Canicattini Bagni, Consiglio comunale: approvati il regolamento, le aliquote Imu e gli equilibri di bilancio

Il Consiglio Comunale di Canicattini, con i soli voti del gruppo di maggioranza “Sviluppo e Futuro” (hanno abbandonato l’aula i 5 consiglieri di minoranza “Trasparenza e Cambiamento”), ha approvato ieri sera, nei tempi previsti dallo Stato, il 31 ottobre (non è stata accolta la richiesta dell’ANCI di farne slittare l’approvazione al 30 novembre), nel corso di una seduta alquanto tesa ed agitata dallo scontro tra i gruppi, il Regolamento IMU e le relative aliquote che nella cittadina canicattinese, che passano dal minimo previsto del 4 per mille al 5,90 per la prima casa (inalterate le detrazioni di 200 euro a cui si aggiungono 50 euro per ogni figlio a carico inferiore di 26 anni), e dal 7,60 al 9,90 per mille per la se-conda casa.

Approvati, sempre con i soli voti dei dieci consiglieri di maggioranza gli equilibri di bilancio, possibili grazie proprio ai maggiori introiti previsti con le nuove aliquote IMU, come ha dichiarato il sindaco Paolo Amenta, dopo i tagli ai trasferimenti finanziari di Stato e Regione, e il mancato versamento ai Comuni siciliani, a differenza del resto d’Italia, delle compensazioni introdotte con il Federalismo Fiscale che in Sicilia però, come è risaputo, il passato governo regionale non ha mai avviato non avendo sottoscritto il protocollo con il governo centrale.

Un atto “doloroso” ma dovuto, quello dell’IMU, secondo la maggioranza e lo stesso primo cittadino, così come hanno dovuto fare quasi tutti i Comuni italiani, in particolare quelli siciliani, proprio per le motivazioni anzidette, per evitare di dichiarare il dissesto economico e penalizzare ulteriormente i propri Enti, riuscendo comunque a garantire, seppure con le difficoltà dovute dalla crisi in atto, la continuità nell’erogazione dei servizi e il pagamento degli stipendi ai dipendenti. Cosa, quest’ultima, come è stato sottolineato in aula, che in molti Comuni della provincia di Siracusa è già in forse, mentre in altri si registrano ritardi di alcuni mesi. Servizi e stipendi che a Canicattini Bagni, come ha precisato il sindaco Amenta, a tutt’oggi, invece, sono regolari.

Seduta agitata e tesa, si diceva, quella di ieri sera, caratterizzata dallo scontro tra i due capigruppo di maggioranza e minoranza, Gaetano Amenta di “Sviluppo e Futuro”, e Pietro Savarino di “Trasparenza e Cambiamento”, per cui il presidente Nino Zocco è stato costretto a interrompere i lavori in due occasioni nel tentativo di riportare la calma in aula, e dalla dichiarazione di indipendenza della consigliera Loretta Barbagallo che, dopo il rientro fatto nell’ultima seduta consiliare, ieri sera, ha nuovamente lasciato il gruppo di minoranza, pur restando all’opposizione.

La seduta è stata aperta dall’intervento del capogruppo di “Trasparenza e Cambiamento”, Pietro Sa-varino, che annunciava il voto contrario del suo gruppo in merito ai motivi d’urgenza della convocazione del Consiglio che, da quanto dichiarato dallo stesso, non avrebbero permesso di approfondire gli argomenti all’ordine del giorno, in particolare il Regolamento IMU.

La votazione vedeva 10 voti a favori, quelli della maggioranza, e 5 contrari, quelli della minoranza.
Si passava così alla discussione del Regolamento IMU, per cui il capogruppo di “Trasparenza e Cambiamento” Savarino chiedeva se si potevano apportare variazioni che, comunque, necessitavano di tempo non conoscendo gli atti in discussione. A Savarino rispondeva il sindaco Amenta, precisando che l’approvazione del Regolamento era un adempimento richiesto dalla legge, che ne fissava la scadenza proprio al 31 ottobre, e lo stesso si impegnava, dopo il voto del Consiglio, eventualmente, a ridiscuterlo e ad approfondirlo in una prossima seduta. Lo stesso adempimento, affermava Amenta, nella stessa data del 31 ottobre stavano compiendo l’80% dei Comuni italiani.

Un’apertura, quella del primo cittadino, che non veniva accolta dalla minoranza. A questo punto prendeva la parola il capogruppo di “Sviluppo e Futuro” Gaetano Amenta che, nel sottolineare che nei motivi d’urgenza non c’era nessuna azione strategica o mancato rispetto della minoranza, che deve essere messa nelle condizioni di poter approfondire gli argomenti posti all’ordine del giorno, ma bensì solo una questione di tempi stretti fissati dallo Stato dopo il rifiuto a prorogarne la scadenza al 30 novembre come richiesto dall’Anci.

Comunque sia, continuava Amenta, la minoranza dimostrava di conoscere il problema visto che, qualche giorno prima della data delle elezioni regionali, aveva distribuito casa per casa a Canicattini Bagni, un volantino a firma “Movimento Civico Trasparenza e Cambiamento”, diffondendo notizie false sia sui costi del Festival Jazz, inserito tra i Grandi Eventi della Regione, e la cui rendicontazione pertanto era come tutte le altre sottoposta al vaglio della Corte dei Conti, che sulle aliquote IMU, scrivendo che Canicattini era al 5 per mille per la prima casa mentre Comuni viciniori come Avola erano al 2,95 per mille e Floridia addirittura al 2,00 per mille.

Così come, continuava il capogruppo Amenta, nello stesso volantino si leggeva che il Comune non aveva avviato il cantiere dell’appalto dell’illuminazione pubblica in quanto aveva sforato il “patto di stabilità”. Una notizia anche questa falsa, ribadiva Amenta, considerato che il Ministero, come si poteva leggere nell’attestazione ricevuta, ha inserito Canicattini Bagni tra i Comuni virtuosi che hanno, al contrario, rispettato il “patto di stabilità”.

Per il capogruppo Amenta, diffondendo quel volantino a ridosso della giornata di domenica per il voto alle Regionali, “Trasparenza e Cambiamento” aveva voluto “diffamare”, volutamente, l’Amministrazione Comunale, ed in particolare il sindaco, danneggiandolo elettoralmente, essendo lo stesso candidato all’Assemblea Regionale Siciliana.

A questo punto la seduta si arroventava con interventi da ambo le parti, in particolare tra il capogruppo Pietro Savarino, il sindaco Amenta e il capogruppo di “Sviluppo e Futuro”. A prendere la parola anche il consigliere di minoranza Sebastiano Trapani, affermando e mostrando, che anche il periodico locale “La Voce di Canicattini” aveva riportato, sempre prima delle elezioni, le stesse notizie e le stesse aliquote per quanto riguarda l’IMU. Dall’altra parte, invece, si continuava a richiamare “la diffamazione”, non essendo previste per legge aliquote al di sotto del 4 per mille per la prima casa e del 7,60 per la seconda casa, così come fissato dalla normativa, né tantomeno alcun sforamento del “patto di stabilità” del Comune come attestato nel bilancio approvato dal Consiglio e dallo stesso Ministero.

Interrotta la seduta una prima volta, alla ripresa la consigliera Loretta Barbagallo prendeva le distanze dal volantino annunciando l’uscita dal gruppo che a suo dire non la teneva al corrente delle iniziative e delle decisioni. Alla Barbagallo rispondeva il capogruppo Savarino facendo notare come la stessa non partecipava mai alle riunioni di gruppo, richiamandola al rispetto delle regole comuni.

Gli interventi si accendevano sempre di più tra i due capigruppo Amenta e Savarino, e il presidente Zocco era costretto ad una nuova interruzione dei lavori per riportare la calma.
Alla ripresa dei lavori la minoranza di “Trasparenza e Cambiamento” usciva dall’aula e la maggioranza provvedeva all’approvazione del Regolamento IMU con 9 voti a favore (in quel momento era assente il consigliere Salvatore Miano), all’approvazione con dieci voti a favore delle aliquote IMU e degli equilibri di bilancio.

Rientrati in aula, per quanto riguarda l’attività ispettiva, il capogruppo Savarino sollecitava il sindaco a dare risposta alla precedente interrogazione presentata e chiedeva notizie sulla situazione dell’appalto della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il sindaco Amenta rispondeva che, allo stato attuale, la Regione, con l’abolizione degli Ato e l’istituzione delle SRR, le nuove società che per ogni provincia si dovrebbero occupare di effettuare un’unica gara di affidamento del servizio per tutti i Comuni, aveva bloccato ogni gara, autorizzando proroghe del servizio, cosa che era stata fatta anche a Canicattini Bagni in attesa dell’insediamento delle SRR. Savarino, dichiaratosi insoddisfatto della risposta, annunciava la richiesta da parte del gruppo di una seduta straordinaria del Consiglio proprio sull’argomento e sul regolamento TARSU.

A questo punto il presidente Nino Zocco dichiarava chiusa la seduta.
 


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