Il Consiglio comunale di Canicattini Bagni ha approvato nella serata di ieri, con 8 voti favorevoli della maggioranza di “Sviluppo e Futuro” e 3 contrari della minoranza di “Insieme per Cambiare”, il Bilancio triennale di previsione 2018-2020 oltre al Programma triennale delle Opere Pubbliche e il Piano per la valorizzazione e la dismissione dei beni immobili dell’Ente per il triennio 2018-2020.
La seduta, aperta dal rinvio dell’approvazione dei verbali delle sedute precedenti del 13 e 23 luglio scorsi, è proseguita con la comunicazione del sindaco Marilena Miceli dell’avvenuta notifica da parte dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione e della Formazione Professionale, del decreto di finanziamento di 39.996,61 euro, pari all’80% del costo dell’intervento di complessive 49.995,77 euro, per i lavori di manutenzione straordinaria (tinteggiatura, sostituzione porte ecc) a completamento del terzo piano della scuola elementare, plesso Mazzini, dell’istituto comprensivo “G. Verga” di Canicattini Bagni. Un finanziamento ha precisato il Sindaco reso possibile, vista l’esiguità delle somme messe a disposizione, dalla proposta di AnciSicilia, del suo vice presidente Paolo Amenta, di ridurre del 20% le coperture finanziarie dei progetti presentati, in modo da allargare la platea degli interventi nei vari plessi scolastici siciliani. Entro 30 giorni, ha sottolineato ancora il sindaco Miceli, verrà effettuata la gara ed entro 20 giorni ultimati i lavori, in modo da poter ospitare, entro le vacanze di Natale, le classi della scuola media, interessata a breve dai lavori di adeguamento antisismico.
Concluse le comunicazioni il presidente Paolo Amenta ha aperto la discussione sul punto 3 dell’ordine del giorno, relativo all’approvazione del Programma delle Opere Pubbliche per il triennio 2018-2020, illustrato in aula dall’assessore ai lavori Pubblici, Pietro Savarino.
Savarino nell’indicare in 47 le opere inserite nel programma ricalcante quello dell’anno precedente, ha evidenziato come siano state cambiate solo le priorità, inserendo in priorità “1” (in tutto 3 le priorità che vengono indicate), quelle opere già finanziate o in corso di finanziamento, essendo state presentate nei vari bandi emanati. Dall’ampliamento del cimitero alla riqualificazione di via XX Settembre, al programma di riqualificazione della zona ovest con la realizzazione di alloggi a canone sostenibile e il recupero dell’ex Lazzaretto a centro culturale polivalente con auditorium di 200 posti, alla manutenzione ed efficienza energetica della Caserma dei Carabinieri, alla vulnerabilità strutturale delle scuole cittadine, alla conversione a tecnologia Led dell’impianto di illuminazione pubblica, sino alla realizzazione del parco sub-urbano di contrada “Scocciacoppole” per il rischio idrogeologico e la sistemazione dei versanti.
“Una volta il programma delle opere pubbliche veniva definito “il libro dei sogni” dei Comuni – ha detto in conclusione l’assessore Savarino – oggi dobbiamo cambiare questa definizione, considerato che per quanto riguarda Canicattini Bagni, grazie al lavoro della precedente Amministrazione e di quella attuale e dell’Ufficio Tecnico, molte opere sono state realizzare, finanziate o in corso di realizzazione. Oggi abbiamo lavori in programma per circa 6 milioni e mezzo di euro”.
All’intervento di Savarino ha fatto seguito quello della Consigliera di minoranza, Luisa Chiarandà, che “pur ritenendo positivo il recepimento da parte dell’amministrazione di una delle proposte della minoranza a proposito dell’elevazione a priorità 2 dei Lavori di manutenzione strutturale e di manutenzione straordinaria del plesso Garibaldi”, non ha mancato di evidenziare, secondo il suo gruppo, alcune criticità.
Dal parere contrario già espresso per quanto riguarda il programma di riqualificazione della zona ovest alla richiesta di retrocessione a priorità 3 della riqualificazione privata di via Alfeo, alla priorità più alta, da 3 a 2, richiesta per il completamento dell’impianto di metanizzazione del centro abitato, così come per la regimentazione del vallone Pignati, per l’ammodernamento dell’impianto di depurazione, e per la realizzazione del Ccr, il Centro Comunale dei Rifiuti di Contrada Bagni, “viste le dichiarazioni del presidente della Regione sugli imminenti finanziamenti che partiranno dai fondi Po Fesr, attraverso i quali i Comuni, che presenteranno domanda, potranno anche dotarsi di compostiere di comunità per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti organici, in linea con la nostra proposta protocollata lo scorso maggio”.
Alla Chiarandà rispondeva l’assessore Savarino, assicurando che il cambiamento delle priorità di un’opera rispetto ad un’altra non significava la sua realizzazione, considerato che questo può avvenire solo se l’opera viene finanziata attraverso i bandi al quale il Comune parteciperà, “così come è stato per tutte le altre che di certo non stavano elencate tutte in priorità “1””. Savarino dava nel contempo assicurazioni che tutte le opere sono sotto osservazione dall’amministrazione e dall’Ufficio tecnico, pronte ad essere inserite nei vari bandi che si rendessero disponibili.
A difendere la proposta della Chiarandà interveniva il Capogruppo di “Insieme per Cambiare”, Danilo Calabrò, mentre dalle fila della maggioranza intervenivano il consigliere Seby Cascone e il capogruppo di “Sviluppo e Futuro”, Sebastiano Gazzara.
Chiusi gli interventi il presidente Amenta metteva ai voti il punto che veniva approvato, anche per l’immediata esecutività dell’atto, con gli 8 voti della maggioranza e il voto contrario dei 3 consiglieri della minoranza.
Il punto successivo, relativo al Piano per la valorizzazione e la dismissione dei beni immobili del Comune, vedeva ancora l’intervento dell’Assessore Savarino per dire che non vi erano beni da dismettere, mentre le opere da valorizzare e restituire alla fruizione pubblica restavano le quattro già previste lo scorso anno: l’ex ospedale Lazzaretto, oggi previsto nel programma di riqualificazione zona ovest, il mulino Passolevacche, il lavatoio Pilicieddi e il mulino Cirino.
In merito a questo punto, la consigliera Luisa Chiarandà, a nome del suo gruppo, chiedeva che venissero effettuate votazioni singole per ogni sito anziché sull’intero Piano, avendo in precedenza dichiarato la loro contrarietà al progetto di riqualificazione urbana della zona ovest dove si prevede il recupero dell’ex Lazzaretto. Di parere opposto l’assessore Savarino che ribadiva la proposta unica del Piano.
La consigliera Francesca Cassarino del Gruppo di minoranza, prendendo la parola, proponeva invece un cambiamento di tendenza rispetto al recupero di “vecchi immobili”, anche se di valenza storica, per «rivalutare strutture nel centro abitato che possono dare benefici economici alla cittadina come l’ex Opera Pia o Palazzo Cianci, da trasformare in strutture ricettive per i turisti ed i visitatori».
Alla Cassarino rispondeva l’assessore Savarino, ricordando come l’ex Opera Pia, ristrutturata con fondi europei, ospiti il Museo Tempo (Museo dei sensi, del tessuto, dell’emigrazione e della medicina popolare), inserito nella rete Museale Iblea, con una rilevanza notevole nel settore della conservazione e della valorizzazione della memoria e delle tradizioni della comunità, e Palazzo Cianci è sede del centro diurno Anziani e degli ambulatori della Lilt, la Lega italiana per la lotta ai tumori.
All’insistenza della Cassarino di rimarcare come il Comune non ricavasse nessun beneficio dalla Lilit che potrebbe essere allocata altrove, interveniva il sindaco Marilena Miceli per ricordare che gli uffici sono in possesso di tutta la documentazione necessaria per la presentazione di ognuno dei quattro siti previsti dal Piano nei bandi di finanziamento che dovessero essere pubblicati.
“Beni che hanno un valore culturale e sociale non indifferente per la nostra comunità – ha rimarcato il sindaco – se si considera l’uso sociale e culturale che si avrà dell’ex Lazzaretto ristrutturato, con la riqualificazione della zona ovest, per ospitare laboratori per i giovani, un auditorium e aule per la formazione, così come valore culturale e sociale hanno il Museo Tempo e Palazzo Cianci con il centro anziani e una struttura di prevenzione dei tumori. Sono scelte politiche fatte dalla precedente Amministrazione che oggi, nella continuità dell’azione amministrativa, condividiamo per dare identità e memoria alla nostra comunità, e servizi agli anziani e alla cittadinanza. Una ricaduta non indifferente per la nostra comunità”.
Ad esprimere per la maggioranza il voto favorevole al Piano di valorizzazione era il capogruppo Sebastiano Gazzara, sottolineando ancora una volta il concetto di “valore culturale e sociale” dei beni previsti nel Piano triennale, così come dell’ex Opera Pia oggi Museo che di Palazzo Cianci. Su questa scia anche l’intervento del Consigliere Sergio Petrolito, che ha ricordato, altresì, il “valore turistico” del Museo Tempo e delle opere da recuperare.
Per il capogruppo della minoranza, Danilo Calabrò, la richiesta di votare le opere del Piano singolarmente, sarebbe legata a una proposta di “diversificare la valorizzazione delle stesse opere, anche se avremmo preferito inserire altre opere”.
A ricordare a Calabrò che il Piano è stato pubblicato per oltre 60 giorni proprio per dare la possibilità a tutti i cittadini, e quindi ai Consiglieri, di poter presentare proposte che avrebbero arricchito il dibattito consiliare, ma che al contrario non sono arrivate, è stato il presidente Paolo Amenta, prima di mettere in votazione il punto all’ordine del giorno che veniva approvato (anche per l’immediata esecutività) con gli 8 voti della maggioranza e i 3 voti contrari della minoranza.
Si passava così alla discussione sul Bilancio di previsione 2018-2020. Ad illustrarlo, anche nelle novità contabili, è stato il sindaco Marilena Miceli, rilevando nel contempo le difficoltà che l’Amministrazione da lei guidata ha dovuto affrontare e risolvere nella redazione dello strumento finanziario “con la consapevolezza da una parte e, con l’obbligo dalle altre, del rispetto di alcune regole fondamentali ai fini di una sana gestione economica-finanziaria, quali: il pareggio di bilancio; la salvaguardia degli equilibri finanziari; l’invarianza delle aliquote dei tributi comunali, garantendo, peraltro, un livello dignitoso dei servizi erogati alla comunità”.
La prima cittadina ha così spiegato come nelle previsioni di entrata, oltre ai trasferimenti della Regione, ormai sempre più esigui ed erogati con forti ritardi , una parte rilevante è costituita dall’Iuc (Imu, Tari e Tasi), che pone a carico dei cittadini, come previsto dalla legge in vigore, tutte le contribuzioni a favore degli Enti Locali che sino al 2011 erano al contrario a carico dello Stato.
“È del tutto evidente il danno che ne deriva per l’Ente – ha rimarcato il sindaco Miceli – in quanto queste entrate da certe sono passate ad incerte, atteso che la crisi finanziaria che attanaglia larghe fasce di popolazione, con consente loro di pagare i tributi alla scadenze previste, determinando per il Comune una significativa crisi di liquidità, che costringe gli Enti, in questo caso tutti i 390 Comuni siciliani, molti dei quali in dissesto finanziario, a fare ricorso sempre più spesso a scoperture di casa, pagando sempre maggiori interessi alle Tesorerie”.
Nel corso del suo intervento il Sindaco ha sottolineato come siano state confermate le aliquote applicate già nello scorso esercizio finanziario per quanto riguarda il servizio idrico integrato (acqua, depurazione, fognatura) e per l’Addizionale Comunale Irpef.
“Mi permetto di concludere – ha detto infine il sindaco – con un pizzico di orgoglio, che nonostante il bilancio di previsione sia stato predisposto in un contesto sempre più difficile, in presenza di severi limiti imposti per il contenimento dei saldi di finanza pubblica, questo Comune ha rispettato tutti i vincoli previsti dalla normativa, mantenendo invariate le aliquote dei tributi, ferme al 2014, garantendo servizi di qualità, in particolare alla fasce più fragili della nostra comunità, mantenendo vive le attività culturali e gli eventi durante l’anno, e questo grazie alla collaborazione con le realtà associative e le imprese cittadine”.
Ad aprire il dibattito sul bilancio è stato, dopo la relazione del Sindaco, il capogruppo di “Insieme per cambiare”, Danilo Calabrò, che ha innanzitutto voluto ringraziare il presidente per gli interventi sulla stampa, fatti assieme al sindaco e a nome di tutto il Consiglio, di solidarietà nei confronti del presidente dell’Antimafia regionale, on. Claudio Fava, per l’intimidazione subita, e per la commemorazione e il ricordo di persone venute a mancare come il presidente della Lilt, Castobello, e il concittadino Morana, così come le congratulazioni per i risultati ottenuti da concittadini a livello nazionale ed internazionale nei loro settori.
Calabrò nel suo intervento ha criticato l’amministrazione per i ritardi nell’approvazione dello strumento finanziario che ha costretto la Regione alla nomina del commissario ad acta, pur ringraziando il sindaco per la correttezza con la quale, sia in Commissione, dove lo stesso si è astenuto, sia in Consiglio, ha evidenziato ed illustrato una situazione non certo facile per gli Enti dal punto di vista finanziario.
Al centro delle critiche il servizio di raccolta differenziata dove l’Amministrazione, a suo dire, non ha ancora previsto premialità per i cittadini virtuosi nonostante il contenimento dei costi, a cui si aggiungono il continuo ricorso alle anticipazioni di cassa, indicatore di una situazione non certo rosea per le casse comunali, e la scarsa attenzione nella riscossione dei tributi.
“C’è l’esigenza di avere soluzioni efficaci – ha detto Calabrò – per questo invitiamo l’amministrazione comunale ad individuare attività politiche serie di recupero dell’evasione, anche con il taglio dei servizi se necessario”.
Un’affermazione quest’ultima subito ripresa dal sindaco Miceli: “non possiamo tagliare ai cittadini servizi essenziali come l’erogazione dell’acqua, perché di questo si tratterebbe. Tante famiglie, purtroppo, sono nell’impossibilità economica di pagare i tributi nonostante le rateizzazioni”.
Per il Capogruppo della minoranza, comunque, “il Bilancio previsionale è lo specchio di una Amministrazione le cui scelte non oculate non sono in linea con le nostre, come avviene ad esempio nell’accensione dei mutui”.
“Il senso di responsabilità di questa Amministrazione – ha ribattuto il sindaco Miceli – nel mantenere in equilibrio il Bilancio, garantendo servizi di qualità ai cittadini, dovrebbe indurre al senso di responsabilità anche la minoranza. Sulla differenziata siamo al 47% nonostante la carenza di piattaforme di conferimento e mantenendo lo stesso piano finanziario degli altri anni. Gli stimoli ben vengano, com’è avvenuto con la proposta dell’impianto di compostaggio di comunità per cui aspettiamo che escano i bandi, ma su questo a breve avremo modo di confrontarci visto che arriverà in Consiglio il Piano sui rifiuti per il trasferimento alla Srr per la gara, mentre si prepara la nuova tariffazione imposta dalla legge, quella con una quota fissa ed una variabile. Siamo molto attenti e vorremmo confrontarci sapendo di migliorare la situazione generale della nostra comunità”.
Sull’argomento Bilancio è intervenuto anche il consigliere Seby Cascone per rimarcare come sia difficile per un’amministrazione approntare un Bilancio senza conoscere i riparti destinati dalla Regione ai Comuni. “È sbagliato il sistema – ha precisato Cascone – la Regione anziché nominare i Commissari com’è avvenuto in 150 Comuni pensi a decidere in tempo le quote dei trasferimenti da destinare agli Enti. Però se la minoranza non presenta emendamenti al Bilancio su cosa dobbiamo confrontarci”.
Concetto questo ribadito anche dal presidente del Consiglio, Paolo Amenta, che ha precisato come in mancanza di emendamenti alle varie voci di Bilancio non si può provvedere alla sua modifica.
“Le nostre proposte le abbiamo fatte durante il corso dell’anno – ha risposto Calabrò – ma l’Amministrazione non ha mai colto nessuna di esse per redigere politicamente il Bilancio o il Piano triennale delle Opere Pubbliche”.
Dopo gli interventi della Consigliera Chiarandà, dell’assessore Savarino e la dichiarazione di voto a favore dell’approvazione dello strumento finanziario fatta dal capogruppo di maggioranza Gazzara, prima del voto la minoranza ha chiesto una breve sospensione dei lavori considerato che in commissione i suoi componenti si erano astenuti. Alla ripresa dei lavori il presidente Amenta poneva in votazione il Bilancio triennale di previsione che veniva approvato, anche nella sua immediata esecutività, con gli 8 voti della maggioranza e i 3 voti contrari della minoranza. Conclusi i punti all’ordine del giorno il presidente Amenta dichiara sciolta la seduta.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo