“La realtà nasce da visioni limpide e sogni ben fatti”. Presentano così la nascita del presidio di Libera di Canicattini Bagni i suoi fondatori. E appunto come un sogno ben fatto dopo due anni di attività coordinate tra varie associazioni sui temi dell’antimafia e della legalità, questo progetto prende finalmente la forma del presidio.
Una scommessa su quanto potesse esprimere il territorio, nella convinzione che questo avesse già numerosi e validi anticorpi, se non contro il dilagare della criminalità organizzata, quantomeno contro il senso d’illegalità diffusa, e che fosse giunto il momento di creare un più proficuo dialogo tra loro. L’obiettivo è stato infatti quello di tentare di stimolare a tutti i livelli la collaborazione tra le associazioni, di intendere in modo nuovo il proprio impegno in un contesto più ampio per dare più forza ad un progetto che non può non essere comune, come quello della legalità.
LIBERA: UN’ASSOCIAZIONE DI ASSOCIAZIONI – Per questo motivo si è creduto che fosse indispensabile unire i pezzi, fare rete, creare un network di associazioni in modo che le belle realtà di Canicattini non rimanessero isole felici, secondo lo spirito di Libera di organizzare la società civile per contrastare l’organizzazione delle mafie e costruire una comunità alternativa ad esse.
Libera è, infatti, un’associazione di associazioni, ovvero un coordinamento di oltre 1600 associazioni in tutta Italia, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità, creare memoria e impegno, promuovere e difendere la democrazia contro tutte le mafie.
IL PRESIDIO DI CANICATTINI – A Canicattini questo coordinamento si è concretizzato proprio grazie alle numerose realtà già presenti sul territorio. A fondare il presidio, che quindi nasce già con un patrimonio di esperienza e diversità, sono stati infatti: l’associazione Freecom che si occupa di libera informazione, la cooperativa sociale Passwork che opera nel campo dell’inclusione sociale, le sezioni locali dell’associazione naturalista Ente Fauna Siciliana e dell’associazione sindacale Cgil, il gruppo scout Canicattini 1° dell’Agesci, la Parrocchia Maria SS.ma Ausiliatrice dell’Azione Cattolica, i ragazzi delle associazioni culturali Pensiero Canicattinese e Physis, l’associazione Loris&Lucilla che si occupa di spettacoli, arte e comunicazione, l’associazione del Museo del tessuto – Casa dell’emigrante impegnata nella valorizzazione dei settori legati ai fenomeni dell’emigrazione e della storia della tessitura, la Consulta Giovanile e non ultimo il Liceo Scientifico cittadino.
Il presidio ha nominato come suo responsabile Dino Tiné, che descrive così il neo nato presidio: “Canicattini non poteva esprimere presidio migliore: ragazzi che sono tornati e, insieme a quelli che non se ne sono mai andati, vogliono restare per costruire qui il loro futuro, persone che da anni mettono a disposizione il loro impegno nei più svariati campi del sociale, rappresentanti delle associazioni di ogni ambito, realtà cooperative virtuose, giovani studenti, insegnanti, sindacalisti, artisti, giornalisti e attori della società civile in un connubio di idee e azioni che sia scambio tra chi ha più esperienza e chi nuovo entusiasmo perché si realizzi un patto generazionale e non un conflitto”. Un rinnovamento senza “rottamazioni”, insomma, ma con la trasmissione delle esperienze in completa sinergia.
LA DEDICA A SALVATORE RAITI – Il presidio è stato intitolato alla memoria del giovane Carabiniere di Siracusa Salvatore Raiti, caduto a soli 19 anni nel 1982, in un agguato mafioso mentre insieme ad altri colleghi traduceva in auto il boss catanese Alfio Ferlito dal carcere di Enna al carcere di Trapani. La sorella del carabiniere Giovanna Raiti ha contribuito ad accompagnare, infatti, la nascita del presidio, insieme agli altri responsabili del coordinamento provinciale di Libera Siracusa, e pertanto è sembrato doveroso da parte del neonato gruppo di Canicattini, rinnovare alla memoria del giovane carabiniere il proprio impegno.
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