Canicattini: Antonio Ingroia ha ricordato Borsellino in Piazza, nell’iniziativa “Nati il 19 Luglio”

«Tutti noi giurammo sulle bare dei nostri colleghi, dei nostri amici , dei nostri maestri, che avremmo messo tutto l’impegno per fare piena luce sulla loro uccisione. È quello che stiamo facendo, nonostante, sulla strage di via D’Amelio, si siano registrati, come si è scoperto, molti depistaggi. Il 19 luglio del ’92 è uno dei giorni più bui dello Stato perché non è stato in grado di difendere, pur sapendolo, l’uomo che in quel momento era il più in pericolo nel nostro Paese: Paolo Borsellino. Ed è purtroppo ancora un giorno buio perchè ancora, a distanza di vent’anni, non esiste una verità giudiziaria su quanto avvenuto».
Queste le parole di Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, rispondendo ieri sera sul palco di Piazza XX Settembre a Canicattini Bagni per il primo appuntamento di “Libri in Piazza”, alla domanda del giornalista Aldo Mantineo se si fosse mai chiesto: “Chi me l’ha fatto fare?”.

La presenza del giudice antimafia nella cittadina iblea in occasione della manifestazione ideata e condotta dal giornalista siracusano, Aldo Mantineo, e prodotta da Erica Servizi Multimediali in collaborazione con il Comune canicattinese, per parlare di libri, di scrittori e personaggi del nostro tempo. Un primo appuntamento, quello di ieri sera, che è stato dedicato al ricordo del 20° anniversario della strage del 19 luglio 1992 di via D’Amelio a Palermo, dove trovarono la morte il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Sul palco assieme ad Ingroia, a conversare con Mantineo, anche il vice presidente della Commissione Nazionale Antimafia, on. Fabio Granata, e la coordinatrice provinciale di Libera, Giusy Aprile, l’Associazione che dal 17 al 19 luglio, sempre a Canicattini Bagni, ha organizzato, ancora in collaborazione con l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Paolo Amenta, e le Associazioni locali, tre giorni di incontri, cineforum, musica, teatro, giochi e riflessioni.

“Nati il 19 luglio”, questo il nome dell’iniziativa che prende il via oggi, per ripercorrere la storia di questi anni della lotta alla mafia, far conoscere e trasmetterne la memoria alle nuove generazione che non hanno conosciuto queste tristi e drammatiche pagine di storia di questa terra e dell’intero Paese. Con Mantineo e gli i suoi ospiti anche il blogger canicattinese Andrea Uccello, che dal social network (https://www.facebook.com/pages/Librinpiazza/260743160701816) ha raccontato, e continuerà a raccontare anche negli altri appuntamenti di “Libri in Piazza” (20 agosto sull’ambiente e il 3 settembre sulla musica) tutta la serata interagendo con la rete, e tre giovani artiste locali, Tiziana Bellomo, Giusy Musso e Concetta Cassarino, che le sensazioni della serata l’hanno invece impresse sulle loro tele, che a conclusione dei tre appuntamenti estivi diventeranno una mostra.

Naturalmente a fare gli onori di casa il primo cittadino di Canicattini Bagni Paolo Amenta.
«Ripartiamo dalla cultura per aprire la stagione estiva degli appuntamenti nella nostra cittadina, dal Festival Etnico, al Jazz al Raduno Bandistico – ha detto Amenta – a noi tanto cara perché proprio sulla cultura, sulla musica e sulle risorse del nostro territorio, abbiamo basato la nostra azione amministrativa, per farla diventare sviluppo economico. Per cui quando Mantineo e la coop. Erica mi hanno proposto questa iniziativa sui libri, l’abbiamo subito condivisa, in quanto si sposta con il progetto culturale che ci siamo intestati. Un progetto che per realizzarsi ha una precondizione fondamentale, un percorso di legalità imprescindibile per cambiare questa nostra terra e dare un nuovo futuro di speranza alle giovani generazioni.

In questo percorso, parte importante ha il ricordo e la memoria, e ricordare qui questa sera con il giudice Ingroia, Granata e Giusy Aprile, via D’Amelio, così come Capaci, Paolo Borsellino, Falcone e cosa abbia significato il pool antimafia e il lavoro di questi vent’anni. Credo che sia stato fatto tanto – ha concluso Amenta lasciando il palco agli ospiti – nella lotta alla mafia militare, tanto però ancora deve essere fatto per sconfiggere la mafia politica ed economia. E per questo c’è bisogno di uomini come Antonio Ingroia ma anche di una nuova classe dirigente che possa incidere e dare una svolta in Sicilia come nel Paese». E passando all’incontro, Mantineo non ha potuto esimersi dal chiedere al giudice Ingroia un suo commento dopo la sollevazione del conflitto di attribuzione da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nei confronti della Procura di Palermo sulla questione delle intercettazioni nell’ambito della trattativa Stato-mafia.

«Abbiamo fatto solo il nostro dovere – ha risposto il magistrato – nel rispetto della legge e della Costituzione. Le intercettazioni pubblicate sono parte di quelle depositate e ritenute rilevanti ai fini dell’indagine. Non vi sono intercettazioni che riguardano il Presidente della Repubblica, ma solo intercettazioni in cui altri soggetti lo hanno semplicemente nominato».  D’altra parte ha aggiunto e spiegato il procuratore aggiunto della Procura antimafia di Palermo, le intercettazioni non rilevanti riguardanti indagati coperti da immunità vengono distrutte su istruzioni del giudice, dopo aver sentito le parti chiamate in causa. Ma il filo conduttore dell’incontro restano i libri ed ecco che Mantineo chiede al vice presidente della Commissione Nazionale Antimafia, Fabio Granata, quanto i libri siano importanti nel processo di legalità. «Il valore della memoria è grande –risponde Granata – a parte che non abbia una funzione puramente retorica. Serve piuttosto una consapevolezza diffusa su fatti che sono stati così importanti nella storia italiana. Come diceva Bufalino, nella lotta alla mafia serve più un maestro elementare che cento carabinieri. Volendo proprio significare il ruolo fondamentale della cultura, e quindi anche dei libri, nella formazione dei ragazzi verso la legalità».

A ricordare quel 19 luglio del ’92 e di come quel giorno abbia segnato la presa di coscienza e l’impegno civile di tante persone, ad iniziare dal suo, è stata Giusy Aprile, coordinatrice provinciale dell’Associazione Libera guidata a livello nazionale da don Ciotti. «Tanti di noi, le nuove generazioni che non hanno vissuto Capaci e via D’Amelio – ha sottolineato Giusy Aprile – rinascendo proprio da quella data, il 19 luglio del 1992. E non è un caso che proprio “Nati il 19 luglio” sia diventato il titolo e il tema delle tre giornate che con tutte le associazioni cittadine Libera ha promosso a Canicattini Bagni, rivolti soprattutto ai bambini e alle giovani generazioni, per ricordare il 20° anniversario della morte di Borsellino e degli agenti della scorta. La cultura e la scuola hanno un ruolo importantissimo nella trasmissione della memoria».

Ad ascoltare, una Piazza XX Settembre numerosa e attenta. Presenti, tra gli altri, anche i giovani del campus formativo di Libera e della coop. “Beppe Montata – Libera Terra” che gestisce a Belpasso le terre confiscate alla cosca mafiosa del lentinese Nardo, e che nei mesi scorsi, così come altre realtà in Italia, hanno subito attentati incendiari per fermarne le attività. È stato il direttore della cooperativa, Alfio Curcio, al microfono di Gaetano Guzzardo, a ricordare l’opera dei tanti giovani che attraverso la gestione di queste terre tornate alla legalità hanno trovato un lavoro, contaminando positivamente anche le altre imprese della zona, con la quale è stata stretta una fitta collaborazione. Curcio ha infine ricordato le difficoltà e le lungaggini attualmente esistenti nell’affidare i beni confiscati ai mafiosi, sollecitando l’intervento legislativo del Parlamento.

E sempre al microfono di Guzzardo, tra il pubblico, Dino Tinè di Libera, ha ricordato le iniziative che da oggi e sino al 19 luglio prenderanno vita nella piazza di Canicattini Bagni per ricordare via D’Amelio, messe in cantiere assieme a tanti liberi cittadini e realtà associative come la Polisportiva calcistica “Città di Canicattini”, l’Agesci, l’Azione Cattolica Italiana, Physis, Loris e Lucilla Spettacoli, la Cgil, Pensiero Canicattinese, la Pro Loco, 35 Millimetri, e il gruppo teatrale Il Sipario. Si ritorna sul palco per ascoltare ancora Antonio Ingroia parlare di una “terza primavera” nella lotta alla mafia, certamente non dovuta a fatti di sangue, stragi e omicidi eccellenti come nelle altre due primavere, ma bensì ad una presa di coscienza della società civile, di corruzione diffusa in alcuni ambienti della vita quotidiana. «E’ necessario, coscienti di ciò – aggiunge Ingroia – un colpo di reni dei cittadini e delle istituzioni per far sì che questa “terza primavera” diventi una grande estate nella lotta alla mafia».

A intervallare gli interventi dei tre ospiti anche alcuni contributi filmati preparati dalla redazione di Erica, tra questi l’intervento di Falcone sulla mafia, quale fenomeno umano che si può debellare, e di Papa Wojtyla ad Agrigento e il suo invito ai mafiosi a convertirsi.  Non sono mancati i riferimenti, in particolare da parte dell’on. Fabio Granata, alla buona politica e alla buona amministrazione, «come quella che viviamo a Canicattini bagni con il sindaco Amenta e la sua Amministrazione», per un cambiamento culturale che metta da parta le “politica delle parole” per favorire la crescita e lo svilupparsi di una “politica del fare” che pone al primo posto del suo impegno i cittadini e i loro bisogni, ad iniziare dal lavoro, abbandonando i metodi mafiosi “dello scambio e dei favori”.

E ritornando ai libri, Mantineo ha citato l’ultimo libro di Ingroia, “Palermo. Gli splendori e le miserie, l’eroismo e la viltà” (Melampo Editore 2012), scritto dopo “Nel labirinto degli dèi – Storie di mafia e antimafia”. Uscito nel 2010 per il Gruppo editoriale Il Saggiatore. Un lavoro al quale Ingroia è fortemente legato essendo Palermo la sua città e la città nella quale si è sviluppata tutta la sua carriera di magistrato antimafia al fianco di maestri quali Falcone e Borsellino. Gli applausi del pubblico, anche in questo caso, hanno segnato questo breve viaggio negli ultimi vent’anni di lotta alla mafia, dei max processi, a fianco di uno dei protagonisti, Antonio Ingroia.

In chiusura omaggio di alcune stampe del Liberty canicattinese agli ospiti da parte di tre giovani politici della città, di quella futura nuova classe dirigente di cui si è tanto parlato sul palco, l’assessore al Welfare, Marilena Miceli, il vice presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Cultrera, e il consigliere comunale Fabrizio Cassarino. Prossimo appuntamento con “Libri in Piazza”, lunedì 20 Agosto, quando si parlerà di ambiente e di tutela del territorio.
 


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