Canicattini Bagni, Il Sindaco Amenta ribatte alle accuse di spreco dei Comuni lanciate da Bernava

Risponde rammaricato alle dichiarazioni del segretario regionale della Cisl Siciliana, Maurizio Bernava, apparse sulla stampa (Leggi Qui), il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, presidente regionale di AnciSicilia, l’Associazione dei Comuni siciliani.

Bernava nell’esprimere solidarietà ai sindaci sempre più oggetto di minacce di morte per le scelte sulla fiscalità localita, nello stesso tempo li accusa di essere spreconi, invitandoli ad “avere più coraggio e a non seguire i padrini politici, spostando le risorse degli sprechi, come i costi della politica, verso chi ha di bisogno”.

Non so quale modello di Comune abbia davanti il segretario regionale della Cisl – ribatte Amenta – di certo non un Comune siciliano, oggi purtroppo a rischio default a causa dei sempre più consistenti tagli alle risorse finanziarie da parte dello Stato (quasi l’80%), mentre negli ultimi tre anni il Fondo Regionale delle Autonomie Locali è stato ridotto del 50%. Altro che sprechi, i Comuni sino ad oggi hanno dovuto far ricorso a tutte le proprie risorse per poter garantire stipendi ai dipendenti e servizi ai cittadini, senza gravare con tasse e tributi. Forse il segretario della regionale della Cisl negli ultimi mesi si è distratto e non ha seguito la vicenda dei Comuni siciliani costretti a scendere in piazza per rivendicare, quantomeno, le stesse risorse dello scorso anno ed evitare la scomparsa dei piccoli Comuni.Tutto questo mentre i sindaci, ultima frontiera nel territorio, continuano a subire minacce di morte da parte di esagitati ed esasperati.

Strano modo di esprimere solidarietà da parte del segretario Bernava – continua Amenta – quando giovani sindaci si trovano ad affrontare situazioni come quelle relative alla messa in discussione della propria incolumità. Eppure nessuno, ad oggi, ha fatto un passo indietro. Siamo disponibili a discutere a confrontarci, anche con il sindacato, nei confronti dei quali non ci siamo mai permessi di entrare nel merito dei propri bilanci. Ad oggi come Comuni abbiamo pagato oltre 2 miliardi e 250 milioni di tagli in termini di splending review, oltre al pesante taglio dei trasferimenti.

A ciò si aggiunga la mancata applicazione in Sicilia del Federalismo Fiscale che significa il mancato ricevimento delle compensazioni previste, e si avrà un quadro completa della drammaticità che i Comuni siciliani stanno vivendo. Si tenga conto, per rendere l’idea, che siamo alla fine di novembre e a causa delle decisioni assunte dal governo nazionale sull’Imu e della mancata applicazione del Bilancio regionale, i Comuni non hanno potuto approvare, cosa mai successa prima, i propri Bilanci.

Per cui – conclude Paolo Amenta-, quello che ci lascia l’amaro in bocca è questo strano modo di esprimere solidarietà nei confronti di chi, come i sindaci, a rischio della propria vita, lottano per non fare morire i Comuni, garantendo servizi, ad iniziare da quelli sociale (a tutt’oggi non sono stati approvati i programmi della legge 328 del 2013) nei confronti delle fasce più deboli e per ridurre il forte disagio sociale causato da una crisi, di cui ancora, purtroppo, non si intravvedono soluzioni”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo