Sono trascorsi 42 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale, ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975 all’idroscalo di Ostia, dal “ragazzo di borgata” Pino Pelosi, detto “la rana”, l’unico ad essere stato riconosciuto colpevole e, tra l’altro, scomparso proprio in questi giorni, a 58 anni, per un male incurabile.
Quelli sulla morte di Pasolini sono stati lunghi anni di misteri, come altri casi importanti di quel periodo, di verità dette e non dette, di sospetti mai concretizzati, ad iniziare dal fatto che ad uccidere lo scrittore e regista fossero stati altri e non Pelosi. D’altra parte, Pier Paolo Pasolini era considerato “scomodo”, polemico, in una parte della società così come tra gli stessi, non tutti, intellettuali del periodo.
Pasolini ha lasciato un segno indelebile nella cultura italiana, con le sue opere letterarie, dalla raccolta di poesie “Le ceneri di Gramsci”, a “Scritti corsari”, “Ragazzi di vita”, una “Vita violenta”, a “Petrolio”, dove per molti, dietro il nome dell’ingegnere Carlo si nascondeva, in realtà quello di Eugenio Cefis, uno dei maggiori protagonisti della finanza, l’uomo della scalata, tra mille intrighi, alla Montedison, alla fine degli ‘70.
Pasolini lascia un segno anche nella cinematografia, prima come sceneggiatore, e poi anche come regista, fondendo il cinema con la letteratura e la poesia come con Il Vangelo secondo Matteo (1964).
Ma molti lo ricordano per altri suoi film, Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una Notte (1974), e l’ultimo, postumo, “Salò o le 120 giornate di Sodoma (1976), cruento e troppo violento che racconta gli anni della dominazione fascista in Italia.
L’infanzia di Pier Paolo Pasolini fino all’approdo alla cinematografia, saranno oggetto dell’aperitivo letterario che si terrà oggi pomeriggio, alle ore 18:30, alla Biblioteca comunale “G. Agnello” di via XX Settembre 36 a Canicattini Bagni.
A raccontare Pasolini sarà Alessia Lorefice, giovane ricercatrice canicattinese, impegnata nel progetto Cultura della Biblioteca comunale “G. Agnello” con il Servizio Civile Nazionale, che ha anche ideato l’appuntamento.
Ad introdurre l’incontro, con le musiche originali del maestro Stefano Linares, ci pensa Armando Fabrizio Cacialli, anch’egli del Servizio Civile Nazionale, come la collega Giusy Giangravè che ha invece curato la parte tecnica.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo