Canicattini Bagni, approvato con i soli voti della maggioranza il bilancio consuntivo

Il Rendiconto 2017 è stato l’unico argomento della seduta consiliare di ieri sera, essendo stato rinviato, di comune accordo, l’approvazione del verbale della seduta precedente, e non essendo prevista alcuna comunicazione del presidente e del sindaco di interesse del consesso civico

Approvato con il voto favorevole degli 8 consiglieri comunali della maggioranza del gruppo “Sviluppo e Futuro” e i 4 voti contrari della minoranza di “Insieme per Cambiare”, il rendiconto della gestione finanziaria esercizio 2017.

Già rinviato nella seduta dello scorso 13 luglio su richiesta della minoranza in quanto non erano trascorsi i tempi tecnici dei 20 giorni dalla data di deposito della relazione dei Revisori dei Conti alla data di convocazione del Consiglio, il Rendiconto 2017 è stato l’unico argomento della seduta consiliare di ieri sera, essendo stato rinviato, di comune accordo, l’approvazione del verbale della seduta precedente, e non essendo prevista alcuna comunicazione del presidente e del sindaco di interesse del consesso civico.

È stato così il presidente Paolo Amenta a leggere il verbale della commissione consiliare Bilancio e a dare la parola al sindaco Marilena Miceli per l’illustrazione del punto in discussione.

Nella premessa del suo intervento sul rendiconto, il sindaco Miceli, nel ricordare come la quasi totalità delle entrare dell’Ente siano demandate ai trasferimenti regionali e solo una parte ai Tributi, non ha mancato di ripercorrere le difficoltà e i disagi vissuti dalla totalità dei 390 Comuni siciliani per i rilevanti tagli al Fondo per le Autonomie Locali, effettuati nel 2017 dalla Regione Siciliana, l’ultimo dei quali, rispetto ai 340 milioni concordati nella Conferenza Regione – Enti Locali, del 28% effettuato a dicembre, al momento di stabilire, già con forte ritardo, le spettanze per i Comuni, colpendo i più piccoli, Canicattini Bagni compreso penalizzato di 190 mila euro, mettendo così gli enti locali nelle condizioni di non poter intervenire con variazioni di bilancio.

A ciò, ha aggiunto il sindaco, non vanno sottovalutati i notevoli ritardi nei trasferimenti delle quote, in particolare le somme per gli stipendi dei precari e per i servizi sociali che, ha tenuto a sottolineare, nonostante ciò il Comune di Canicattini Bagni ha sempre garantito, nella continuità con le amministrazioni precedenti, insieme ai servizi essenziali. Non facendo mancare, altresì, le manifestazioni culturali, gli appuntamenti estivi, grazie anche alla collaborazione di associazioni e attività produttive della città, e i contributi alle associazioni e ai gruppi sportivi.

“Nonostante le problematiche esposte – ha proseguito il sindaco Miceli – a mio giudizio, questa amministrazione ha gestito con oculatezza le risorse di Bilancio, utilizzando le stesse, prioritariamente, per il bene della collettività e garantendo a quest’ultima un livello dignitoso dei servizi erogati. Ritengo altresì doveroso ed opportuno far rilevare che per l’anno 2017 è stato rispettato il pareggio di Bilancio; il Rendiconto di gestione si chiude con un avanzo di amministrazione complessivo pari ad euro 1.241.142,81 di cui euro 1.220.959,31 vincolato ed euro 20.183,50 non vincolato; la copertura dei servizi a domanda individuale è stata pari al 17,05%; il servizio Tari è stato coperto al 100%; e l’Ente non è strutturalmente deficitario”.

Dopo l’illustrazione del sindaco Miceli a prendere la parola è stato il capogruppo della minoranza, Danilo Calabrò, rimarcando quanto già esposto in commissione Bilancio, cioè che il giudizio “non è soddisfacente” dell’attività dell’amministrazione comunale rispecchiata nel Rendiconto 2017.

Già i tempi di approvazione non sono stati rispettati – ha detto Calabrò – essendo previsti entro il 30 aprile e invece siamo già a Luglio. Inoltre, non si può non rilevare quanto fatto emergere dai Revisori dei Conti, ad iniziare dalla liquidità di cassa per cui si è sempre fatto ricorso ad anticipazioni di Tesoreria che in tre anni sono costati quasi 100 mila euro ai cittadini canicattinesi. Nel 2017 addirittura per 1.400.000 euro. L’altro problema è la scarsa capacità di riscossione, tra il 60 e il 65%, fatta registrare da questa amministrazione comunale, con un quasi il 40% di evasione dei Tributi. Magari saranno tanti i motivi che hanno indotto a ciò, ma l’Amministrazione comunale deve attuare politiche per ridurre queste percentuali e recuperare l’evasione. Infine, non possiamo non rilevare la riduzione delle sanzioni amministrative, appena 8.000,00 euro con recupero zero”.

A Calabrò ha ribattuto il sindaco Marilena Miceli, ricordando come il problema del ricorso alle anticipazioni di Tesoreria sia un problema vissuto da tutti i Comuni siciliani, come più volte denunciato in questi anni dall’Anci, a causa delle incertezze da parte della Regione nella ripartizione delle somme e i drammatici ritardi di mesi dei loro trasferimenti ai Comuni, che di fatto collocano molti enti locali in dissesto e nell’incapacità di poter pagare stipendi, fornitori e servizi, causando così disagi a catena, oltre che alle famiglie, alle figure più fragili come disabili e anziani, alle imprese e ai cittadini.

Una situazione di sofferenza per tutti – ha concluso il sindaco –. Infine, per quanto riguarda la riscossione dei Tributi, problema anche questo che tocca tutti i Comuni, il Comune di Canicattini Bagni è tra i più avanzati, avendo adottato tutte le procedure previste dalla legge e assestandosi intorno al 40% di evasione quando la media regionale è del 50%, a causa delle difficoltà che vivono le famiglie e la forte disoccupazione che si registra nella nostra isola”.

A rafforzare l’intervento del Sindaco Miceli è stato il capogruppo della maggioranza, Sebastiano Gazzara, nell’annunciare il voto favorevole del suo gruppo. Per Gazzara l’amministrazione comunale del sindaco Marilena Miceli ha ben operato, evitando il dissesto finanziario e mantenendo il pareggio di Bilancio, a differenza di quanto accaduto in tanti altri Comuni siciliani, a causa dei disagi vissuti per i continui tagli ai trasferimenti finanziari, i ritardi, e le minori entrate tributarie dovute ad una crisi occupazione che tocca punte drammatiche in Sicilia, oltre 60% per quella giovanile ed oltre il 40% per quelle generale.

Per il capogruppo di maggioranza l’amministrazione ha avuto il merito di mantenere viva una comunità, garantendo i servizi, le manifestazioni e i piccoli contributi ad associazioni e gruppi sportivi.

Dopo Gazzara a prendere la parola è stata la consigliera di minoranza Francesca Cassarino, per annunciare il suo voto contrario non avendo avuto il tempo di poter approfondire i conti”, e il suo collega di gruppo, Sebastiano Garro, che ha chiesto all’amministrazione quali misure stesse adottando per ridurre il ricorso alle scoperture di cassa e l’evasione, in quanto “non è pensabile che il 50% dei canicattinesi non possa pagare i tributi”.

Sull’argomento è intervenuto anche l’assessore ai Tributi, Domenico Mignosa, per confermare la veridicità del quadro finanziario e delle difficoltà illustrate dal sindaco Miceli, come in tutti i Comuni siciliani, e l’avvio delle procedure di riscossione avviate che devono comunque fare i conti con un disaggio diffuso in molte famiglie.

Un ricorso alle scoperture di Tesoreria, nei limiti previsti dalla legge, necessario per il consigliere di maggioranza Sebastiano Cascone, che se non attuato metterebbe a rischio le famiglie dei precari, così come molte imprese che danno servizi al Comune, non potendo essere pagate considerata la totale mancanza di liquidità di cassa causata dai ritardi dei trasferimenti regionali.

“Orgoglioso di aver operato da assessore nell’amministrazione di Paolo Amenta e in questa con Marilena Miceli – ha detto intervenendo l’assessore Pietro Savarino -. Perché il rendiconto che si vota questa sera è il risultato responsabile dell’attività svolta in maniera saggia ed oculata. Nella riduzione dell’evasione esistono delle procedure che l’amministrazione ha attivato, ma non si può far finta che anche a Canicattini Bagni in molte famiglie non esistano difficoltà economiche reali».

Conclusi gli interventi con una replica del capogruppo Danilo Calabrò per rimarcare la non condivisione del suo gruppo del Rendiconto presentato, non tanto la veridicità dei numeri passati al vaglio dei Revisori dei Conti, il presidente Paolo Amenta metteva ai voti il punto all’ordine del giorno che veniva approvato con 8 voti favorevoli, quelli della maggioranza, e i 4 voti contrari della minoranza. Non essendo previsti altri argomenti all’ordine del giorno il presidente scioglieva la seduta.


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