Quasi due ore di piacevole conversazione quella di questa mattina di uno dei più grandi vignettisti satirici italiani, Vauro Senese, con gli studenti delle 4° e 5° classi della sezione del liceo scientifico “F. Juvara” di Canicattini Bagni. L’incontro è stato promosso da due delle docenti della scuola, le professoresse Rita Palermo e Maria Rita Benanti.
Il vignettista ed editorialista de “Il fatto quotidiano” e di “Serviziopubblico” di Michele Santoro, ma ancora prima storico disegnatore de “Il Male”, che nel 1978 fondò con Pino Zac, e poi de “Il Manifesto”, “Cuore”, “Linus”, “Satyricon”, “I quaderni del sale”, ma anche del “Venerdì di Repubblica”, del “Corriere della sera”, e di “Smemoranda”, “Annozero”, solo per citare alcune delle testate che l’hanno visto, in questi ultimi trenta a passa, protagonista con i suoi disegni della vita del Paese, ha parlato ai ragazzi dell’importanza dell’importanza, così come della comunicazione.
Un “racconto” della realtà del quotidiano, ha detto il disegnatore toscano, che si può fare non solo scrivendo o parlando, ma anche disegnando, e disegnando in modo satirico, ovvero, “l’asciando il segno”, come ha voluto precisare. “Il raccontare, badate bene – ha sottolineato Vauro – presuppone una grande capacità di ascolto. Solo così si può avere quello scambio di esperienze, come d’altra parte avviene a scuola tra insegnante e studente, che ci ad arricchire la nostra conoscenza, e a rapportarci con gli altri. Bisogna avere passione e curiosità, come nel giornalismo, per capire e conoscere, e quindi raccontare”.
Vauro ha anche citato i suoi reportage sulla tragedia di Cernobyl, della vicenda Ucraina, dell’esperienza fatte con Emergency nei paesi africani: “Realizzati sempre ascoltando, mettendoci passione e curiosità, per tirare fuori e raccontare la verità. Facendo attenzione a non cadere nella trappola della “propaganda” che è l’informazione manipolata dai poteri forti, chiunque essi siano, finanziari, politici, governativi“.
Gli studenti del liceo Scientifico hanno apprezzato e ascoltato con attenzione questo strano “raccontatore”, interloquendo con lui sulle cose dette, sull’uso dei social network, dei nuovi strumenti della comunicazione, e sul loro futuro in una società ancora molto stretta alle loro esigenze. Il saluto finale di Vauro ai ragazzi di Canicattini Bagni non poteva non essere una vignetta con una colomba che porta nel becco un ramoscello d’ulivo, dove si legge, “Pace o ci incazziamo”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo