Canicattini Bagni, Consiglio comunale “aperto” in merito all’acqua pubblica

Sono stati loro, i sindaci che non hanno consegnato gli impianti a SAI8, presenti Michelangelo Giansiracusa di Ferla, attuale presidente dell’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei”, a nome dei sette Comuni aderenti, Enzo Buccheri primo cittadino di Sortino, che in questi giorni si sono visti recapitare una richiesta risarcitoria per circa 100 milioni di euro dal gestore, ma soprattutto, è stata la testimonianza dei sindaci che invece, a suo tempo, gli impianti i loro Comuni hanno consegnato, Orazio Scalorino di Floridia e Sebastiano Scorpo di Solarino, a segnare la seduta aperta del Consiglio comunale, proposta dal presidente Antonino Zocco e decisa lo scorso 27 maggio, quando fu espressa l’unanime solidarietà dei consiglieri al sindaco Paolo Amenta, vice presidente dell’Ato idrico, impegnato in prima fila nel braccio di ferro con il gestore privato del servizio idrico integrato della provincia di Siracusa, SAI8, a difesa dell’acqua pubblica.

In un aula consiliare stracolma di cittadini, di associazioni, ma anche di cittadini di altri Comuni, tutti venuti a portare la loro solidarietà al sindaco Paolo Amenta, vittima nei giorni scorsi di un fallito attentato (come si ricorderà, un ordigno rudimentale lasciato venerdì scorso attaccato al portone della sua abitazione, fortunatamente non è esploso), presenti anche il direttore del periodico “La Civetta di Minerva”, Franco Oddo, e Concetto Rossitto del Forum delle Associazioni per l’Acqua Pubblica, che della vicenda SAI8 si sono sempre occupati, si è tornati a parlare della volontà popolare, così come sancito dal referendum votato dagli italiani, che l’acqua deve tornare alla gestione pubblica.

Ad aprire i lavori è stato il presidente del Consiglio, Antonino Zocco, ricordando il vile atto intimidatorio di venerdì ai danni del sindaco Amenta e della sua famiglia, e delle parole di pieno sostegno espresse in mattinata dal Prefetto Armando Gradone proprio nella stessa aula. Zocco, tra l’altro, nei giorni scorsi ha scritto a tutti i colleghi dei Comuni della provincia, chiedendo che i Consigli comunali votino una Mozione a sostegno degli 11 sindaci che non hanno consegnato gli impianti a SAI8, respingendo le richieste risarcitorie che quest’ultima ha avanzato nei confronti dei primi cittadini, dei dirigenti degli Uffici Tecnici e dei Comuni.

Subito dopo la parola è passata al sindaco Paolo Amenta, che ha ricostruito e ripercorso i momenti più salienti della battaglia con SAI8, così come qualche settimana addietro aveva fatto, in audizione a Palermo, davanti ai parlamentari della IV Commissione Territorio e Ambiente dell’ARS, che si occupa proprio del servizio idrico integrato e del disegno di legge di iniziativa popolare, deliberato da oltre 140 Consigli Comunali e firmato da più 35 mila siciliani, che a giorni andrà in discussione in Aula.
E in provincia di Siracusa, come ha ricordato Amenta, sono i Comuni che non hanno consegnati i propri impianti a SAI8 (ATI formato dalla milanese Saccecav, e dalla siracusana Sogeas, prima ed unica mandataria di SAI8, dichiarata fallita dal Tribunale di Siracusa, il 17/07/2012 con sentenza n. 41/2012), sono Avola, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Francofonte, Melilli, Palazzolo Acreide, Sortino.

Enti che stanno resistendo, nelle aule della Giustizia Amministrativa, alle richieste di SAI8, nei confronti dei quali è stata chiesta, con l’ultimo ricorso, la rescissione del contratto, a seguito di una serie di inadempienze contrattuali: dal mancato versamento delle quote annuali pari a 1.950.00,00 euro; al mancato deposito del “contratto di finanziamento” di 14 milioni di euro a garanzia dei 500 milioni di euro di investimenti previsti nei 30 anni di gestione, ma mai attivati in questi anni di gestione, pur riscuotendone la quota parte nelle esose bollette notificate agli utenti; alla mancata attivazione del fondo di solidarietà per le famiglie in disagio che non possono pagare il servizio.

Amenta, ha ripercorso, altresì, i momenti difficili dei commissariamenti regionali, non solo del CdA del Consorzio Ato, ma dell’intera Assemblea dei sindaci, e della quota della Provincia, decisa dall’allora presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e di come invece, il nuovo Governatore Rosario Crocetta da subito si sia schierato a favore dell’acqua pubblica, revocando i commissari e facendo approvare una legge, la 2/2013 che, oltre ad abolire gli Ato, riporta la gestione dell’acqua ai Comuni, non obbligandoli alla consegna degli impianti.

Ma la battaglia per la rescissione del contratto, ricordato ancora Amenta, non è solo dei sindaci dei Comuni che non hanno consegnato gli impianti, ma anche di molti tra quelli che hanno ereditato le consegne (effettuate ottemperando alla calendarizzazione che allora la stessa SAI8 aveva proposto, non essendo in grado di poter gestire da subito l’intera provincia), come il Comuni di Floridia e Solarino.
E sono stati i loro interventi, dopo quelli del sindaco di Ferla, Giansiracusa, e di Sortino, Buccheri, a suscitare l’interesse e la curiosità dei tanti che affollavano l’aula di via Principessa Jolanda, già dalle dichiarazioni di sostegno al sindaco di Canicattini Bagni, riconosciuto, come hanno sottolineato, punto di riferimento non solo per le battaglie di legalità e acqua pubblica, ma anche per le progettualità e gli impegni di sviluppo dell’intero territorio ibleo.

Orazio Scalorino e Sebastiano Scorpo, da sempre a favore dell’acqua pubblica, hanno rimarcato il fatto di aver ereditato nei loro rispettivi Comuni, una scelta da loro non condivisa, che oggi sta rappresentando disagi e continui disservizi ai loro cittadini, senza alcun vantaggio, in termini infrastrutturali, come invece era preventivato negli investimenti che SAI8 non ha mai avviato. Dalle bollettazioni di migliaia di euro, ai preventivi di decine di migliaia di euro per gli allacci idrici, elencati da Scalorino, alla totale inadempienza delle clausole contrattuali, raccontate da Scorpo, che ha portato i due Comuni a chiedere al gestore la restituzione di somme che SAI8 starebbe risarcendo a rate senza non poche difficoltà.

Cosa che non è mai avvenuta a Ferla, ha rimarcato il sindaco Giansiracusa, dove il Comune continua a pagare l’energia elettrica dei pozzi che forniscono l’acqua al Comune di Buccheri, che gli impianti ha consegnato, e che avrebbe dovuto volturarsi SAI8.

Una testimonianza di condivisione, comunque, quella dei sindaci, come dichiarato da Enzo Buccheri, primo cittadino di Sortino, e di apprezzamento e sostegno al coordinamento di Paolo Amenta, combattuta unitariamente da tutti i sindaci. Un braccio di ferro con SAI8, hanno sottolineato ieri sera tutti gli intervenuti, sindaci, consiglieri comunali e i tanti cittadini, che si starebbe svolgendo nel più assoluto silenzio della “politica siracusana e della deputazione nazionale e regionale di questa provincia”.

Battaglie di democrazia e di civiltà, a difesa degli interessi collettivi dei cittadini, hanno ribadito Giansiracusa, Scalorino, Scorpo, Buccheri, e a seguire il capogruppo del Gruppo Misto del Consiglio comunale di Canicattini, Sebastiano Cascone, il consigliere di “Trasparenza e Cambiamento”, Sebastiano Gazzara, il consigliere di “Sviluppo e Futuro”, Salvatore Miano, il capogruppo di “Sviluppo e Futuro”, Gaetano Amenta, il capogruppo di “Trasparenza e Cambiamento”, Pietro Savarino, il suo collega di gruppo, Emanuele Amenta, e i tanti cittadini e rappresentanti delle associazioni che hanno preso la parola, sia per solidarizzare con Amenta, sia per ribadire la volontà di non cedere gli impianti e mantenere la gestione pubblica dell’acqua.

Pietro Savarino ed Emanuele Amenta, inoltre, hanno chiesto al presidente del Consiglio comunale, Antonino Zocco, e al sindaco Amenta, una nuova seduta consiliare alla presenza dei legali che difendono il Comune, per conoscere da loro quali reali possibilità l’Ente abbia di rigettare le richieste risarcitorie di SAI8, che per Canicattini Bagni ammontano ad oltre 6 milioni di euro, e quali quelle che il TAR deliberi “l’inefficacia” del contratto, “per evitare un ulteriore ed eventuale danni ai cittadini canicattinesi”.

Chiusa la seduta aperta agli interventi del pubblico, dopo una breve sospensione, il Consiglio, quando già si era quasi alla mezzanotte, è tornato a riunirsi in seduta straordinaria.
Il presidente Zocco, ha così aperto i lavori, dando lettura di un documento sottoscritto dagli assessori, dai consiglieri di maggioranza di “Sviluppo e Futuro”, e del Gruppo Misto, di solidarietà al sindaco Amenta per l’atto intimidatorio subito e di condanna del vile gesto criminale.

Documento che i tre consiglieri della minoranza di “Trasparenza e Cambiamento”, Savarino, E. Amenta e Gazzara, hanno dichiarato di condividere, ma che non hanno inteso sottoscrivere, in coerenza con le loro scelte, per la presenza nello stesso, di un passo di “condivisione”, da parte dei firmatari, dell’attività amministrativa avviata dal primo cittadino, su cui, al contrario, loro, in questo primo anno di legislatura, sono stati in parte critici.

Si è così passati ad analizzare la Mozione che il Consiglio era chiamato ad approvare di sostegno alla battaglia per l’acqua pubblica e contro le richieste risarcitorie di SAI8. Viste le richieste della minoranza di avere i legali in aula, il Consiglio ha deciso di chiudere la seduta, autoconvocandosi per lunedì prossimo 17 giugno alle ore 21, per mettere a punto una Mozione che possa diventare il Documento anche degli altri Consigli comunali della provincia che volessero approvarlo


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