parte come relatore il direttore di “Casa Aylan”, Cesare Salonia, assieme a Rebecca Simona di SOS e allo storico Zeno Ramelli.

Una partecipazione che rappresenta un riconoscimento importante per la struttura di accoglienza di Canicattini Bagni, il cui percorso di integrazione più volte è stato inserito tra le “buone prassi” a livello nazionale, assieme alle altre due strutture esistenti in città, di cui è promotore il Comune, che sono lo Sprar “Obioma” per donne fragili, sempre gestito da Passwork, e lo Sprar “La Pineta” per minori stranieri non accompagnati, gestito dall’associazione la Pineta e Arci.

Anche questo appuntamento è motivo di orgoglio per la nostra Amministrazione comunale e per l’intera città di Canicattini Bagni – ha dichiarato il sindaco Marilena Miceli – in quanto occasione di far conoscere a livello internazionale il modello di accoglienza e di integrazione sociale costruito in questi anni con le imprese sociali, le realtà associative e l’intera nostra comunità, dal mio predecessore Paolo Amenta, oggi Presidente del Consiglio comunale, anche nella sua veste di Vice Presidente di AnciSicilia e componete della Commissione nazionale sull’immigrazione. Un modello che ereditiamo e che continuiamo  a portare avanti con impegno. Questi ragazzi e le giovani donne che ospitiamo sono perfettamente integrati nella nostra comunità, frequentano le scuole con i nostri figli e con loro e con il resto della cittadinanza svolgono le attività di relazione sociale. Per noi – conclude il sindaco Miceli – l’accoglienza e l’integrazione non sono un peso ma una risorsa ed un arricchimento culturale per l’intera comunità. Così come avviene da tempo nella piccola cittadina di Riace attraverso il lavoro svolto dal collega Sindaco, Mimmo Lucano, al quale mi sento vicina in questo momento, augurando che la magistratura possa fare chiarezza nella sua vicenda e restituirlo al suo delicato compito di guida della sua comunità“.

La trama del cortometraggio “CittàGiardino”. Nell’assolata estate siciliana la “CittàGiardino”, centro che accoglie gli immigrati minorenni non accompagnati, sta per essere smantellato. Solo sei adolescenti africani sono rimasti, bloccati nell’attesa disperata di un visto, che non arriverà mai, o di una direttiva sul trasferimento. I giorni si susseguono sempre uguali nell’inquietudine di una realtà sospesa.

Sotto lo sguardo di un anziano guardiano incaricato alla loro supervisione, i ragazzi mangiano, dormono, scrutano il loro cellulare in una sorta di ritualità ipnotica… Un silenzio interiore che racconta di esperienze indelebili, fatto di impazienza, speranza, incertezza, e catturato con sguardo poetico dalla macchina da presa, alla ricerca di una autentica solidarietà. Migranti minorenni che giungono sulle coste dell’Italia senza genitori o parenti e che vengono accolti e seguiti da strutture protette.


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