Il Pci di Canicattini Bagni contesta l’uso improprio dei beni comunali e il presunto mancato rispetto delle regole riguardo l’assunzione della manodopera locale nella gara d’appalto riguardante la ristrutturazione del Palazzo Comunale.
“Essendo iniziati i lavori di recupero e manutenzione straordinaria del palazzo municipale del Comune di Canicattini Bagni – dice il segretario Giuseppe Natalino – abbiamo ricevuto varie segnalazioni riguardanti la presenza di un solo operaio locale, padre di un consigliere comunale nonché la presenza di operai della ditta che si è aggiudicata l’appalto i quali dimorano negli uffici comunali“. Nel disciplinare di gara che costituisce parte integrante del bando, la stazione appaltante esige che l’impresa affidataria dei lavori assuma manodopera locale in ragione non inferiore al 33% dell’appalto e che queste condizioni scaturiscono da condizioni particolari come disagio sociale e ambientale e in nessuna parte del bando la stazione appaltante dichiara di dare alloggio agli operai della ditta aggiudicataria negli uffici del Comune.
“Abbiamo più volte contestato l’uso improprio dei beni comunali quali i beni della Protezione Civile Comunale ceduti a terzi per uso privato nonché l’ex Isola Ecologica di contrada Condotte zona Campicelli anch’essa ceduta a terzi per il deposito di balle di paglia – conclude Natalino – è inaudito ciò che si verifica in questo Comune e alquanto strano che il sindaco nonostante le nostre ripetute segnalazioni continui imperterrita a ignorare la gravità della situazione. È legittimo che gli operai dimorino negli uffici comunali con dispendio di energia elettrica a carico dei cittadini? È legittimo che sia assunto un solo operaio locale e per giunta padre di un consigliere comunale? Credo proprio di no. Perché non assumere giovani e padri di famiglia presenti nelle liste dei disoccupati che hanno particolari condizioni economiche e di disagio. Chiediamo chiarezza e speriamo che il sindaco finalmente riesca a far rispettare le regole e l’uso della cosa pubblica“.
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