Non volevano credere ai propri occhi i finanzieri che, alla prime luci dell’alba di ieri, hanno fatto irruzione all’interno di un immobile in pieno centro di Canicattini Bagni ove hanno trovato, in condizioni pietosissime, un cittadino extracomunitario ventunenne, ivi segregato dal proprio aguzzino, un pensionato di 70 anni, al fine di procurarsene servigi di ogni tipo per le proprie diuturne esigenze.
Le Fiamme Gialle del Nucleo Mobile della locale Compagnia, quotidianamente impegnati nella repressione dei reati in genere, hanno così posto fine ad una storia che ha dell’inverosimile, ma che, purtroppo, è accaduta realmente in un piccolo centro della provincia aretusea.
A seguito di una segnalazione al numero di pubblica utilità “117”, i finanzieri sono riusciti ad individuare un immobile sito nel pieno centro abitato di Canicattini Bagni, di proprietà di un anziano pensionato, L.S. di anni 70, ove all’interno è stato trovato segregato, un giovane senegalese, peraltro munito di regolare permesso di soggiorno in Italia.
Le condizioni di vita del giovane extracomunitario sfruttato dall’aguzzino per soddisfare le più svariate necessità lavorative erano a dir poco raccapriccianti: nel totale disprezzo delle più elementari norme di vita civile, il ragazzo veniva rinchiuso ormai da qualche tempo all’interno di un sudicio sgabuzzino di pochi metri quadrati senza cibo, acqua e servizi igienici, vedendo così calpestata ogni forma di dignità personale.
Alla vista dei finanzieri, il malcapitato cittadino extracomunitario ha manifestato la propria gioia piangendo ed abbracciando i propri “salvatori”: non serve parlare la stessa lingua per comprendere quante pene e quante sofferenze abbia dovuto passare questo ragazzo, il cui maggior torto è stato quello di fidarsi di una persona cattiva e senza cuore che, promettendo assistenza in termini di vitto ed alloggio, di fatto invece ha trasformato la quotidiana esistenza del giovane in una vera e propria prigionia.
Una brandina, qualche tozzo di pane e la pressocché assoluta mancanza di servizi igienici rappresentavano il compenso del povero cittadino africano per i servigi che l’anziano aguzzino si faceva prestare.
Inoltre, da un più accurato controllo dell’immobile, è emerso che il proprietario perpetrava anche il furto di energia elettrica, mediante un cavo elettrico abilmente occultato all’interno di un muro perimetrale, inibendo al contatore dell’ENEL di conteggiare i consumi dell’energia erogata.
Il responsabile è stato tratto in arresto per maltrattamento di persona e furto di energia elettrica e destinato al fermo presso il proprio domicilio a disposizione dell’A.G. inquirente. Sono tuttora in corso le indagini da parte degli inquirenti tendenti ad accertare altri eventuali soggetti coinvolti nelle illecite attività riscontrate.
“Appare impossibile” – commenta il Comandante Provinciale – “che casi come questi possano accadere ai giorni nostri, soprattutto in una provincia che da sempre si è distinta positivamente per l’affabilità, il senso di accoglienza ed i sani valori dei propri abitanti. Scenari del genere spesso vengono ricondotti al degrado delle periferie metropolitane o perlopiù riconnessi a contesti in cui dilaga la criminalità. Evidentemente non c’è limite alla cattiveria umana ma, per fortuna, c’è una maggioranza di persone di animo nobile e sensibile: aver chiamato il numero di pubblica utilità “117”, sebbene in forma anonima, ha contribuito a far sì che venisse restituita la libertà ad una persona che pensava di trovare, nel nostro territorio, dignità, lavoro e serenità, che invece gli erano precluse nel Paese d’origine.”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo