L’unica decisione unanime di maggioranza e minoranza, nella seduta del Consiglio comunale dell’altro ieri sera, è stata sulla proposta del Presidente Paolo Amenta di rinviare ad una convocazione successiva l’approvazione del verbale della seduta precedente del 16 Aprile, per il resto le posizioni sui punti all’ordine del giorno sono state divergenti, così come le votazioni.
Superato, pertanto, il primo punto, nel successivo relativo alle Comunicazioni, a prendere la parola è stato il Consigliere di maggioranza del gruppo “Sviluppo e futuro”, Sergio Petrolito, per sottolineare come negli ultimi giorni siano state riportate dalla cronaca notizie di atti di violenza nei confronti di insegnanti, come già lo stesso aveva avuto modo di far rilevare nella seduta precedente in occasione dell’approvazione da parte del Consiglio della Piattaforma programmatica degli insegnanti siciliani, recentemente assunti dal governo nazionale, tramite la legge 107/2015 “Buona Scuola”, ma trasferiti nelle varie sedi del nord Italia. Petrolito, ha invitato il Sindaco e l’Assessore alla Pubblica Istruzione ad adoperarsi per una campagna di sensibilizzazione contro questo fenomeno da avviare nelle scuole cittadine.
Chiuso questo punto, il Presidente Amenta ha aperto la discussione sul punto relativo all’approvazione del programma e progetto definitivo relativo alla “Riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile” della zona ovest della città, dove,tra l’altro, insistono due scuole, la Scuola Materna “S. Nicola” e l’Asilo Nido comunale. Presente in aula, con l’ausilio di proiettore, anche uno dei progettisti del programma, l’Architetto Emanuele Lombardo, per illustrare al Consiglio i particolari del progetto proposto dall’Amministrazione comunale.
Il programma, come relazionato dall’Assessore all’Urbanistica, Pietro Savarino, è finanziato dalla Regione per un importo di 3.296.264,50 euro (2.837.432,38 finanziamento pubblico e 458.832,12 contributo a carico del Comune), e prevede la realizzazione di 14 alloggi in “social housing” da destinare ad affitto a canone sostenibile (circa 250 euro mensili) a famiglie e coppie residenti e non residenti, che abbiano i requisiti, come previsto dal relativo Decreto regionale del 2008, per l’accesso al sistema dell’edilizia residenziale pubblica, e tra le condizioni c’è il possesso di un reddito.
Il programma prevede ancora il recupero sociale, a bene comune, del vecchio edificio dell’ex Lazzaretto ai “Campicelli”, da destinare a contenitore culturale multifunzionale, da assegnare alle Associazioni cittadine, con la realizzazione di un ampio teatro – auditorium, parcheggi, opere di urbanizzazione in tutta l’area, e l’apertura di una strada che dalla Prima Traversa S. Nicola, subito dopo l’Asilo Nido, e collegata alla già riqualificata via Grimaldi, conduce all’ex Lazzaretto, con possibilità di sistemazione anche di altra via che collega a via Canale.
“Gli alloggi – ha specificato Savarino – sono 10 villette da 95 metri quadri, oltre garage ed aree a verde, in via Canale, nei pressi della stele di S. Rita, da acquisire dai privati che ne hanno dato la disponibilità a seguito dell’avviso pubblico emesso e pubblicato dal Comune alla fine dello scorso anno, mentre altri 4 mini alloggi di 50 metri quadri, sempre con garage, da destinare a coppie singole, verranno costruite su un terreno di circa 900 metri quadri di proprietà del Comune tra via Canale e via S. Nicola, con sistemazione e allargamento di quell’incrocio e la realizzazione di una piazzetta e spazi verdi. Il tutto a costo zero per il Comune – ha puntualizzato Savarino – essendo la rata di mutuo di circa 22 mila euro l’anno,che l’Ente accenderà per il cofinanziamento di 458 mila euro, coperta con gli introiti degli affitti che è stato calcolato si aggireranno sui 35 mila euro l’anno. Con questo programma gestito totalmente dal Comune, senza privati, recuperiamo a scopi sociali un’altra parte importante di area periferica della città dove sono presenti già due scuole e strutture di edilizia popolare“.
Un programma, che si prevede realizzabile in 24 mesi come illustrato dall’Arch. Lombardo, che però non ha trovato la condivisione del gruppo di minoranza di “Insieme per cambiare” già in Commissione, dove hanno espresso voto negativo, e come ribadito nel suo intervento in aula dalla Consigliera Luisa Chiarandà.
“Nulla da eccepire sul lavoro eseguito dai tecnici – ha premesso la Chiarandà -. Siamo qui per confrontare i diversi punti di vista sull’opportunità politica di questo progetto. Ma prima di deliberare sul programma e sul progetto definitivo, bisogna fare un passo indietro e valutare il metodo e in merito al tema social housing a Canicattini Bagni“.
Un esperienza del tutto negativa, quella espressa dalla Consigliera Chiarandà, che ha ripercorso le tappe dei precedenti programmi di social housing avviati dal Comune, in quei casi con l’ausilio finanziario oltre che della regione anche di imprese private, in via Alfeo dov’erano previsti 12 alloggi mai realizzati per il fallimento dell’impresa e le difficoltà a reperirne una nuova, e ultimamente in via Grimaldi, dove si prevedeva la costruzione di 16 alloggi, 4 da parte dell’Iacp, di fatto realizzati assieme alle opere di urbanizzazione di competenza del Comune, e 12 alloggi da parte dell’impresa Domus Hotels di Siracusa, che si è fermata al 30% dei lavori, come già sottolineato in una precedente seduta del Consiglio nel Novembre scorso.
E proprio facendo riferimento agli impegni assunti in quella seduta consiliare, il Sindaco Marilena Miceli, ha dato notizia che a breve è stato assicurato dai legali e dalla stessa Domus, dovrebbero riprendere i lavori per l’ultimazione del programma.
Riprendendo l’intervento la Consigliera Luisa Chiarandà, ha ricordato, come già detto in Commissione, la necessità di scongiurare «la selvaggia cementificazione e l’edificazione di cattedrali nel deserto, a favore invece della valorizzare dell’architettura storica e del decoro urbano del centro abitato».
“Si evidenzia – ha concluso la Chiarandà – la necessità di ripensare ai programmi di recupero urbanistico della Regione o altri enti finanziatori attraverso una nuova manifestazione politica in grado di dare voce alle necessità urbanistiche dei territori (Anci) cercando di ridurre al minimo il consumo di suolo e lo sperpero del denaro pubblico. Ed infine chiedendoci qual sia il senso di tale opera. È utile alla comunità? È motivo valido per la richiesta dell’ennesimo e gravoso mutuo che dovranno pagare i canicattinesi? Mi rivolgo ai consiglieri, faccio appello al vostro senso di responsabilità, è giusto chiedere alla collettività di investire risorse comunali considerevoli per una progetto di questo tipo? Considerati i tempi e le gravi difficoltà economiche di Canicattini Bagni il gruppo di minoranza boccia questo programma di riqualificazione“.
Alla Chiarandà ha replicato l’Assessore Savarino, ribadendo la validità di un programma che mette insieme sociale e riqualificazione urbana, con il Comune chiamato a gestirlo direttamente senza partner privati, e soprattutto senza gravare, come spiegato nel precedente intervento, sul bilancio dell’Ente.
Dopo Savarino a prendere la parola è stato il Capogruppo di “Insieme per cambiare”, Danilo Calabrò, per sottolineare la contrarietà del suo gruppo ad un programma che chiede ai cittadini di sobbarcarsi un mutuo.
“Non siamo contrari al recupero e all’abbellimento della città – ha precisato Calabrò – ma nel centro storico quasi il 50% delle case sono chiuse, si recuperino quelle e si eviti altra cementificazione. Questa soluzione proposta dall’Amministrazione non ci convince. A Canicattini Bagni c’è bisogno di alloggi popolari e non a canone sostenibile. Noi vogliamo evidenziare le persone non vecchie strutture come l’ex Lazzaretto“.
Ad annunciare invece il voto favorevole al programma di riqualificazione social housing è stato il capogruppo di maggioranza di “Sviluppo e futuro”, Sebastiano Gazzara, ricordandone la validità, in particolare, il costo zero per il Comune, oltre agli alloggi da realizzare, e finalmente il recupero di un edificio da destinare alle attività culturali, alle Associazioni e alla musica, con la realizzazione di un pregevole auditorium.
Conclusi gli interventi il Presidente Amenta metteva ai voti il punto che veniva approvato con i 7 voti favorevoli della maggioranza ed i 3 contrari della minoranza.
Si è così passati al successivo argomento posto all’ordine del giorno relativo all’approvazione del Regolamento per la protezione dei dati personali – privacy (in attuazione del regolamento UE 679/2016).
Ad illustrarlo, dopo che è stata resa nota la seduta deserta della relativa Commissione per l’assenza dei Consiglieri di maggioranza e di un Consigliere su tre di minoranza, è stato il Segretario Generale del Comune, Sebastiano Grande, ricordando come sia frutto della nuova normativa europea sul trattamento dei dati personali, che aggiorna la legge già in vigore da tempo in Italia, prevedendo più ristrettezze e salvaguardie nella gestione delle banche dati a garanzia della privacy dei cittadini. Nuovi adempimenti per gli Enti che prevedono l’individuazione di una figura professionale, con precise caratteristiche tecniche, quale garante, che fa da tramite col garante nazionale. Figura che non è presente tra il personale del Comune e che bisogna esternizzare, sostenendo dei costi.
Il Segretario Grande, in questo caso, si è augurato che i sette Comuni dell’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei”, possano trovare una sinergia, individuando dietro bando pubblico un unico soggetto per la gestione delle relative banche dati, riducendo così i costi a carico di ogni singolo Comune.
Una scelta, quest’ultima, che è stata confermata dal Consigliere ed Assessore all’Unione dei Comuni, Sebastiano Cascone, che ha ricordato che bisogna però prima approvare, come stanno già facendo gli altri Comuni, il Regolamento.
Sull’argomento è altresì intervenuto il Vice Sindaco, Domenico Mignosa, per illustrare il Regolamento che, ha rimarcato, nel suo complesso è molto farraginoso, riprendendo tutta una serie di normative e direttive europee.
Ad annunciare il suo voto contrario è stato il Capogruppo, Danilo Calabrò, facendo rilevare come l’approvazione del Regolamento non abbia niente di politico ma piuttosto tecnico e normativo.
“Lo stesso – ha detto Calabrò – è frutto di un copia e incolla di un modello messo a disposizione dall’Anci per i Comuni che in pratica lo stanno adottato così com’è, anche se le scelte successive per attivarlo spettano alla Giunta. Alla luce di ciò il Regolamento, a mio giudizio, presenta errori anche grossolani, come il riportare all’articolo 5 la presenza o meno di dipendenti di ruolo con le caratteristiche richieste per il compito di garante tra il personale dell’Ente, giustificando così l’esternalizzazione, o come il coma 10 dell’art. 9 sull’omissione dell’ obbligatorietà della pubblicazione sul sito dell’Ente delle valutazioni sui dati. Insomma, ci sono punti che non mi convincono del tutto per questo non lo voto“.
A Calabrò a ribattuto Sergio Petrolito, Presidente della 3à Commissione, facendo notare che se errori ci sono nel Regolamento, sarebbe stato più proficuo, da parte del gruppo di minoranza, sollevarli e correggerli in Commissione anziché assentarsi. Sulla stessa linea Sebastiano Cascone, che ha ricordato, come anche sottolineato dal Presidente Paolo Amenta, che il ruolo delle Commissioni è proprio quello di snellire e facilitare i lavori del Consiglio.
Alla fine degli interventi il Regolamento veniva messo ai voti ed approvato con i 7 voti favorevoli della maggioranza ed i 3 contrari della minoranza.
Il punto successivo ha riguardato l’interrogazione a risposta scritta del Dicembre scorso della Consigliera Luisa Chiarandà, in merito all’attuazione della “Democrazia partecipata” a proposito del Reddito Partecipativo attuato dall’Amministrazione comunale. In aula sono state lette sia l’interrogazione che la risposta data a suo tempo dal Sindaco Marilena Miceli, in particolare sulla ristrettezza dei tempi del bando della fine dello scorso anno, legati all’incertezza dei trasferimenti finanziari da parte della Regione ai Comuni sulla quota corrente, dalla quale si calcola la percentuale destinata al Reddito Partecipativo.
Tempi che ci si è augurato possano essere predisposti per il 2018 consentendo una più larga partecipazione e condivisione dei cittadini, se entro Aprile, e non a fine anno come in precedenza, l’Assemblea Regionale Siciliana approverà la Finanziaria regionale.
Infine, per l’ultimo punto all’ordine del giorno, riguardante l’Attività ispettiva, il Consigliere di minoranza Sebastiano Garro ha interrogato il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici, sui disagi evidenziatasi, in particolare nella stagione estiva ormai alle porte, con l’approvvigionamento idrico in alcune abitazioni di via Roma.
A Garro ha risposto l’Assessore Pietro Savarino, confermando che per cause che non sono state ancora individuate dai tecnici, in alcune abitazioni di via Roma si registrano scompensi di pressione nel flusso idrico, e che comunque è intenzione dell’Amministrazione adottare qualsiasi provvedimento tecnico per riportare anche in quelle abitazioni il normale flusso di acqua potabile.
Altra interrogazione è stata presentata dal Capogruppo Danilo Calabrò, per chiedere, alla luce dei lavori di manutenzione delle facciate di via Iolanda e via Pellico del Palazzo Municipale, che hanno portato allo spostamento di diversi uffici, tra questi l’Ufficio di Collocamento, attualmente ospitato in un stanzetta al primo piano, che essendo aperto due volte a settimana presenta un flusso numeroso di utenti, se l’Amministrazione intende trovare una sistemazione logistica meno disagiata a questo ufficio.
La risposta affermativa è arrivata dal Sindaco Marilena Miceli.
Conclusi tutti i punti all’ordine del giorno, il Presidente Paolo Amenta dichiarava chiusi i lavori consiliari.
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