Una mostra che scava nella storia, negli usi e nei costumi della gente iblea, ad iniziare da quel vincolo, il matrimonio, sul quale si è costruito e si continua a costruire il nucleo familiare, con tutte le trasformazioni sociali e culturali che sono maturate nel tempo.
Del matrimonio nelle terre iblee, con le sue rigide tappe, canuscenza, o ‘ntrizzo, sino allo scambio degli “ori”, si è parlato negli studi e nelle ricerche di autorevoli antropologi, in particolare ne ha parlato nei suoi scritti Antonino Uccello.
La mostra che Sabato 12 luglio alle ore 19:00 si inaugura al Museo Civico TEMPO di via XX Settembre 132 a Canicattini Bagni, metterà in vetrina, sino a tutto settembre, uno spaccato di questo “passaggio”, quello relativo a “L’oru ra zita”, come si diceva sino a qualche decennio addietro, che poi era riferito ai preziosi in regalo o che avrebbero indossato entrambi gli sposi.
Si, perché “zita senza oru è iurnu senza allustro”, ci racconta la tradizione.
Nelle sale del Museo del Tessuto, dell’Emigrazione e della Medicina Popolare, si potranno così ammirare i più bei pezzi di oreficeria, da uomo e da donna, che gli sposi indossavano il giorno delle nozze, insieme ad alcuni abiti da sposa del ‘900 e le foto d’epoca che mostrano l’evoluzione dei matrimoni e delle loro forme attraverso gli anni.
Ad aiutarci a capire meglio questo spaccato di storia e di tradizione iblea, sarà, inoltre, la Conferenza che seguirà subito dopo l’inaugurazione della mostra ed i saluti del sindaco Paolo Amenta.
Sarà Paolino Uccello, presidente dell’Associazione museale canicattinese, a moderare gli interventi della professoressa Cristina Longo, docente di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Catania, che parlerà sul “Museo come impresa culturale”; e dell’antropologo Luigi Lombardo, autore di numerosi volumi sulla storia e le tradizioni iblee, che invece parlerà su “L’oro della sposa: zita senza oru?”.
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